sabato 2 agosto 2008


 



ODE ALLA VITA       


Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni

giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia

e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.



Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.



Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su

bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,

proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno

sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti

all'errore e ai sentimenti.



Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul

lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire

un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire

ai consigli sensati.



Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta

musica, chi non trova grazia in se stesso.



Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia

aiutare.



Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria

sfortuna o della pioggia incessante.



Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi

non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde

quando gli chiedono qualcosa che conosce.



Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo

richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di

respirare.



Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una

splendida felicità.



 


Pablo Neruda


 


2 commenti:

  1. permettimi un appunto :-) in realtà non la scrisse Neruda...

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  2. no?!?!?!?...e di chi è?

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