domenica 17 agosto 2008


Foto dal web


 


ANONIMO VENEZIANO





Di un libro che ho letto almeno 10 anni fa, uno di quei libri che ti rimangono dentro, che appena li leggi senti che ti hanno regalato qualcosa. Poi passa il tempo, leggi altri libri che a loro volta ti lasciano un'emozione e smetti di pensare a quel libro lì. Una mattina ti svegli all'improvviso, forse destata da un sogno, e torna alla memoria la storia che avevi letto...non ti ricordi neanche il titolo, non ti ricordi neppure l'autore, ma senti vive le sensazioni che quel libro aveva improntato in te. Un paio di ricerche in internet e tutto torna a galla. E questo bisogno inspiegabile di rileggerlo, di vedere se quello che avevi provato allora immergendoti in quel racconto sei in grado di provarlo di nuovo, per capire quanto sei cambiata col tempo, per prendere atto dell'evoluzione emotiva che è avvenuta nella tua vita in tutti questi anni. Ed eccoti in libreria, mentre parli con il giovane commesso che di libri non sa un cazzo e gli dici: “Sto cercando un libro che avrà una trentina d'anni. E' di un certo Giuseppe Berto. Anonimo Veneziano”. Lui ti guarda strabuzzando gli occhi, ma controlla lo stesso nel database...e ti dice, con enorme sorpresa:”Si, ce l'abbiamo. Vado a prendertelo”. E ti porge questo volumetto tra le mani, poco più di cento pagine. E senti un groviglio dentro che non te lo sai spiegare. Perchè ti era piaciuto tanto allora?! Paghi, quello più altri 3 libri di Benni (che lui non manca mai quando vai a far spesa di libri! Ormai li hai tutti!), e ti immergi nella folla turistica che invade il porto canale di Cesenatico. Hai un'ansia leggera, ma ce l'hai...perchè tutta quella gente estranea ti disturba. Vorresti essere sola, sederti sul muretto che da sull'acqua e leggere subito, leggere li, iniziare e finire quel libro li. Ma torni a casa. E appena puoi lo prendi e lo apri, con un brivido di esitazione. “E se scoprissi di essere cambiata talmente tanto da farmi paura?”. Ma non sei cambiata affatto. Le stesse parole, gli stessi dialoghi, l'amore e l'odio, il masochismo, la morte, il dolore, la tristezza, lui e lei, due anonimi, due persone che potrebbero essere chiunque, in una città che, invece, potrebbe essere solo Venezia. Rancori, ricordi, ironiche provocazioni...e male...tanto male. Una giornata veneziana, una storia travagliata, un amore troncato ma mai finito. E non è solo scoprire di non essere così cinica come temevi che ti fa apprezzare questo libro. Ma il suo contesto, il suo stile, la sua triste realtà. Venezia che lentamente muore...e mentre muore, fa compagnia a tanti veneziani che muoiono con lei.

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