MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO...
Con questa canicola, mi è tornata in mente questa poesia...ricordo che ogni volta che la leggevo, mi tornava alla mente un'immagine nitidissima della mia infanzia: i caldissimi pomeriggi estivi in campagna...stesa sul dondolo sotto agli ulivi, la nonna seduta con me, a parlarmi in dialetto lamentandosi dei suoi tanti malanni (cazzarola, mi sa che ho capito da chi ho preso!)...le cicale a rallegrare il pesante silenzio dell'afa, la gramigna immobile e verde...e il sole che faceva venire mal di testa...l'attesa di un soffio di vento per poter respirare un po'...strano...era da tanto che questo ricordo non riaffiorava...
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe dei suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
montale... ah... ho amato questo poeta aspro e duro e chiuso...
RispondiEliminabuongiorno! :-)
montale è il suono della terra, l'ho sempre imvidiato molto.
RispondiEliminaho sempre adorato questa poesia... :-)
RispondiEliminaxmonica: buona sera!! io adoro montale...l'ho sempre amato...mi entra nel sangue, non so come spiegarlo! :)
RispondiEliminaxivan: ha una capacità di espressione impressionante..leggere le sue poesie è come guardare un quadro...ci si entra dentro!
xcri: ti capisco!! la mia preferita sua è "ho sceso dandoti il braccio..." troppo bella!