domenica 3 agosto 2008

 


Io non me lo ricordo neanche più l'ultimo giorno che sono stata così. Davvero, credo di averne perso la memoria. Non mi ricordo l'ultima volta che ho fumato così tanto da svegliarmi e sentire le tonsille infiammate, l'ultima volta che mi sono seduta sul pavimento bevendo una birra praticamente alla goccia pensando che facesse passare il male. Non mi ricordo neanche più l'ultima volta che ho fatto così fatica a prendere sonno. O l'ultima volta in cui l'unica cosa da fare è stata quella di guardarmi allo specchio, occhi negli occhi, e parlare chiaro con me stessa. Mi ci è voluta un'ora buona per convincermi di smettere di piangere. Ma ci sono riuscita. E mi sono ricordata di questo potere che hanno le streghe di curarsi da sole, di trarre energia dai propri occhi, di “autoipnotizzarsi” e di autoconvincersi. Se io credo di avere mal di stomaco, allora mi viene mal di stomaco. Se io credo di non averlo, allora non ce l'ho. E stanotte ha funzionato. E mi sono ricordata che io sono sempre sopravvissuta a tutto, mi sono sempre rialzata, a volte col tempo, con tanto tempo, a volte in pochi giorni. Io non voglio neanche più cadere, non voglio sbattere il sedere. Io cado in piedi da adesso in avanti. Io non piango più. Io lo sapevo che lasciarsi andare a tutte quelle romanticherie del cazzo che si vedono nei film si finisce col culo per terra. Lo sapevo bene. Io torno ad essere la cinica Leanne di sempre. Che non odia nessuno, ma non ama neanche nessuno. Io lo sapevo che a togliersi la corazza poi si finiva per rimanere feriti. E io mi rimetto la corazza, che problema c'è? Era ancora li nell'armadio la mia corazza, anche se sono ingrassata un paio di chili nelle ultime settimane dovrebbe ancora andarmi bene. Io cado in piedi. Io cado in piedi. Io cado in piedi. Ho bisogno di ripetermelo perchè se no crollo di nuovo. Io cado in piedi. Non posso permettermi altri lividi al cuore. Io cado in piedi perchè non sopporto di farmi male. Magari mi slogo una caviglia piuttosto, ma cado in piedi. Respiro profondamente, svuoto la testa con una tecnica che mi sono inventata io, mi lavo la faccia, correggo le borse sotto gli occhi che mi fanno impressione, mi metto la tuta e vado a pedalare...di nuovo, col sole. Tanto se cado, io cado in piedi.

2 commenti:

  1. Ciao tesoro... ma noi ci siamo sentite prima di questi due post... che altro è stato? Mannaggia a me e a quando mi si accumulano gli arretrati che poi non capisco una mazza. Vabbè spero che nel frattempo la cosa si sia sistemata, e che l'idea del viaggio a Parigi non sia una fuga. Se poi le cose non sono così, che ben venga la corazza. In fondo se oggi siamo ancora qui è stato anche per merito suo (che si insomma non è il massino ma c'ha anche salvato!). Ti abbraccio fortissimissimo :)

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  2. tesoro, si, è stato scritto dopo. ricordi che ti avevo accennato una cosa sabato mattina?...ho fatto quello che ti avevo detto...salvo poi starci malissimo...e far stare malissimo. alla fine si è sistemato tutto...e parigi non è un viaggio che si farà...ma una metafora...:) comunque ti spiegherò tutto nei nostri due giorni, che di cose da dire ce ne sono sempre tante!

    la corazza...a volte sarebbe meglio non togliersela mai, ma a togliersela, secondo me, ci si guadagna anche...basta scegliere il momento giusto. questo post è stato scritto in un momento di incazzatura pura...che se fosse stato per me, le cose sarebbero rimaste così...ma prima che mi mettessi la corazza di nuovo, ho ricevuto una telefonata...e allora tutto si è sistemato.

    noi donne siamo strane! :)

    un bacione.

    Leanne

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