domenica 19 aprile 2009

DI UN WEEK END IN STILE SINGLE


Una volta, qualche mese fa, quando eravamo ancora all'inizio della nostra storia, gli scrissi "mi manchi talmente tanto che non riesco a respirare". E magari allora la questione era un po' diversa, però che non riuscivo a respirare era vero sul serio. Questo, forse, è il primo fine settimana, da quella volta lì, che non sono con lui e provo la stessa sensazione di mancanza d'aria. Che io alla mia libertà ci tengo, che io sono nata e cresciuta con un senso d'indipendenza abbastanza forte, che non ho paura della solitudine, che da sola ci sto anche bene, che ho bisgono, delle volte, dei miei spazi, delle mie serate passate a pensare solo a me stessa. E infatti non credo sia un fatto di dipendenza, credo sia un fatto di autonomia...io dopo un tot di giorni o ore senza di lui non riesco a stare. Che magari, a voi lettori, la cosa potrebbe sembrare pateticamente romantica...a me, invece, spaventa. Perchè è come se mi rendessi conto di non potercela fare. Non di non potercela fare da sola, ma di non potercela fare senza lui. A far cosa, direte voi? A respirare, appunto. Io che ho sempre respirato lo stesso, stasera, che non è più sera, ma è notte fonda, ho gli occhi che non vogliono chiudersi e il cervello che non si vuole spegnere. E non mi sono ancora messa il pigiama, ho provato a tenere la testa impegnata, a trovare le cose da fare, quelle cose che maledico sempre di avere troppo poco tempo per poterle fare. E le ho fatte, ma non è servito a niente. Non riesco a smettere di pensare che se lui fosse qui, come ogni sabato sera, magari adesso saremmo a letto, magari dopo aver fatto l'amore, starei con la testa sotto il suo mento, girata su un fianco, con la gamba destra a placcarlo...stile kola idiota. E magari staremmo lì, un po' intontiti dal sonno, con gli occhi socchiusi e le voci basse, a parlare di chissà cosa, con frasi sconnesse, un po' impastate dalla stanchezza. E invece, stasera, che è notte inoltrata, andrò a letto, accenderò la tv senza volume, leggerò, forse, farò le parole crociate, e aspetterò di riuscire a dormire. Mi metterò sempre su un fianco e semplicemente appoggerò la testa sul cuscino. E questo mi fa sentire vuota...aspetterò, contando i minuti, che arrivi mercoledì. Aspetterò. E cercherò di accettare di essere cambiata. Accetterò che io da sola valgo lo stesso, ma senza lui mi sembra di valere un po' meno.


Foto dal web

6 commenti:

  1. ma no,non spaventarti che è meraviglioso tesoro mio !

    RispondiElimina
  2. scrivi le cose così apposta, vero? così dopo io mi commuovo in mezzo alla gente e mi vergogno...per fortuna che desso la gente s'è allontanata dai blog e qui non c'è quasi più nessuno; restiamo solo noi due, e quando sono solo con te è il punto in cui sono più vicino alla felicità, per dire...mi faccio persino placcare:)

    RispondiElimina
  3. Sòrbole!!

    Tra foto e post non so che scegliere.

    Ho deciso: il trofeo viene consegnato ad entrambi, a pari merito = ex-aequo.

    RispondiElimina
  4. benvenuta nel grande mondo del "va bene anche da soli, ma con lui è pure meglio"... so perfettamente cosa vuoi dire...

    RispondiElimina
  5. Senza respiro è una definizione perfettamente calzante. Guarda Vale, che se è solo un weekend, è un lusso per dire, che ci sono dei casi disperati, che tipo il senza respiro è pane quotidiano. E allora poi si diventa inevitabilmente deboli, e si frigna con niente...Va beh, tanto si frigna comunque. Ma almeno hai una certezza, quello ricordatelo, non saranno le ore che non ci sono state a toglierti qualcosa. Tu pensa a quello, pensa che quelle ore vuote, che ti senti tipo mezza, sono solo piccoli momenti, pensa solo a quello che hai davanti e puoi ancora vivere...

    adesso che non sono propriamente allegra, mi appello al "sommo vate"



    "Non siamo la polvere di un angolo tetro, né un sasso tirato in un vetro,

    lo schiocco del sole in un campo di grano, non siamo, non siamo, non siamo...

    Si fa a strisce il cielo e quell' alta pressione è un film di seconda visione,

    è l' urlo di sempre che dice pian piano:

    "Non siamo, non siamo, non siamo..."



    TU sei comunque. Anche se io non posso dare consigli a nessuno, io che sono quella delle camicie...Tu hai comunque tutto, hai il canto, e davvero mi piacerebbe sentirti cantare, hai tutti i tuoi interessi, e SEI. Tu VIVI. continua a farlo, in due è meglio di sicuro, non ti auguro figli e matrimonio, perchè so benissimo che sarebbe un'anatema per te...ti auguro che tu possa vivere e continuare bene, davvero, credimi, ma ricordati che anche da sola non ti manca nulla per essere una gran bella persona, che tipo, quando si legge i tuoi post ci si commuove proprio.

    RispondiElimina
  6. Come descrivi bene quel senso di vuoto che a momenti attanaglia l'anima ... non me lo sarei aspettato nemmeno io, così forte ed indipendente, proprio come te. In quei momenti non servono le parole di consolazione degli amici, gli abbracci o i baci. Niente può colmare quel vuoto che lui mi ha lasciato... Guardando dentro di me ho scoperto però di valere, e di avere un futuro, una nuova vita da vivere. Fallo anche tu. Germy

    RispondiElimina