Foto dalla rete
E SE...
A volte me lo chiedo. So che non si dovrebbe, ma delle volte mi chiedo cosa sarebbe successo se...Così, tanto per giocare un po'. E allora penso a dove sarei adesso se lui quel giorno non mi avesse contattata e non mi avesse detto che gli piacevano le mie foto. Che poi, quella volta li, non è che avessimo parlato poi tanto. Gli avevo spiegato giusto un po' di cose sui posti in cui le avevo fatte e basta quelle foto. Ecco, non è che ci fossimo detti molto. E poi la cosa era caduta li e non ci eravamo più sentiti. Poi io, così, dopo un mese circa, noto ancora quell'ultima nonché unica conversazione. Allora, presa da non so quale strana forza, visto che a me non piace molto contattare la gente, soprattutto se non si fa più sentire, gli ho scritto, così, giusto per sapere come stava. E da li abbiamo iniziato a parlare un po', a raccontarci le cose, a dirci che entrambi avevamo un blog. E forse, se lui non avesse letto il mio, le cose sarebbero rimaste come erano e basta. Ma lui l'ha letto e io ho letto il suo e sono venute fuori le famose “cose in comune”. E giù a discutere di queste cose, a parlarne, di giorno quando era possibile, di notte, via sms quando era necessario, e tramite messaggi che ci lasciavamo e poi, magari, leggevamo a distanza di ore da quando erano stati mandati. Ecco. Cosa sarebbe successo se tutto questo non fosse accaduto? Se lui non avesse guardato quelle foto o se io non avessi rivisto quella conversazione e non mi fosse venuta voglia di scrivergli ancora. Ci saremmo forse incontrati diversamente? Se era destino che ci incontrassimo, avremmo avuto un'altra opportunità? O forse, prima di quella che ci è stata concessa, già ne avevamo avute e non le avevamo colte? Me lo chiedo perché mi piace pensare che gli eventi siano regolati da qualcosa di più grande di noi. Qualcosa che tira i fili, che muove i pensieri, le nostre azioni, che ci spinge inspiegabilmente a fare cose. Di certo non lo avrei mai visto in una discoteca, non essendo io una frequentatrice. Forse ci saremmo ritrovati in una libreria, di chissà quale paese e chissà perché mi sarei trovata li. L'unico luogo dove avrei potuto trovarlo è un negozio dove lui ogni tanto va e dove io capito di striscio talvolta. E che lui in quel periodo li in quel negozio li ci doveva anche andare e anche io ci dovevo andare che mi serviva una tuta e che poi non sono più andata a prendere. Ma forse ci sarei andata. E magari lo avrei incontrato li, mentre mi aggiravo un po' agitata tra le corsie. E forse gli avrei sbattuto contro, chiedendogli scusa. Lo avrei guardato, mi avrebbe guardata...e poi? Mica gli potevo dire, così, di punto in bianco: “Oh, scusa se ti sono ravanata addosso. Lo sai che ho un blog?”. E allora forse non sarebbe successo niente. Però magari ci saremmo trovati poi in fila alla cassa, io che tamburellavo nervosamente le dita sul mio braccio perchè l'attesa mi snervava e avevo caldo e volevo uscire da li veloce che non ce la facevo a stare in coda. E lui mi avrebbe sorriso perché notava il mio disagio. E magari si avvicinava e mi diceva qualcosa per distrarmi dall'agonia. E ci si metteva a parlare del più e del meno, del tempo, e di scrivere e sarebbero venute fuori anche li le “cose in comune”. E poi? E poi non lo so, lui sarebbe andato verso la sua macchina o mi avrebbe aspettata? E io? Io sarei andata verso la mia macchina o mi sarei lasciata aspettare? Chissà...a volte è così difficile pensare che certe cose siano capitate proprio a noi che non ci accontentiamo di prenderle per quello che sono e di viverle...ci piace scavare, ci piace andare a scoprire il perché. E, più che altro, delle volte mi chiedo come/cosa sarei adesso se tutto questo non fosse successo. Dove sarei adesso? Come starei adesso? Questo no, non riesco ad immaginarlo neanche un po'. Forse sarei la stessa che ero a giugno, farei le stesse foto di allora, leggerei gli stessi libri di allora, vivrei la mia vita di allora, con il cinismo di allora, le mie storielle senza senso di allora, il cuore blindato di allora. Forse non lo voglio neanche sapere come sarei adesso se tutto quello che mi è capitato non mi fosse capitato. Forse sarebbe meglio stare zitte e non farsi domande. E' successo così perché doveva succedere così. Direi che questa come risposta possa bastare.
io penso che quando una cosa succede succede e basta...cioè doveva succedere proprio per quella via lì, quella strada prevista dal destino...di lì e non di là...il destino è la forza che porta due persone a conoscersi, che le sbatte l'uno contro l'altra e se necessario le risbatte di nuovo, finchè non si guardano e gli si intrecciano occhi e pensieri; al destino si dovrebbe portare una cesta per natale
RispondiEliminakaba
kaba, al mio destino dovrei regalare ben più di un cesto di frutta per natale...che di cose per cui ringraziarlo ne ho tante..questa in primis. il destino a volte gioca dei tiri inaspettati e bellissimi
RispondiEliminaLeanne
...mi intrometto? no direi di no, è già stato detto tutto...
RispondiEliminaisterika
Molto belle le tue riflessioni sul "se"...
RispondiEliminaMa io credo che i "se" non servano... è andata così! E tu sei felice!
Questo conta:-) l'importante sei tu e la tua felicità:-)
Un abbraccione affettuosissimo,amica mia dolcissima:-)
marco
isterika: bè, a parte il fatto che non è che sia un'intromissione...e comunque tu, per quanto riguarda il destino, di cose da dire ne avresti, eh! :)...grazie per esserti intromessa, comunque! :)
RispondiEliminaxmarco: infatto, è andata così. come vanno così anche le cose brutte, d'altra parte. vanno così anche le cose belle...sono scritte, sono segnate, devono capitare. e allora farsi tante domande non conta niente. ringraziare il destino e basta. ecco, è l'unica cosa da fare.
buona giornata e grazie :)
Leanne
il giorno in ci qualcuno riuscirà a convincermi che è utile concedersi ai "se", mi ci concederò. fino a quel momento, sono improntato a credere che tutto ciò a cui non c'è risposta, non merita domande.
RispondiEliminae, ora, vado tranquillamente a quel paese, perché ci ho come l'iNpressione che, qualcuno, leggendo, mi ci stia mandandoMI. ;-)
buona giornata
fumare: ma io non mi permetterei mai di mandarti a quel paese, che io ti stimo e ti ammiro molto! e mica non hai ragione, eh...in effetti farsi delle domande come queste è una perdita di tempo...perchè certe cose succedono punto. a volte però immaginare cosa sarebbe successo se certe cose non fossero successe sviluppa non so quale parte del cervello che poi è quella della fantasia...quindi far lavorare la mente non è mai una perdita di tempo!,...detto ciò, devo andare dal mio spacciatore che mi sa che sono in crisi di astinenza!! :) buona giornata a lei! :)
RispondiEliminaLeanne