DOMENICALMENTE DEPRESSA

Che la domenica, a me, di norma, non dispiace per niente. Che io la domenica so che ho un po' di tempo per dedicarmi alle mie cose, al riposo, alla casa, ai miei gatti. Però ci sono quelle domeniche dove io trasformo il tempo in cazzeggio. E allora mi metto sul divano, tipo alle 2.30, metto su un film, uno dei tanti che ogni week end mi porta lui per erudirmi sul mondo del cinema, prendo la mia agenda e comincio ad aggiornarla. Scrivo giusto un giorno, a fatica, ogni tanto mi addormento, ogni tanto mi sveglio e continuo a seguire il film. E poi ho freddo, infilo la testa sotto alla coperta di lana, mi sveglio ancora e ho caldo. Mi alzo e inizio a ciondolare. E allora via, non dormo più, il film è finito e io ne ho visto la metà. Mangio il gelato che è rimasto da ieri sera, mi metto in internet e faccio un giro per blog. E sento un senso di inquietudine, il classico senso del tempo sprecato. Eppure non faccio niente per rimediare. Guardo fuori e il cielo è di un blu profondo che sta per diventare notte. L'ora blu, appunto, l'ora del giorno che preferisco. Decido che è ora di riempire la vasca e farmi un bel bagno caldo. Così mi immergo li, dedicando un po' di tempo al mio benessere. E poi penso che stasera ceno da mio padre. Che la mia paura più grande è quella di trovarlo ubriaco come al solito. Io non riesco a concepire chi beve tanto fino ad ubriacarsi. Che bere nelle occasioni va bene, che bere fino a diventare allegri va bene. Ma bere fino al punto da non stare in piedi, fino al punto di sparare cazzate a raffica, con la voce impastata, io non riesco a capire come si possa. Come se bere fosse un modo per annullare i problemi. Forse è per questo che ormai faccio fatica a bere mezza birra. Speriamo che sia sobrio, speriamo che sia sobrio...anche perchè se così non è, prendo su il mio cartone di pizza, un paio di melagrane e me ne torno a casa.