sabato 27 settembre 2008

Mi sveglio all'alba di sabato, con le sue mani che mi accarezzano i capelli, e lui che mi abbraccia. Mi sveglio piano, con la sensazione di aver dormito abbastanza, senza sentirmi stanca. Lui, vicino a me, con me, in me. Mi alzo e mi affaccio sul terrazzo. Non è freddo questa mattina, ma le nuvole non mi fanno vedere il sorgere del sole se non a sprazzi. Pace. Non sono ancora le sette in questo sabato mattina. Il bar aperto non conta che un paio di insonni avventori, il camioncino dei giornali si ferma davanti all'edicola e l'omino dei giornali lascia i giornali all'omino dell'edicola. Un cane passeggia solo in mezzo alla piazza e il barista gli intima di allontanarsi. Qualche macchina passa, lentamente, senza fretta. E' sabato mattina, la città inizia a svegliarsi, con calma, senza foga. Inizia a farsi giorno per davvero, la mia sigaretta si è consumata, so di fumo e fa un po' schifo fumare di prima mattina, a stomaco vuoto. E mentre tutto ricomincia, come ogni giorno, a muoversi, io vado in bagno, mi lavo i denti e torno a letto. Vicino a lui. E ci riaddormentiamo...piano, senza fretta.

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