A volte basta solo una bella dormita per riordinare i pensieri. Per bella dormita intendo almeno 8 ore di sonno. Io non me lo ricordo neanche più da quanto non mi faccio 8 ore di sonno, però. Perchè poi, anche questa mattina, avrei potuto oziare un pochino...stanotte mi sono addormentata alle 3 come minimo. E alle 8 ero sveglia come un grillo. Mah, l'inquitudine...mia mamma me lo diceva sempre che avrei smesso di dormire fino a tardi quando avrei cominciato ad invecchiare. Bene. Io non ho paura della vecchiaia, comunque...anche perchè proprio vecchia ancora non mi ci sento. Solo che si cresce, ci si fa carico di alcune responsabilità e i pensieri sono sempre di più, le cose da fare sono sempre di più e tutte quelle menate che ti raccontano quando hai 14 anni e alla fine aggiungono "questo è il periodo più bello della tua vita, che adesso non sai mica cosa sono i problemi". La cosa brutta è che avevano anche un po' ragione. La cosa più brutta è che bisogna ammetterlo. Ad ogni modo, questi sono solo deliri esistenziali postpisolinopomeridianopostfaccendedicasa. Che oggi avevo davvero bisogno di fare. Un po' per la casa stessa (da quando ci sono i gatti non riesco più a star dietro a niente. Non rimane pulito mai niente per più di un'ora. Eppure...cosa devo fare?) e un po' perchè a me pulire piace. Nel senso che volendo ne farei anche a meno, che anche a me, come fa mia sorella che se ne sbatte largamente i coglioni, piacerebbe prendere su, stendermi sull'erba e leggere un buon libro. Ma poi subentra il fattore responsabilità di cui si parlava prima. Da quando mia mamma è andata via, se non altro, sono cambiata molto sotto questo aspetto. All'inizio avevo questo bisogno assurdo di pulire sempre. Anche la sera, tipo alle 11 ero capace di mettermi a pulire il bagno. Adesso la sera la lascio per stirare...che stirare a me rilassa davvero un casino. Solo che ho capito che la mia necessità di tenere sempre in ordine era per far vedere ai miei che non ero certo una che le cose non le sapesse fare. Mia mamma mi diceva sempre "ah, voglio vedere come mi riducete sta casa!"...e allora io giù di olio di gomito e via andare. Adesso è diverso. Intanto viene proprio poco a farci visista...e questo già è un sollievo e poi, come dicevo prima, i gatti mi hanno un po' cambiato la vita. Non che sia sempre un porcile qui...anzi, insomma, posso dire che sono abbastanza soddisfatta...ma non me la prendo più a cuore come una volta. E questo è bene, molto bene. comunque, non so neanche perchè ho scritto un post su questa cosa della pulizia, perchè avevo iniziato pensando di scriverne uno su questo week end...tipo che domani mattina devo andare a un matrimonio. O meglio, vado solo in chiesa (aiuto!) perchè non me la sentivo proprio di affrontare un ristorante pieno di gente col caldo. Ma in chiesa, mio malgrado, devo andarci. Si sposa quella che è stata la mia migliore amica un tempo. E come si fa a non andare a vedere che corona un suo sogno? Insomma, nonostante il mio astio nei confronti del matrimonio e nei confronti della chiesa (da quanto non vado più ad una messa? non mi ricordo neanche più), bisogna proprio che io ci sia. E siccome lei sa che faccio un sacrificio enorme per vederla sposare, spero che capisca quanto tengo a lei. Poi volevo raccontare del mio ex di Ferrara che l'altro giorno mi ha fatto presente che questo week end sarebbe stato a Riccione per un addio al celibato (ma la gente non ha niente di meglio da fare che sposarsi?!) e mi ha mandato un paio di messaggi chiedendomi se lo raggiungevo. Punto uno: infilarmi nel casino di Riccione, in generale nella vita, non è tra i miei sport preferiti. Punto due: infilarmi nel casino di Riccione, per lui, poi, non ne vale proprio la pena. Punto tre: mai avrei pensato che un giorno sarei arrivata a dire che non me ne fregava niente. E non lo dico così per dire...lo dico perchè è vero. So che è poco distanta da me, volendo...e so che non mi interessa. E ho anche goduto un po' quando gli ho risposto "sabato pomeriggio ho un casino da fare...non penso proprio di riuscire a venire". Punto quattro: so bene che domani un po' me ne pentirò. La curiosità di vedere com'è combinato dopo quasi 5 anni che non ci vediamo rimane comunque. Ma si, insomma, poi alla fine dormo lo stesso. Volevo parlare dell'aria di settembre, di quest'aria da inizio di scuola...ma questo merita un post a parte e allora non dico niente. Volevo dire che amo guidare e che ho una gran voglia di guidare in questo periodo, di prender su il maggiolone e fare anche dei giri a vuoto o mettermi in testa di partecipare seriamente ad un raduno. Perchè mi va...perchè da quando ce l'ho non l'ho mai fatto e l'ho sempre detto. Per ora mi accontenterò, se lui è ancora d'accordo, di prender su lunedì mattina, guidare quasi senza meta per le stradine secondarie che portano a quelle case che si vedono dalla strada principale e ci si chiede "come cazzo ci si arriva la?"...che tanto in qualche modo chi ci abita ci deve arrivare...visto che una funivia non c'è. Volevo parlare di un sacco di altre cose che adesso non mi vengono neanche in mente, che sarà utile chiudere qui questo post abbastanza pieno ma con poco significato. Troppe cose tutte in una volta...troppe cose!!! E allora adesso mi alzo, preparo la mia superinsalatona, mangio e poi finisco di pulire il bagno...che la sorella, oltre a non fare un cazzo, si fa anche i suoi porci comodi e sporca sempre tutto!

sabato 30 agosto 2008
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Così, stasera, prima di mettermi a letto e cercare di digerire le arachidi che ho mangiato a pugni fino a prima, mi è veuta voglia di postare questa canzone. Che già era bellissima nella versione originale di Tenco, ma è da questa mattina che mi gira un po' in testa questa con la voce di Augusto. Mi fa venire i brividi...anche se è solo un pezzetto. Così, tanto per dire qualcosa prima di dormire.
"Mi sono innamorato di te"
Così, stasera, prima di mettermi a letto e cercare di digerire le arachidi che ho mangiato a pugni fino a prima, mi è veuta voglia di postare questa canzone. Che già era bellissima nella versione originale di Tenco, ma è da questa mattina che mi gira un po' in testa questa con la voce di Augusto. Mi fa venire i brividi...anche se è solo un pezzetto. Così, tanto per dire qualcosa prima di dormire.
"Mi sono innamorato di te"
venerdì 29 agosto 2008
RESOCONTO
1. Troppe sigarette fumate. Non va bene. Non fa bene. Non è salutare e la nicotina, anche se sembra il contrario, aumenta la depressione
2. Conclusione della seduta con la psico: "cerca di eliminare le cose che ti fanno stare male". Da dove comincio?
3. Lezione da imparare: se vuoi dormire, cerca di non mangiare troppa frutta prima di andare a letto. soprattutto il cocomero...
4. i cereali a secco fanno schifo. Potessi mangiare lo yogurt li inzupperei li.
5. Questo post è più inutile di una bottiglia di coca cola sgasata
6. Non me ne frega niente...saranno anche cazzi miei. Il blog è mio e me lo gestisco io!
7. Rialziamoci, Vale, andiamo a lavarci la faccia, mettiamoci le scarpe, e andiamo a cena dalla mamma...che almeno mangi qualcosa che non sia una spianata o una pizzetta.
Oggi non ce la posso fare. Oggi ho un fastidio allo stomaco che mi preme e mi fa respirare male. E non è stata la pizza al prosciutto crudo che ho mangiato ieri sera. No, io lo so che cos’è. E’ che io devo essere sempre quella comprensiva, quella che ascolta, che deve avere pazienza e farsi scivolare addosso tutto. Io sono quella che dispensa consigli e che da sostegno. E anche se non mi obbliga nessuno a farlo, io lo faccio lo stesso, perché mi viene di farlo e perché l’ho promesso. Ma qualcuno si è mai chiesto come sto io quando sento dire certe cose? Qualcuno ha mai pensato che certi argomenti mi possono ferire? Qualcuno si è chiesto come sto io in questi giorni? No. E, adesso che ci penso, fino a questa mattina, non me lo ero chiesto neanche io. Fino a quando non mi sono guardata allo specchio e non mi sono chiesta: “Ma tu come stai?”. E, senza rispondermi, ho cominciato a piangere. Bene, di certo non serviva altro per capire. Quindi? Quindi do la colpa all’aria di settembre che sta per arrivare, do la colpa alla pillola che ho ricominciato a prendere per vedere se mi dava ancora fastidio, do la colpa alla mia indole, che se il titolo del mio blog è “vivo in equilibrio instabile” un motivo ci sarà.
Il fatto è che nel prendermi a cuore e nel preoccuparmi per la fragilità degli altri, ho perso di vista la mia di fragilità e non ho fatto i conti con me, con il mio stato d’animo inquieto. E allora è facile ricominciare a scendere. Le opzioni per il week end sono solo due. O pulisco casa da cima a fondo, tapparelle e vetri compresi, fino a stancarmi e a sfogarmi. O prendo su il mio maggiolone, vado alla ricerca di un bosco, stendo la mia coperta, mi porto dietro un panino e una bottiglia d’acqua e rimango li fino al tramonto. E poi vediamo cosa ne viene fuori. Per adesso posso solo aspettare che arrivino in fretta le 2, che dopo un mese, finalmente, ho la mia seduta dalla psico. Che di cose da dire oggi ce ne sono tante e un’ora non basterebbe. Devo anche allenare la lingua per cercare di dire tutto e di concentrare i pensieri in così poco tempo. E poi si vedrà.
giovedì 28 agosto 2008
LA RAGAZZA ANTICA
Allora c’è mia nonna che si diverte a prendermi in giro. Si diverte perché di me ha un’opinione un po’ sua. Del tipo che io ho avuto tre storie importanti nella mia vita e lei dice che io sono stata furba perché poi li ho lasciati tutti a casa loro. Ecco, e allora, per definire questo mio stato di zitellaggine, lei non usa la parola moderna “single” ma preferisce definirmi così: ragazza antica. Ogni volta che mi vede si aggiorna e non manca mai di chiedermi se sono ancora una ragazza antica. Questo epiteto, nonché proprio il titolo in sé, mi piace e direi che ci tengo anche. E allora faccio finta di niente e dico “si si, nonna. Sempre ragazza antica. E ne vado fiera”. Il fatto è che ne andrei fiera davvero. Non mi si prenda male la cosa, eh. E’ che io sono sempre stata abbastanza indipendente, ho sempre avuto questa passione di non dipendere da nessuno se non da me stessa. Io ho un paio di polmoni per respirare e mi bastano, ho una bocca per parlare e mi basta, un cervello per pensare e mi basta…e allora, tutte le volte che poi mi lego a qualcuno, mi viene fuori questa cosa del legame e di iniziare inevitabilmente a pensare per due, a prendersi cura dell’altro, a farsi prendere cura dall’altro e tutte ste menate qua. E di solito io inizio a scalpitare quasi subito, metto le mani avanti e inizio a stare male. Che io so badare a me stessa e non voglio dipendere da nessuno. Che io odio le dipendenze (anche se sono una fumatrice) e che bisognerebbe non sentire la mancanza di nessuno e di bastare sempre a se stessi. Ed è quello che ho sempre fatto, magari anche annaspando nei momenti grigi, dove forse qualcuno mi mancava più di quanto potessi pensare. Ma mi sono sempre detta che io si, magari, da sola ci stavo anche proprio bene. Eppure succedono delle cose nella vita e sbatti contro ad un palo che ti da una botta tremenda. A quel punto senti che si, non sarai dipendente, ma quando lui non c’è ti manca abbastanza che quasi non riesci a respirare. E non vorresti questo, perché ti spaventa sentirti legata da qualcosa che, stranamente, per la prima volta, non vorresti slegare. E ti chiedi perché? Perché cazzo è successo te?! Te lo meritavi? Che cos’hai fatto di così buono? O di così cattivo?...Qual’è il prezzo che dovrai pagare? Ecco…forse tornerò ad essere ancora una ragazza antica e in questo ruolo mi ci troverò bene come mi sono sempre trovata, forse, a quel punto, potrei morire per davvero perché la mia dose potrebbe mancarmi tanto da uccidermi. Questo non lo so, sono domande che neanche mi voglio far. Ma ho paura, questo si, perché in pochi mesi sono cambiata come mai avrei pensato di cambiare. Oscillo sempre tra il depresso e l’agitato, è vero, però lo faccio col sorriso e cerco di non buttarmi giù troppo. Da sola ce l’ho sempre fatta ma mai avrei pensato che in due le cose si sarebbero affrontate meglio.
“VALE, COSA DEVO FARE?”
Mah, innanzi tutto direi che potresti provare ad entrare nella concezione che io non sono una psicologa (anche se mi sarebbe piaciuto diventarlo) né, tanto meno, una tua amica. Forse sarebbe simpatico partire dal presupposto che sono una semplice impiegata e non mi pagano per consulenze sulla vita di coppia né, tanto meno, per i problemi con i tuoi suoceri. Che poi io non riesco mai a tirarmi indietro quando i clienti si mettono a parlare con me. E’ che mi viene spontaneo. Insomma, se ci incontrassimo in un bar, se fossimo li a prenderci un caffè, un po’ di sostegno te lo potrei anche dare. Ma sono qui, dietro ad una scrivania, con le mie cose da fare (tra cui quella di scrivere un post!) e non è che possa stare dietro a tutti. Il fatto è che ormai si è instaurato questo rapporto di fiducia con molti clienti…e molti, spesso e volentieri, quando vengono a pagare, rimangono tipo un’ora per parlare dei loro problemi. Non mi dispiace, da un certo punto di vista. Mi fa piacere che la gente veda in me una persona con cui sia facile parlare e, soprattutto, una dispensatrice di consigli. Però, insomma, ecco, poi tutto ha un limite. Faccio una fatica enorme a tirarmi indietro perché è anche scortese dire “guarda, di problemi ne avrei già abbastanza dei miei…se mi fai il piacere…”. Così rimango li e ascolto, ascolto, commento, commento, rifletto…e poi, alla fine di tutto, dico: “chi vivrà vedrà”…e lei se ne va contenta come se l’avessi benedetta! Delle volte la gente è proprio strana (io per prima!)
mercoledì 27 agosto 2008
Foto dal web
E ALL'IMPROVVISO...
...quasi ti spaventi di te stessa. Non che tu non sia capace di incazzarti...lo sai fare benissimo quando ti impegni. E neanche che tu non abbia le palle di tirare fuori le unghie quando ce n'è bisogno. Più che altro perchè poi ti chiedi "ma ce n'era davvero bisogno?". E la risposta è no. E provi a guadarti dentro, perchè senti un tarlo che ti ronza in testa. Pensi che sia la voce della tua coscienza, in realtà è soltanto la parte vera di te. E ti fermi un attimo per ascoltarla. Allora rifletti, prendi un po' di respiro, quel respiro che il contare fino a 3 prima di parlare di ieri non ti ha fatto prendere. E ti rendi conto di quanto pessima sei come persona. Non che ti butti giù, tanto domani passa. Però è un po' come quando litighi con tua sorella, che lei è proprio portata a farti incazzare, che delle volte ti chiedi se lo fa apposta. E allora inizi a sbrodolarle addosso di tutto e non riesci a fermarti. E poi, quando l'incazzatura di passa, e a volte basta poco, senti quel peso sullo stomaco perchè lei ancora non ti parla. Ecco, insomma, è una sensazione molto simile. Perchè sai di aver detto delle cose che in realtà neanche pensi tanto, cose che può essere che siano scivolate addosso a chi le ha sentite come no. Le parole possono ferire. Io non sono per la violenza fisica, detesto chi si mette le mani addosso...ma se voglio posso essere una gran stronza delle volte. Ma mi chiedo a che pro. Il fatto è che, per principio, certe persone vorresti poterle odiare. Il vero fatto è che avrai odiato una sola persona in tutta la tua vita e non ti piace odiare nessuno. La verità è che quelle persone che vorresti odiare non riesci ad odiarle perchè sai che, se vi foste incontrate in un'occasione diversa, se tu non fossi stata chi sei, di quelle persone avresti detto che erano belle persone e probabilmente le avresti stimate. Forse non ci saresti diventata amica...ma di certo non le avresti disprezzate. Ecco, e allora ti rimane, oltre alla sensazione sullo stomaco, quella sensazione che si ha quando si pensa di essersi persi qualcosa. Ed è un po' un peccato. E poi non solo...vorresti anche chiedere scusa...perchè hai fatto tante cose sbagliate...ma non lo chiedi. perchè in fondo sei sempre la solita stupida orgogliosa codarda.
Guardarti dormire
e immergermi nella tua tranquillità.
Vorrei un po' del tuo sonno
e riposarti accanto.
Sereno
Beato
Immobile.
Osservarti mi placa l'anima
Immaginare i sogni
i pensieri inconsci
distendendomi al tuo fianco.
Piano
non voglio svegliarti.
E sentire di non sapere cosa sia la felicità
ma pensare che questo istante le assomiglia.
NE VOGLIAMO PARLARE?!
Bene, allora parliamone…Or dunque. Da una recente riflessione, sono arrivata alla conclusione che ci sono persone che non accettano di essere state sconfitte. Detta così parrebbe che ci fosse una gara in atto e un premio da vincere. In realtà non c’è nessun premio, in realtà non si sta giocando né, tanto meno, gareggiando. La verità è che bisognerebbe guardarsi dentro e farsi un bel po’ di domande. Quelle giuste però. Perché certe persone si limitano a pensare “cos’avrà quella li” e non pensano “cosa non ho”. Perché queste persone preferiscono dare un volto loro e un’immagine loro alle cose che vedono. Vogliono credere cose che aumentino la loro “superiorità” invece di guardare le loro debolezze. Ma poco importa. Di certo una cosa da dire ce l’ho. Capisco. E non lo dico per ruffianeria o altro. Lo dico perché capisco veramente che una persona possa arrabbiarsi andando a scoprire certe cose. Mi metto nei suoi panni e non posso certo biasimarla. Chi non reagirebbe così? Ma a volte bisognerebbe cercare di guardare oltre. Cercare di sforzarsi e farsene una ragione. Di uscire dal proprio egocentrismo (talmente marcato da pensare di essere il centro di tutti i discorsi che si fanno) e provare a guardare con occhi obbiettivi…soprattutto quando si sostiene di essere dei signori. Ci sono persone che si ritengono superiori e mature…ma nei comportamenti denotano una certa bassa stima di loro stesse. A volte leggono cose che non vorrebbero leggere…ma continuano a leggere…vogliono andare in profondità e scoprire. Ma nel momento in cui fanno ciò, non si chiedono cosa può provocar loro questo tipo di azione. Il problema è che, quando poi capiscono cosa poteva provocare, non si danno la colpa di aver continuato a leggere, ma incolpano chi le cose le ha scritte. Nessuno le ha obbligate…padronissime di loro stesse di andare avanti o meno. Prendendo atto, però, di tutti i contro del caso.
Ecco, insomma, io non ho molto altro da dire. Solo una cosa, però. Io non voglio abbassarmi a certi giochetti né a stupidaggini. Se ne vogliamo parlare, ne possiamo anche parlare. Che io non ho mica voluto portar via nessuno a nessuna. Quello che è successo doveva succedere. Sarebbe successo anche se tu non ci fossi stata. Poi sei liberissima di vedere le cose come ti pare, che io non devo certo giustificarmi con te né che qualcun altro. Se hai delle cose da dirmi, se ti devi sfogare e se devi inveire, puoi farlo quando vuoi. Che mi tangi anche poco, se devo dirla tutta. Ma vuoi sfogarti?...Continua pure. E’ passata a tutti…passerà anche a te.
martedì 26 agosto 2008
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uno, due, tre...respira
uno, due, tre...la miglior arma di difesa è sempre l'indifferenza
uno, due, tre...certa gente non merita neanche di essere presa in considerazione
uno, due, tre...certa gente preferisce guardare quello che vuole credere anzichè la realtà, è più comodo, è più facile
uno, due, tre...certa gente merita di essere solo compatita
uno, due, tre...ma la miglior arma di difesa rimane sempre l'indifferenza
quindi...uno, due, tre...io me ne fotto largamente
Stanotte dovrei dormire, e invece non ne ho voglia. Domani ho davanti una giornata pesantissima, ma mi è passato il sonno e allora di andare a letto non mi va. Così ho deciso che racconto una storia...non credo di averne mai parlato. Ho mai detto perchè io e il mio ex storico ci siamo lasciati?...Non mi sembra.
Avevo 20 anni e stavo con un ragazzo di Ferrara. Diciamo che i primi tempi era tutto bellissimo, che si viveva questa cosa con un gran entusiasmo. Col tempo, poi, si era iniziato a parlare seriamente di andare a stare insieme, di prendere delle decisioni, di mettere su una certa dose di responsabilità. Io non mi sentivo pronta per niente...anche perchè, così, sembrava che mi sarei dovuta trasferire in una città che non fosse la mia...e per me era già un legame abbastanza stretto. E allora ho iniziato a tentennare. Ho chiesto una pausa, ho preso del tempo. Durante questo tempo, lui non faceva altro che chiamarmi piangendo, dicendo che senza di me non sapeva stare. Io non me la sentivo di riprendere la cosa in mano...e allora soprassedevo, tergiversavo, lasciavo un po' le cose come stavano. Finchè un giorno, era febbraio (non erano passate neanche due settimane da chè lo avevo sentito piangere al telefono l'ultima volta), io mi sono resa conto di quello che volevo. Mi mancava, mi mancava da morire. Gliel'ho detto, sono tornata...ma lui non c'era più. Ho insistito un po' per farglielo ammettere, ma alla fine ha detto che c'era un'altra. Dopo due anni in cui eravamo stati insieme, così, aveva avuto il coraggio di rimpiazzarmi...dopo quasi un mese che pigolava al telefono, sta merda, si era permesso di non farsi trovare al mio ritorno. Inutile dire che lei si è presa su tanti di quei colpi che neanche sto a risciverli. Troia e puttana erano epiteti coi quali non mancavo mai di chiamarla...lei me lo aveva portato via. con quale diritto? Lui? Lui aveva preferito una storia nuova, con questa qui che chissà che cazzo era, invece di cercare di risanare una storia che poteva avere un futuro. Mi sono chista le cose classiche che si chiedono le donne...tipo "lo farà per sesso"...tipo "ma tanto lui pensa a me quando fa l'amore con lei"...ma non mi sono mai chiesta "ma mi ama ancora?"...e, soprattutto, "ma non è che ne sia davvero innamorato?"...è che quando hai 22 anni a certe cose non ci pensi proprio...odi le persone e quello che fanno, giudichi senza occhio obbiettivo la cosa e vuoi vedere solo quello che ti fa comodo...per starci meno male?! Non credo che funzioni così...tanto la verità la sai già, per quanto sia scomodo ammetterla. La verità è lampante...sta con un'altra. Non ho mai pensato che potesse amarla fino a quando non ho capito che erano andati a vivere insieme...lui, per quanto mi riguardava, amava me. Dura la botta, duro il confronto, duro il conseguente crollo di autostima...fa male, eh! Eppure bisogna farsi forza e prenderne atto...io non ero per lui. Lui non era per me. Non è che ci fosse tanto altro da dire. A me c'è voluta un po' di terapia per scoprirlo...a volte basta solo il tempo. E io volevo sapere, volevo capire, mi facevo del male apposta parlando con un'amica che io e lui avevamo in comune...e mi diceva cose che mi facevano un male cane, ma io non demordevo...e allora ho iniziato a pensare che "chi è causa del suo mal, pianga sè stesso"...e che di certo, se non avevo più il mio autocontrollo, le mie sicurezze, non potevo dare la colpa a loro...ma solo a me. E' che avevo 22 anni...a quell'età certe situazioni non si affrontano con maturità...adesso direi "ma si, ok, vaffanculo...io sto bene così"...anche se, da quello che ho capito, mi sa che l'età conti davvero poco.
lunedì 25 agosto 2008
I WANT TO GO HOME
A me piace fotografare le case. Quando vado in giro, soprattutto in questi paesini montanari, ne vedo di bellissime. E allora non mi ero mai fermata nelle mie escursioni precedenti, ma domenica, nonostante il cagotto, forse anche perchè Lui era con me, ho deciso che era il momento di scattare immagini. Ecco, le case...il mio ideale di casa. Soprattutto quella sul fiume. Si noti che ce ne sono parecchie molto simili...in realtà ho cercato di prendere varie angolazioni...ma i miei punti di appoggio erano molto limitati...(tipo su un dirupo!). Ma ecco, insomma, mi viene da dire, ogni volta che torno a casa (il mio bosco), "voglio vivere così...col sole in fronte"!!!
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
MANNOOOOO.....
Ecco, io ci sono rimasta abbastanza male quando oggi, al ritorno dal lavoro, ho notato che qualcuno ha tolto il cartello durante il week end...non ci potevo credere! E adesso? Che ne sarà di quest'uomo, adesso?! Lui, con tutti i suoi sogni, le sue speranze di rivedere questa donna che aveva "la pelle doca"... No...non si fa così, non si infrangono i cuori, non si può tarpare le ali ad una storia d'amore che poteva essere bellissima! Che amarezza...
O che lei abbia finalmente scritto il numero e lui abbia tolto il cartello perchè non aveva niente per poterlo scrivere!?
domenica 24 agosto 2008
IL NOSTRO WEEK END
Va bene, che quando io parlo del karma so benissimo di cosa parlo, mica dico le cose a sproposito. Se poi, al karma, si aggiungono anche gli accidenti e le pratiche woodo, però, si inizia a giocare ad armi impari. Che io sono una strega buona e non faccio le fatture a nessuno...e ancora non ho imparato a difendermi da quelle che mi fanno gli altri. Tanto lo so che dietro a sto cazzo di virus c'è lo zampino incazzato di qualcuno...o di qualcuna! Ok, ti sei divertita abbastanza? Perchè ti farà piacere sapere che questi due sono stati giorni di merda. E se dico merda non lo dico tanto per dire...ma perchè merda è l'unica parola che mi venga in mente per descriverli! Già è cosa rara che io becchi il virus e, di solito, se lo prendo, in una giornata sono già a posto e non ho tante complicazioni. Questa volta, stranamente, non faccio altro che andare in bagno con lancinanti dolori di pancia ogni ora, a volte anche meno. Mi puzza un po' questa questione qui. Cosa fare?! Lui è andato in farmacia a trovare qualcosa che mi blocchi almeno per un paio d'ore questa cosa...che magari riusciamo a tornare a casa senza che ci si debba fermare per improvvisi attacchi...io sono bianca cadaverica, non posso mangiare/bere nulla che nel giro di tre secondi devo stare pronta a scattare. Non ho le forze, sono schiantata, sono stanca, ho male a tutte le ossa e non riesco a stare in piedi. Ogni tanto parte su una gran nausea e delle fitte allo stomaco che mi fanno piegare in due (lo spillone woodo, secondo me, si conficca spesso nella mia parte debole!). Ok, va bene, hai tutte le ragioni del mondo ad essere arrabbiata...ma basta prendertela con me! Ho solo bisogno di un po' di serenità...di tranquillità. Questo doveva essere un fine settimana di coccole, baci, carezze....anche carezze spinte...e invece mi sa che sia andato tutto a monte. Spero solo di riuscire a riprendermi per affrontare il ritorno senza cagarmi addosso!
NB:
Questo post è stato scritto mentre ero ancora sui monti. Ad ora, la situazione è la seguente: dopo aver preso provvedimenti con abbondanti dosi di fermenti lattici e altra roba, dopo che sono riuscita a stare senza bisogno di fiondarmi in bagno per almeno due ore, siamo arrivati a casa. Ho anche mangiato, sembrava passato tutto...forse l'autore/autrice del woodo, però, ha ripreso in mano la mia bambolina e ha ricominciato a conficcare spilloni nello stomaco di tanto in tanto...perchè mi piego in due dal male da almeno un'ora...quando finirà tutto questo?!!?....
venerdì 22 agosto 2008
AH...MA ALLORA ESISTE IL COLPO DI FULMINE?!?!
No, è che oggi avrei voluto scrivere un post sul balenottero che è stato sopresso a Sidney, quello che ha perso la mamma e si era attaccato ad una barca pensando che fosse lei e di averla ritrovata. Ma non ho abbastanza forze per lasciarmi andare a questo genere di post struggenti oggi...e allora ho delegato il post ad uno scrittore molto più bravo che saprà rendere la cosa in maniera migliore di certo. E allora io, prima di andar via, sempre ammesso che il virus mi dia un po' di trega e mi passi sta nausea del cazzo (speriamo che sia il virus per davvero, mi viene da dire), volevo farvi vedere una cosa che a me ha fatto ridere un sacco. tipo questo cartello qui, a due passi da casa mia, attaccato al palo di un semaforo. Bene...leggete attentamente...poi proviamo a parafrasare!
Foto di Leanne
Dunque...risulta chiarissimo, ovviamente, il concetto. Una signora, di cui nessuno sa il nome, nemmeno l'analfabeta che scrive (straniero?...oppure è il mio vicino di casa italianissimo ma ignorantissimo?!), una mattina, in un posto più avanti rispetto al semaforo (100 metri? 1 km? forse 100km?) ha incontrato il signore che scrive e gli ha detto: "ho la pelle d'oca". Bene. Il motivo di certo ci rimane da sapere, forse lui l'aveva tamponata e lei si era spaventata e gli aveva detto che aveva i brividi...chissà lui cos'ha pensato! Perchè la signora di cui nessuno sa il nome gli ha fatto un regalo che non ha prezzo (cliente mastercard, per caso?!). E allora lui, una volta che la signora di cui nessuno sa il nome se ne è andata, ha passato notti intere escogitando il modo di ritrovarla e di poterle confessare il suo amore per lei. E' arrivato a lasciare questo cartello, sperando che lei passasse ancora da li e lo trovasse...e lo leggesse. E io mi immagino il signore analfabeta che si reca a controllare se lei ha lasciato il numero di telefono dalle 3 alle 7 volte al giorno...e, amareggiato, torna a testa china nella sua triste casa vuota. E pensare che a fare questi brutti scherzi è solo l'amore! E questo non può essere stata che un colpo di fulmine davvero...perchè il tizio fulminato è rimasto di certo!
giovedì 21 agosto 2008
OGGI CHE...
...Il virus intestinale mi lascia senza forze, che so che qualcuno mi ha mandato degli accidenti, tra l'altro meritatia eh, e io incasso, senza controbattere, perchè quando uno ha ragione ha ragione, mica si può stare a discutere! Oggi che dovrei mettermi dietro a fare la valigia perchè c'è in programma un week end sul Monte, con tanto di fresco e coccole, e io non ho voglia di mettermi a fare la valigia perchè sono troppo stanca e non ce la faccio proprio. Oggi che vorrei accucciarmi nel mio angolo di divano, farmi dare delle carezze sulla testa come si fa coi gatti e non chiedere altro. Oggi che non mi riconosco per niente, che non solo ho dubbi sulla mia identità, ma l'ho proprio persa, ecco, oggi che è un giorno no a tutti gli effetti, ho pensato che potrei postare un po' delle mie foto...foto di me e foto che ho fatto...che non fa mai male riprendersi in mano...e rivedersi e rivedere quello che si è visto. Oggi che...vorrei che la testa smettesse di girare.
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Kaba
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Kaba
Foto di Leanne
Foto di Kaba
Foto di Leanne
Foto di Kaba
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Leanne
Foto di Kaba
Foto di Kaba
Foto di Kaba
Foto di Kaba
Foto di Kaba
Foto di Leanne
mercoledì 20 agosto 2008
Foto dal web
DIAMOCI UNA REGOLATA!
Mi sa che ogni anno, in questo periodo, io scrivo sempre un post come questo. Del tipo che io verso agosto inizio ad avere una fame pazzesca. Non so perchè, ma mangerei di tutto. Ora, fino a un po' di tempo fa ero anche abbastanza contenta perchè sintomo di benessere fisico e, come dico sempre, visto i miei problemi gastrici, non mi dispiaceva poter mangiare. Adesso però dovrei smetterla con questa scusa e darmi davvero una regolata...se non voglio diventare un cinghiale, che sono già abbastanza sulla buona strada. Il problema è che per quanto mangio, almeno dovrei fare due ore di duro sport al giorno...il problema vero è che io non ho una cazzo di voglia di fare due ore di sport tutti i giorni nè, tanto meno, di farmi un po' di bicicletta. rimanda oggi, rimanda domani, la bici sono due settimane che non la prendo su e non va bene, perchè mi era presa un po' la spiga e sono bastate le ferie per famela abbandonare. che anche 10 km erano pochi, si, ma erano sempre meglio di niente, no?!...e poi qua in casa mia c'è questa cosa della marmellata fatta in casa che mi ha letteralmente rovinato la vita. Il compagno di mia mamma, ha avuto la brillante idea di farne a quintali. perchè se la marmellata non c'è, io non la cerco...ma se c'è...io sono golosa! e poi in estate ho sempre la pressione bassassima e ho bisogno gi mangiare roba dolce. E niente, ecco, io adesso devo prendere una decisione (nel senso di essere decisa!) e iniziare a limare un po' sulle cose che mi fanno mettere su ciccia (ho pura una pancia da 6° mese di gravidanza e i fianchi da zdora!)...finisco il barattolo di marmellata alle fragole che spalmo copiosamente la mattina sulle fette biscottate, ho finito il liuk e i gelati al biscotto e ho deciso che non li compro più (che adesso ce ne starebbe uno, ma non ce l'ho e non lo mangio!), il mars ho smesso di comprarlo che tanto in bici non ci vado ed è inutile. Ma sono i pasti che mi fregano, perchè arrivo con uno stomaco sfondo a cena e a pranzo. Non riesco a saziarmi e ingurgito un sacco di roba. Che anche se evito le schifezze, sono sempre tanta roba. Anche adesso, ho una gran fame. Ho mangiato una mela, ho mangiato una carota, ho bevuto un succo di frutta...ma non vedo l'ora che sia ora di cena per mangiare. Speriamo in dicembre, che dopo Natale di solito mi viene la botta di crisi gastrica e mi riprendo un po'. Mia sorella sta facendo la dieta...ma io non ci riesco, mi è inconcepibile. Ecco, niente, insomma, questo per farvi sapere che sto ingrassando come un maialino...e non è un bel vedere! E adesso mi sa che vado a fare una passeggiata...quasi quasi.
martedì 19 agosto 2008
PRENDIAMONE ATTO
Ecco, finito. Ferie finite...o meglio, ferie finite per questo mese. Però non è che io sia tanto contenta. Quando rimango a casa più di una settimana, quando mi abituo a non fare praticamente un cazzo, io poi dopo ci metto un bel po' a rientrare nella concezione che si deve ricarburare e ripartire. E io sono un po' vuota come il serbatoio della mia macchina. A parte che mi sembra di non andare in ufficio da mesi e se solo penso a quello che troverò domani mattina mi viene una crisi di pianto pazzesca. E poi, bè, c'è anche da dire che almeno lavorerò solo mezza giornata e per tre giorni e non è un brutto modo di ricominciare...ma quello che è peggio è riprendere tutto in mano e riniziare. Bene, e allora mettiamo un po' i puntini sulle "i" su questa settimana e po' di ferie che mi sono fatta. Perchè poi alla fine non ho mica combinato molto. uscita? mai, praticamente mai...anzi, solo ieri, una gita fuoriporta a Santa Sofia, tanto per gradire. Per il resto pochi svaghi, che a me non piace molto divertirmi come tutti i cristiani normali. La sera facevo le 3 al pc e poi mi mettevo a leggere. Dormito tanto...al mattino a volte anche fino alle 10, oggi fino alle 11 passate...che ero di un rincoglionito che non stavo in piedi. Quando è stato possibile un bel pisolino di 3 ore pomeridiano...e, credetemi, è stato possibile spesso! Un po' di sistemata alla casa, giocato coi gatti, visto lui quando si poteva, dormito con lui, svegliata con lui, fatto colazione con lui...ho anche cucinato per lui il mio risotto speciale...non ha mangiato molto, ma io so che gli è piaciuto! E niente, adesso mi sale su quest'ansia che da domani si torna alla normalità. che quando perdi la stabilità della routine e ti piace anche, ritornare al tran tran quotidiano poi è un casino. Ma bisogna farsi forza. E sono un po' giù, anche oggi scazzata, perchè poi, a questi pensieri qui del lavoro se ne aggiungono altri...tipo quella cosa sbagliatissima che faccio spesso per confrontarmi. Che io non mi dovrei confrontare con nessuno e invece mi viene da fare e da chiedermi se io non sono troppo poco, per caso. Che mi metto a leggere cose che non dovrei leggere, ma mi viene da leggerle perchè sono stronza dentro. e allora poi mi vengon fuori delle domande, delle irrequietezze, quel senso di inadeguatezza nonchè di inferiorità. Ma passa, eh. E' solo che sono masochista e mi piace anche un po' farmi del male. L'importante è esserne consapevoli, ecco. Passa...domani avrò talmente tanto casino da mettere a posto che passerà per forza. Mica mi metto lì a pensare ad altro, domani. Solo e soltanto lavoro. Domani.
domenica 17 agosto 2008
Foto dal web
ANONIMO VENEZIANO
Di un libro che ho letto almeno 10 anni fa, uno di quei libri che ti rimangono dentro, che appena li leggi senti che ti hanno regalato qualcosa. Poi passa il tempo, leggi altri libri che a loro volta ti lasciano un'emozione e smetti di pensare a quel libro lì. Una mattina ti svegli all'improvviso, forse destata da un sogno, e torna alla memoria la storia che avevi letto...non ti ricordi neanche il titolo, non ti ricordi neppure l'autore, ma senti vive le sensazioni che quel libro aveva improntato in te. Un paio di ricerche in internet e tutto torna a galla. E questo bisogno inspiegabile di rileggerlo, di vedere se quello che avevi provato allora immergendoti in quel racconto sei in grado di provarlo di nuovo, per capire quanto sei cambiata col tempo, per prendere atto dell'evoluzione emotiva che è avvenuta nella tua vita in tutti questi anni. Ed eccoti in libreria, mentre parli con il giovane commesso che di libri non sa un cazzo e gli dici: “Sto cercando un libro che avrà una trentina d'anni. E' di un certo Giuseppe Berto. Anonimo Veneziano”. Lui ti guarda strabuzzando gli occhi, ma controlla lo stesso nel database...e ti dice, con enorme sorpresa:”Si, ce l'abbiamo. Vado a prendertelo”. E ti porge questo volumetto tra le mani, poco più di cento pagine. E senti un groviglio dentro che non te lo sai spiegare. Perchè ti era piaciuto tanto allora?! Paghi, quello più altri 3 libri di Benni (che lui non manca mai quando vai a far spesa di libri! Ormai li hai tutti!), e ti immergi nella folla turistica che invade il porto canale di Cesenatico. Hai un'ansia leggera, ma ce l'hai...perchè tutta quella gente estranea ti disturba. Vorresti essere sola, sederti sul muretto che da sull'acqua e leggere subito, leggere li, iniziare e finire quel libro li. Ma torni a casa. E appena puoi lo prendi e lo apri, con un brivido di esitazione. “E se scoprissi di essere cambiata talmente tanto da farmi paura?”. Ma non sei cambiata affatto. Le stesse parole, gli stessi dialoghi, l'amore e l'odio, il masochismo, la morte, il dolore, la tristezza, lui e lei, due anonimi, due persone che potrebbero essere chiunque, in una città che, invece, potrebbe essere solo Venezia. Rancori, ricordi, ironiche provocazioni...e male...tanto male. Una giornata veneziana, una storia travagliata, un amore troncato ma mai finito. E non è solo scoprire di non essere così cinica come temevi che ti fa apprezzare questo libro. Ma il suo contesto, il suo stile, la sua triste realtà. Venezia che lentamente muore...e mentre muore, fa compagnia a tanti veneziani che muoiono con lei.
Foto da: studio artistico
"Ora che sei venuta,
che con passo di danza sei entrata
nella mia vita
quasi folata in una stanza chiusa -
a festeggiarti, bene tanto atteso,
le parole mi mancano e la voce
e tacerti vicino già mi basta.
Il pigolìo così che assorda il bosco
al nascere dell'alba, ammutolisce
quando sull'orizzonte balza il sole.
Ma te la mia inquietudine cercava
quando ragazzo
nella notte d'estate mi facevo
alla finestra come soffocato:
che non sapevo, m'affannava il cuore.
E tutte tue sono le parole
che, come l'acqua all'orlo che trabocca,
alla bocca venivano da sole,
l'ore deserte, quando s'avanzavan
puerilmente le mie labbra d'uomo
da sé, per desiderio di baciare..."
Camillo Sbarbaro
sabato 16 agosto 2008
Foto dal web
SKAZZAMENTO
Ecco, ci sono questi giorni qui che io non capisco. Questi giorni dove mi viene una strana fitta allo stomaco, o, come dice Angelita, il famoso nodino. E' che io non so da cosa derivi. Mi prende una gran tristezza e basta. Anche se non è successo niente, anche se tutto scorre liscio. Ma questi giorni qui ci sono. In realtà era da un po' che non mi capitava, ma stasera è uno di quei giorni li. Quando piove, poi, a me crolla un po' il mondo addosso. Mica che non volessi la pioggia, eh...anzi, la agognavo da almeno un mese...ma incide sul mio umore la pioggia. Che mi piace stare a letto, con le serrande abbassate e le finestre aperte, ad ascoltare il rumore che fa quando piove, a guardare i lampi che passano attraverso le fessure e a sentire i tuoni che rimbombano tra le mura della città deserta. Ma poi mi entra dentro qualcosa. Qualcosa che io non so spiegare. E' un senso di nausea, di vuoto, di dispersione. Anche adesso, che non è tardi, che tanto domani non devo lavorare, che potrei fare un sacco di cose, potrei ottimizzare i tempi, potrei leggere, guardare un film, non ne ho voglia. Mi metto qui, vago per blog, leggo ma è come se non leggessi, mi intrippo con video di canzoni anni 60 su youtube che mi mettono anche un po' di malinconia. E poi mi sembra domenica...e la domenica sera a me non piace tanto. Perchè il giorno dopo si ricomincia. E invece è venerdì, domani è sabato, io fino a mercoledì al lavoro non ci torno. E ho programmi per il week end, ho programmi per lunedì prossimo, ho programmi, ho cose da fare, cose da imparare che mi dovrebbero tenere attiva. E invece ho voglia di non attivarmi. Vorrei avere sonno, andare a dormire e buona notte a tutti...ma non ho sonno. Sono inquieta, ecco, come il tempo stesso, come quest'aria di agosto che di punto in bianco si è trasformata in aria di settembre, in aria di inizio della scuola, di odore di libri. Che a me viene sempre un gran magone di nostalgia quando arriva settembre. E si mischiano queste cose qua, si mischiano con il mio umore instabile, con la mia indole instabile, con i miei giorni instabili. E ho la pace a portata di mano, ho la tranquillità della mia casa vuota, dei miei gatti che ronfano sul divano, del poter accendere l'incenso se voglio perchè mia sorella è uscita e non rompe i maroni. Eppure oggi non ho voglia di avere la casa libera. Avevo bisogno di non star da sola. Tanto che se mia madre non fosse dovuta uscire, stasera sarei rimasta da lei dopo cena fino a tardi. Non lo so...cosa mi sta succedendo?!...periodi così mi sono sempre capitati, questo senso di essere ovunque e di non essere da nessuna parte. Ma oggi no, oggi fatico a mandarlo giù...strano, alla solitudine io sopravvivo sempre...Intanto l'incenso lo accendo lo stesso, intanto metto su un po' di canzoni soft...intanto mi prendo un libro e leggo...intanto mi mangio un gelato al biscotto...intanto potrei postare sto post e spegnere sto computer che mi sta limitando in un sacco di cose. Intanto...intanto aspetto che passi.
venerdì 15 agosto 2008
STATO DI EBBREZZA
Che scritto così, si potrebbe intendere ebbrezza come emozione...e invece no, eh...per ebbrezza intendo proprio lo stato di ebbrezza...quello che se ti fermano i vigili dopo che hai bevuto e ti fanno l'etilometro, sei fottuto. Fortunatamente ero in casa. Fortunatamente non dovevo guidare. E' pur vero che io bevo molto raramente e comunque lo faccio, spesso e volentieri, quando sono in casa. Perchè non mi piace bere fuori...che ho sempre paura di star male e a me star male fuori mi fa venire l'ansia. Non essendo una gran bevitrice, ma essendo pressochè astemia, mi limito a tenere delle bottiglie di birra in frigo. Che la birra va giù da dio...e allora, in caso di necessità, sono li. Se viene qualcuno, se ho una serata polleggiata o triste, c'è la mia Corona. Mica una di quelle birre fortissime...no no, una semplice Corona. Ora, io lo so che quando si è a stomaco vuoto non bisognerebbe bere...però, a volte, verso le 3 di notte, dopo che ci si è aggrovigliati fra le coperte, un po' di arsura viene. Cosa c'è di meglio di due Corona belle fresche bevute sul tererazzo mentre si parla di massimi sistemi e si filosofeggia al chiar di luna?! Assolutamente nulla. E allora vai di Corona. Solo che circa a metà io inizio a sentire che i due crakers che ho mangiato prima di bere non bastano. Ma mi scoccia lasciare la birra a metà...così la finisco. Mi prende un po' di ridarola, mi gira la testa e parlo con la voce impastata. Ma non sto male, eh...lui è messo più o meno come me. E allora ci si sostiene un po' a vicenda e si parla chiudendo gli occhi. Mangiamo fette biscottate e marmellata per tamponare, ma ormai è tardi. Lui si riprende...io crollo in un vortice di occhi strabuzzati, parole dette a caso mentre sto sulla sua spalla e cerco di raccontargli non so cosa. Ogni tanto mi assopisco e poi mi sveglio di colpo perchè mi viene da vomitare. Ma alla fine non vomito...io non vomito mai. Solo che questa paura io ce l'ho sempre. E allora mi porta a letto...non sto in piedi. Vorrei dormire ma non ce la faccio...mi appisolo, mi sveglio, mi appisolo, mi sveglio. Con lui che mi guarda perchè ha paura che io stia male. Ed è una bella sensazione sapere che qualcuno si prende cura di te. Che di solito io mi prendo cura di me da sola...ma se c'è qualcuno che si prende cura di me ogni tanto è meglio. Sono le 5 passate, gli dico di dormire almeno lui... che se ho bisogno lo chiamo. Io non so se ha dormito...io alla fine ce l'ho fatta. E forse mi sono risparmiata il vomito...forse.
giovedì 14 agosto 2008
LA RUBRICA MUSICALE DI LEANNE
Da oggi inizio una nuova rubrica. O meglio, non è proprio una rubrica, è soltanto una raccolta delle canzoni che ascoltavo in epoca adolescenziale. Mi è venuta in mente ieri, mentre spaciugavo su youtube. Così ho deciso che ogni tanto, quando ne ho voglia, posto un video con le canzoni che hanno segnato gli anni migliori della mia vita. Al tempo c'era un programma su una rete che neanche mi ricordo che passava un tot di video musicali. Siccome io ero intrippatissima dalla musica, mi mettevo li, videoregistratore pronto e registravo praticamente tutto. E ho trovato l'elenco di tutti i video che avevo. Visto che è estate, visto che non sempre avrò voglia di scrivere, visto che tra poco tornerò a lavorare e sarà un macello, per non fare morire il blog, inizio con questa rubrica. E' anche ovvio che voi bloggerini potreste aver voglia di ricordare cosa ascoltavate voi nei bei tempi andati...ben vengano richieste...e anche se adesso certe canzoni possono sembrarci stupide e insulse, ricordiamoci che al tempo eravamo noi...eravamo così. Mai e dico mai rinnegare quello che si è stati!!
Bell Book and Candle - Rescue me
mercoledì 13 agosto 2008
..."E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE"...
A me questa cosa di guardare le stelle cadenti è sempre piaciuta un sacco. Quando ero ancora un'adolescente non vedevo l'ora che arrivasse l'estate per mettermi in terrazzo, col mio walkman, e aspettare. Passavo notti intere sullo sdraio con il naso in su...da giugno ad agosto. Volevo solo esprimere un desiderio...e, casualmente, erano tutti desideri che avevano a che fare con l'amore. Ero una sognatrice, una romantica! Poi, crescendo, andavo a periodi. C'erano le estati dove non mi interessavano e c'erano quelle in cui avevo proprio la necessità di avere un motivo per chiedere delle cose assurde. Tipo che il mio ex tornasse, prima...e che morisse, poi! Poi un giorno è arrivata l'estate di nuovo e io no ci ho fatto molto caso. Guardavo in alto, mi incantavo nell'immensità e riflettevo, parlavo, chiedevo solo di poter star bene...di risolvere i miei problemi psichici e di vivere una vita normale. Ma non mi importava di vedere una stella cadente. Mi bastava parlare con le stelle...era sufficiente. Che se poi capitava di vederne cadere una, mica mi dispiaceva. Perchè c'era questa emozione di assistere comunque ad un evento straordinario. Anche se in vita mia ne avevo viste tante...eppure, ancora adesso, quando noto, magari con la coda dell'occhio, il bagliore che inizia a farsi intenso, e mi volto, e c'è questa palla di fuoco che sfreccia verso la terra, ho un tuffo al cuore. E mi trema anche un po' la voce quando dico "Vista!!". Perchè è in quel momento che mi rendo conto di essere solo una piccola parte, un puntino in mezzo a tanti puntini, di non essere niente di speciale rispetto alle meraviglie che la natura può offrire. Eppure, se pur piccola (nonostante il mio quasi metro e ottanta di longitudine!), parte di qualcosa che senza me non sarebbe lo stesso. Porta ad un sacco di riflessioni puntare gli occhi al cielo. A chiedersi un sacco di cose, a fari tante domande. E poi, benchè io sia una persona che guarda bene le stelle in solitudine, l'altra sera l'emozione più grande, nonostante il torcicollo, è stata quella di guardarle con lui...e di fargli venire un infarto ogni volta che urlavo "Vista!!". Perchè in quel momento mi sentivo in armonia con tutto...con la terra sopra cui ero stesa, con l'aria che mi accarezzava i capelli, con il fuoco che bruciava dentro...E guardare su...e sentire, forse per la prima volta, che se stavo sotto quel cielo immenso e limpido era solo per godermi uno spettacolo naturale...che in quel momento non avevo niente da desiderare...avevo già tutto.
martedì 12 agosto 2008
Pelle, bocche, sudore
sotto lenzuola madide e calde.
Occhi negli occhi
mani tra le mani
silenzi e respiri
raggi di luce dalle finestre aperte
acciecano
e chiacchierano le voci fuori.
E noi, in sinuoso movimento
veloce lento andante adagio.
musica i tuoi sospiri
brividi e baci.
E, come perpetui gatti,
addormentarsi.
lunedì 11 agosto 2008
THIS IS US
“su di noi ci avresti scommesso tu?”...no, neanche un centesimo ci avrei scommesso. Perchè io non pensavo che potesse succedere una cosa così. Non ci avrei scommesso proprio niente. Anzi, se qualcuno mi avesse detto che adesso avremmo vissuto questa cosa stupenda, non ci avrei proprio creduto. Mi sarei messa a ridere, avrei detto che non esisteva proprio. Anche se io sapevo bene quello che provavo. Solo che di presupposti per una bella storia non ce n'erano. Da quel “ma io frequento una persona in modo serio” io avevo abbandonato anche solo la benché minima speranza di un solo incontro. Tanto per dire che magari mi ero sbagliata. No, non ci avrei scommesso. E invece il destino ha una gran fantasia quando si mette in mezzo. Perchè è lui che regola tutto, non dimentichiamocelo. Anche se io ho fatto la mia parte. Io parlavo di lui qui, su questo blog, in ogni cosa che scrivevo c'era qualcosa per lui. Anche solo un accenno a volte, oppure versi e lettere per lui. Lui era il Mr x, per dire. Lui era nelle parole di questa poesia. Lui c'è sempre stato. Solo che non poteva essere con me. E mai al mondo avrei pensato che anche lui potesse provare quello che provavo io. Lui frequentava una in modo serio. E allora c'erano messaggi al cellulare per sentirsi con ogni scusa, io gli lanciavo proposte di concerti in giro per la Romagna come scusa per incontrarsi li. Ma niente, oh, lui non demordeva. Finchè una sera, così, abbiamo deciso di sentirci. Due ore bellissime di conversazione, due ore in cui abbiamo parlato di un sacco di cose. E li ho perso la testa definitivamente. Perchè la sua voce mi cullava e mi faceva star bene. Perchè in quelle due ore io ero felice. Sapevo che quel tempo lo stava dedicando a me. Poi spegnevo tutto e lui tornava alla sua vita e io alla mia. Ed ero triste e a volte piangevo anche. Perchè quando provi certi sentimenti non sai mai da che parte farti. Dirlo? Non dirlo? Farlo capire?...Io mi sono sempre votata alla sincerità, ma non potevo dirgli direttamente quello che provavo. Avrei rischiato di passare per pazza, anche se credo che lui si fosse già fatto un'idea di questo tipo. Allora ho taciuto, ma non mancavano messaggi decisamente espliciti. Poi, ad un certo punto, ho sentito la fortissima esigenza di conoscerlo davvero. Dovevo togliermi questo dubbio, dovevo davvero capire cosa provavo per lui. Allora gli ho fatto una proposta...così, buttata li. E lui ha accettato. Ma non ci avrei scommesso lo stesso su di noi. Perchè io pensavo che lui fosse avvezzo a questo genere di cose, che lui si fosse legato un po' a questa ragazza spostata solo perchè aveva un animo gentile. E mentre ero li che aspettavo il suo arrivo, pensavo che avrei preferito scoprire una persona che in realtà non mi diceva niente. Ho pensato “spero sia uno sfigato...così chiudiamo qui questa cosa e non ci pensiamo più”. E invece no. Non era uno sfigato. Appena è sceso dalla macchina io gli sono corsa incontro e gli ho buttato le braccia al collo. Ci siamo abbracciati come se tutto fosse normale, naturale, inspiegabilmente reale. Ci siamo stesi sull'erba, al sole, chiacchierando, dandoci pizzicotti a vicenda per capire se fossimo effettivamente veri. Eravamo noi, eravamo li. Ma no, neanche allora ci avrei scommesso su di noi. Perchè lui era li, si, perchè lui era li per me, certo, ma il perchè della sua presenza io non lo potevo sapere. E poi c'è stato il nostro primo bacio, quello stesso giorno. Un bacio che io non vedevo l'ora di dargli. Un bacio dove io avevo un caldo pazzesco e lui tremava perchè aveva freddo. E li, quando mi ha detto “io non so se te ne sei accorta. Ma mi piaci”, forse un pochino su di noi ci avrei scommesso. Non sapevo quando, non sapevo con che modalità, non sapevo dove, non sapevo come. Ma forse qualcosa sarebbe successo. E ci sono stati momenti in cui non ci credevo più, ci sono stati momenti in cui ci ho creduto di più. E momenti in cui ho pensato di non farcela e ho mollato. E momenti in cui pensavo di non farcela senza di lui e ho ripreso.
Ecco, noi, questo siamo solo noi. Una storia d'amore come tante, una storia che ha solo un inizio, per ora. Una cosa che a vederla da fuori forse non da delle emozioni, ma a viverla da dentro fa sentire delle fitte bellissime allo stomaco. Ecco, questo siamo noi, che ancora stiamo cercando di trovare il nostro equilibrio, la nostra stabilità, di riporre ciecamente la fiducia l'uno nell'altro. Siamo noi, che andiamo avanti giorno per giorno, che ci diciamo tutto quello che sentiamo di doverci e di volerci dire. Che non abbiamo maschere, che non facciamo mistero di come siamo, che non ci nascondiamo. Siamo così. Come in un film o come in un libro, come in una foto scattata con l'autoscatto. Solo ogni tanto sale la paura che tutto questo non duri...perchè si ha sempre la convinzione che le cose belle finiscano. Ma si cerca di non pensare. Eccoci. This is us.
PSY & LEANNE
Come Thelma e Luise. Che non è che questo week end siamo andate a sparare in giro ai maschioni, nè, tanto meno, ci siamo buttate dal Gran Canyon (era il Gran Canyon che non me lo ricordo?!?!), però diciamo che almeno il 70% dei discorsi fatti vertevano comunque sul tema maschile...ecco, diciamo che abbiamo sparato comunque, ma a zero!
Io non è che avessi tanto da dire, solo un po' di lamentele e considerazioni su storie passate che hanno lasciato piccole ferite, si, ma che hanno comunque insegnato qualcosa. E poi, va bè, le deve anche essersi un po' rotta le palle, perchè io ogni tanto me ne stavo li con questa aria sognate e innamorata e le raccontavo di questa storia bellissima e intensa che sto vivendo. E magari le chiedo anche scusa, visto che ci sono. Comunque, alla fine, tra una sigaretta e l'altra fumata sul mio terrazzo, abbiamo parlato di gente che entra senza mani, di cazzi a barattolo e a piramide, di uomini sposati che cercano le amanti (che io credo che l'uomo sposato, poi, sia l'uomo ideale...che non gli devi preparare da mangiare, lavare le mutande e stirare le camice. Che per quello ci pensa sua moglie e tu ti tieni il meglio della relazione!). E poi le mi ha fatto morire dal ridere quando mi ha raccontato di quella volta che si è ritrovata in un approccio sessuale non programmato con un uomo e non si era depilata...e allora gli ha detto:"Mah...ma io non sono ordinata!". E abbiamo cominciato a ridere come delle sceme. E io non riuscivo a respirare. E' proprio una gran donna questa Psy. Con quegli occhioni neri e profondi. Una donna tutta d'un pezzo. Determinata e tosta, una vera romana de Roma. Con questa voce sensuale e la risata che mette una gran allegria. E' sicura di sè, anche se ha un animo fragile e un cuore instabile. Ma è per questo che questi tre giorni sono stati speciali. Lei sa dire le cose giuste, lei sa dire la battuta per sdrammatizzare, lei è un'ospite perfetta. Tranquilla e accomodante. Che io non so mai come comportarmi quando c'è qualcuno in casa mia. Ma lei ha apprezzato anche la mia cucina, benchè io non sia certo una gran cuoca. E' stato bello passare del tempo con lei. E ci si rende conto che internet, se usato con la testa, ti fa fare anche questi incontri piacevoli. Perchè incappi in delle persone così speciali che quasi non pensavi potessero esistere. E, visto che ci sono, faccio anche un saluto alla special guest di questo week end. Angelita. Che ci ha deliziate con la sua voce salentina sabato sera. Lei ride sempre, anche quando parla del suo furgone che riesce giusto a fare 10km e grazie al cielo se arriva a Brindisi, anche quando parla delle sue "disgrazie". Adoro queste ragazze...entrmbe. Anche se Agnela non l'ho mai vista, ma so che, come Psy, è una bellissima persona.
Grazie di cuore, belle bimbe, vi voglio bene
domenica 10 agosto 2008
VIDEO DEL SAGGIO!!!
Grazie a quella bella donna di Psy nonchè alla mia arguta intelligenza, sono riuscita a postare i video del famoso saggio di canto!. Ora, la risoluzione lascia un po' a desiderare, ma abbiamo tempo per lavorarci...per il resto, almeno, potete ascoltare.
Buona visione :)
"Dream a little dream of me"
"I will survive"
giovedì 7 agosto 2008
"Rabbia, stupore
la parte, l'attore
dottore, che sintomi ha la felicità.
L'evoluzione, il cielo in prigione
questa non è un'esercitazione.
Forza e coraggio
la sete, il miraggio
La luna nell'altra metà.
Lupi in agguato, il peggio è passato
Forse fa male eppure mi va
di stare collegato, di vivere d'un fiato
di stendermi sopra al burrone
e di guardare giù.
La vertigine non è paura di cadere
ma voglia di volare.
Mi fido di te
mi fido di te
mi fido di te
Cosa sei disposto a perdere?"
Lorenzo Cherubini
PILLOLE ESTIVE
A me piace un sacco concentrare tante cose in un solo post…e anche se non mi piacesse, dovrei comunque adottare questo metodo per dire le cose, che ho sempre troppo poco tempo per far tutto. Un post decente non lo riesco più a scrivere…ma va bene, si insomma, mica mi pagano per tenere aggiornato il blog, e allora scrivo quello che mi pare e quando mi pare!
Delle Olimpiadi di Pechino. Io non voglio fare sempre quella anticonformista no global e incazzereccia. Però certe cose non le posso sopportare. Non sono contro lo sport…sono contro le falsità. Ieri sera guardavo il TG1 e hanno fatto uno special sulle olimpiadi con tutti gli atleti che facevano le loro cose e in sottofondo c’era una canzoncina che diceva “We are all friends”…e uno come non fa ad incazzarsi quando sente una cosa del genere!! We are all friends?!?!?!...ma con che coraggio?! Dopo che i diritti umani per te sono un optional, mi vieni fuori con sta cosa qua?!...io non posso sopportarlo. Io sono per il TIBET…e col cazzo che guardo le olimpiadi quest’anno. Giustizia sarà fatta!
Il week end è vicino. E io questo week endo ho in programma una scorpacciata di chiacchiere non indifferente con quella bella donna di Psy…che sono mesi che l’ho invitata da me e finalmente si è decisa di venire dalle parti della Romagna. E non vedo l’ora…perché dopo un po’ che parli con una persona, c’è da dire che ti da delle sensazioni…e lei è un po’ matta, come me del resto, ma è molto sensibile…e poi è troppo forte. Quando parla con questo accento romano de Roma e ti fa ridere anche solo quando dice “malimortacci”!!!...è il mio mito questa donna qua. E sono troppo curiosa di fare la sua conoscenza. Spero di essere abbastanza ospitale!
Stasera vedo lui. Che è ormai una settimana che non ci vediamo. E io sto andando in crisi di astinenza. Che poi in questa settimana che è passata, avrei avuto un bisogno estremo di un abbraccio ogni tanto…che sono successe cose brutte, che sono stata male…che lui, bastardo, ha pure rincarato la dose…ma è così, sono così…e allora si cerca di venirsi incontro. E stasera lo vedo. E stasera me lo bacio anche un po’…che quei baci parigini mi mancano.
Ho preso la spiga della bici. Che son sicura mi passerà presto come tutte le altre cose per cui prendo la spiga di solito. Ma adesso, tutte le sere, appena torno dal lavoro, mangio un Marss e mi metto in sella alla mia schifo di bici. 10 km, non di più. Ma sono già qualcosa. Lui mi ha dato nettamente per spacciata dicendo che non farò mai più di 30 km…lui non ha capito ancora con chi ha a che fare!...ad ogni modo, urge l’acquisto di una nuova bici…non dico strafica come le pentole, ma almeno decente. Perché quella che ho da i suoi problemi. E io non posso andare avanti così. Quindi, visto che la settimana prossima sono in ferie, mi faccio accompagnare dall’esperto e vado a dare un’occhiata.
Non dormo più. Vado a letto tardissimo, praticamente mai prima delle 2. E’ che la sera io e lui ci si mette su Skype e si chiacchiera e ci si legge le cose e si parla di noi…e allora ogni tanto lui si pavoneggia perché è uno scrittore con le palle, che lui sa scrivere, eh…e allora ostenta proprio questa sua capacità per farmi arrabbiare…perché io non so certo scrivere come lui. E allora ci si diverte così, si passano tre ore così. Bellissime ore. Anche se è triste quando lo sento ridere e non posso vederlo. Ma va bene così.
E’ tempo di ferie. La metà dei bloggers ha lasciato il mondo multimediale e sta vivendo una vita un po’ più reale. Fatta di mare, sole, feste sulla spiaggia, baci rubati al chiaro di luna. Quindi auguro buone vacanze a tutti quelli che ancora passano di qui. Io non andrò via, non per ora…forse un paio di giorni a settembre…che se sto caldo persiste, ho bisogno del mio monte Fumaiolo. E allora ogni tanto mi farò viva.
Domenica. San Lorenzo. E io quest’anno ho visto una stella cadente per puro caso. Sabato sera, mentre piangevo in terrazzo e fumavo una sigaretta. Quando si guarda il cielo così, senza aspettarsi niente. E dal cielo parte questa scia luminosa che ti abbaglia. E ti chiedi “e adesso? Che desiderio esprimo?...Voglio solo essere una persona migliore.”…spero che non ci siano nuvole…spero che non sia freddo. Ma c’è sempre una copertina messicana che potrà coprirmi.
Basta. Poco altro da aggiungere. Alla faccia delle pillole. Qua ho buttato giù un post con una armadietto dei medicinali!!