giovedì 19 luglio 2007

MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO...


Con questa canicola, mi è tornata in mente questa poesia...ricordo che ogni volta che la leggevo, mi tornava alla mente un'immagine nitidissima della mia infanzia: i caldissimi pomeriggi estivi in campagna...stesa sul dondolo sotto agli ulivi, la nonna seduta con me, a parlarmi in dialetto lamentandosi dei suoi tanti malanni (cazzarola, mi sa che ho capito da chi ho preso!)...le cicale a rallegrare il pesante silenzio dell'afa, la gramigna immobile e verde...e il sole che faceva venire mal di testa...l'attesa di un soffio di vento per poter respirare un po'...strano...era da tanto che questo ricordo non riaffiorava...


Meriggiare pallido e assorto

presso un rovente muro d'orto,

ascoltare tra i pruni e gli sterpi

schiocchi di merli, frusci di serpi.


Nelle crepe dei suolo o su la veccia

spiar le file di rosse formiche

ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano

a sommo di minuscole biche.


Osservare tra frondi il palpitare

lontano di scaglie di mare

mentre si levano tremuli scricchi

di cicale dai calvi picchi.


E andando nel sole che abbaglia

sentire con triste meraviglia

com'è tutta la vita e il suo travaglio

in questo seguitare una muraglia

che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

4 commenti:

  1. montale... ah... ho amato questo poeta aspro e duro e chiuso...

    buongiorno! :-)

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  2. montale è il suono della terra, l'ho sempre imvidiato molto.

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  3. ho sempre adorato questa poesia... :-)

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  4. xmonica: buona sera!! io adoro montale...l'ho sempre amato...mi entra nel sangue, non so come spiegarlo! :)

    xivan: ha una capacità di espressione impressionante..leggere le sue poesie è come guardare un quadro...ci si entra dentro!

    xcri: ti capisco!! la mia preferita sua è "ho sceso dandoti il braccio..." troppo bella!

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