lunedì 11 maggio 2009

PESSOA NE SA A PACCHI


"Non possiamo distinguere se certi tormenti profondi, per la loro essenza sottile e ambigua, appartengono all'anima o al corpo, se sono il malessere causato dal fatto di avvertire la futilità della vita, o l'indisposizione che deriva da un abisso organico: lo stomaco, il fegato, il cervello. Quante volte mi si appanna la consapevolezza volgare di me stesso, in un torvo sedimento di inquieta stasi! quante volte mi duole esistere, con una nausea a tal punto incerta che non so distinguere se si tratta di tedio o di un sintomo di vomito! Quante volte...Oggi la mia anima è triste fino al corpo. Tutto me stesso mi duole: la memoria, gli occhi e le braccia. In tutto ciò che io sono c'è come una specie di reumatismo. Sul mio essere non ha nessun influsso la luce limpida del giorno, il cielo di un grande azzurro puro, l'alta marea immobile di luce diffusa. Non mi lenisce affatto il lieve soffio fresco autunnale, come se l'estate non passasse, che dà tono all'aria. Nulla è nulla per me. Sono triste, ma non con una tristezza definita, e nemmeno con una tristezza indefinita. Sono triste là fuori, nella strada dove si accumulano le casse"


Tratto da: "Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares"-Fernando Pessoa


Credo che questo stralcio di questo libro che sto leggendo grazie a Kaba, perchè me l'ha regalato lui per il mio compleanno, con una dedica nella prima pagina, quella bianca, descriva fin troppo bene quello che sento io. Credo io stessa non avrei saputo dirlo meglio. E visto che lo ha saputo dire bene lui, lo lascio dire a lui...però ecco, in sostanza, io è da un po' di giorni, che sto così.

4 commenti:

  1. quanto mi piace questo libro...in ogni sua parola, in ogni suo pensiero...su di me, fortuna del cielo, il flusso della luce del giorno e del grande azzurro puro del cielo influiscono ancora come un soffio di vita...leggilo piano piano e poi rileggilo di nuovo, che per le persone tenere dentro e che sono tristi là fuori, nella strada dove si accumulano le casse,questo libro è come il galletto che indica il vento in cima ai tetti delle case:)

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  2. Questo pezzo è bellissimo davvero...non conoscevo Pessoa, mea culpa...Io mi sento così già da un bel pezzo, nulla mi tange...e mi ricorda anche un po' "quello che non" del Guccio...

    e dire che aspettavo tanto la primavera, a cosa è servita?

    Un bacio

    Vale

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  3. kaba: non ti ringrazierò mai abbastanza per avermelo regalato...è bellissimo..e rispecchia perfettamente! beato te, che il cielo il flusso della luce del giorno e tutte quelle cose lì ti fanno star meglio! :)



    aldo: già già! :)



    vale: neanche io avevo mai letto nulla di fernando..però ti dirò che questo ne vale davvero la pena! usa la tesserina della biblioteca...e goditelo. secondo me lo apprezzeresti!

    la primavera: dov'è? qua è già piena estate!!...io la primavera non l'ho proprio vista!...ma la primavera è rinascita..dovremmo imparare a rinascere anche noi con lei!

    un bacio a te, bella!

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