Oggi mi mamma mi ha chiesto se sono felice. Diciamoci laverità, questa è una domanda che spiazza, soprattutto se posta da un genitore. E' che vorresti dire a tua mamma che sei felice, si, per farla stare tranquilla, perchè sai benissimo che la cosa più importante per lei è che tu sia felice. Credo che nessun genitore voglia mettere al mondo dei figli tristi. Però questa domanda mi ha lasciata talmente sconcertata, che la prima cosa che mi è venuta da dirle è stata "Ma mamma, cos'è, poi, la felicità?". Mi ha guardata strana, rassegnata. Lei crede che la mia felicità sia avere una famiglia, o almeno il progetto di questa. E adesso che sa che sono innamorata, che sa che credo di aver trovato la persona giusta, crede che io possa essere felice perchè posso pregettare un futuro. Ebbene, per me la felicità non è questa. O meglio, non credo possa essere avere una famiglia, la mia felicità. Non sono una donna con l'ispirazione di essere una moglie, una madre, di stirare tutine, calzettini, camicie, di alzarmi nel mezzo della notte ad allattare. Non ce l'ho la stoffa da donna da famiglia. E comunque sto divagando. Perchè il concetto di questo post è un altro. Cos'è la felicità. Io non credo che la felicità sia uno stato costante. La felicità è fatta di momenti. Non che io non sia mai sata felice, anzi. Ho avuto dei momenti anche recenti di felicità assoluta, momenti in cui ho pensato che mai avrei potuto essere più felice di così. Ne ho ancora di quei momenti li, eh. Però ecco, sono momenti, appunto. Allora provo ad analizzare la mia vita e mi chiedo quanto contino i momenti felici per fare di una persona una persona felice. ho un lavoro. Ne sono felice? Si, certo. Al giorno d'oggi, soprattutto, non bisogna certo buttare via niente. Ecco, ne sono felice perchè mi accontento. Sono sana? Diciamo che ho due braccia, due mani, due gambe e cammino da sola. Particolari problemi non ne ho. quindi si, sono sana. E quindi sono felice di essere sana. Ho ancora due genitori che se la sanno cavare bene da soli. In salute anche essi. Sono felice di avere due genitori in salute? Si, sono felice. Ho un uomo vicino a me che mi da tanto, molto più di quello che avrei mai pensato di avere da un uomo. Sono felice di avere questo uomo vicino? si, sono felice. ho degli amici? si, pochissimi, selezionatissimi, però ne ho. Sono felice di avere degli amici? si, sono felice. Poi penso che la vita è fatta di attimi, di periodi. C'è un periodo in cui si è più sereni e un periodo in cui lo si è meno. C'è il periodo in cui tutto quello che ti gira intorno fa schifo, tutto ti va da schifo e sembra che non potrebbe andare peggio. C'è il periodo in cui tutto va bene, invece, in cui tutte le cose sono al loro posto. E allora si pensa, magari "adesso sono felice". Ma la costanza della felicità non esiste. E ad un certo punto ti rendi conto che a volte si è felici quando ci si guarda intorno. Quando si pensa a chi tutte quelle cose che abbiamo che ci rendono felici non le hanno. La felicità è un accontentarsi, a volte, un apprezzare semplicemente quello che si ha pensando che se non lo avessimo sarebbe peggio. E' pensare di guardare il lato positivo in tutte le cose, il pensare che potrebbe andarci peggio...perchè per quanto vittimismo scorra nelle nostre vene, siamo ben consapevoli che il peggio esiste. E allora sono felice? Si, sono felice di esserci, sono felice di esistere. Sono felice di avere momenti felici e momenti tristi. Sono felice di avere la possibilità di dirlo che a volte sono felice e a volte no. Sono felice di non sapere bene cosa sia la felicità. Se avesse un significato, se avesse una forma, tutti noi non faremmo altro che scannarci e rovinarci la vita per arrivare a questa felicità. E allora non sarebbe più felicità. La felicità è soggettiva. Ognuno ha la sua idea di felicità, ognuno la sua felicità non può far altro che portarsela dentro.
Sono felice di aver letto questo post :-)
RispondiEliminaPietro
anch'io son felice di aver letto questo post...io, con te, aspetto sempre le stagioni nuove, per vedere come reagisci, per vedere se quella stagione ti piace e dentro quella stagione ti diverti e sei felice...adesso aspetto la primavera, e vediamo come va con questa stagione qui, che sta per arrivare. Poi son felice che hai vicino un uomo che ti da delle cose, e che con lui stai bene; lo buttiamo via un uomo così? no, eh...ce lo teniamo, per dire. E se anche la mamma ti volesse bene davvero non le dovrebbe mica fare quelle domande lì, che si sa che quelle sono le tipiche domande che poi dopo uno sbarra gli occhi e gli salta fuori l'angoscia. Bisogna star zitti certe volte. Zitti tutti! come dice Raffaello Baldini, eh:)
RispondiEliminama si... se la felicità fosse così facile da raggiungere e da TRATTENERE ,così alla portata di tutti ...così "sempliciotta" ..che felicità sarebbe poi ??
RispondiEliminaun bacino
La felicità nasce e muore nell'attimo in cui la provi. La felicità dura un attimo, un istante. E' più giusto domandarsi se si è sereni piuttosto che felici.
RispondiEliminaNICOLA
pietro: sono felice che tu sia felice di aver letto questo post :)
RispondiEliminapirata: anche se in ritardo, grazie! :)
kaba: ma no che non lo buttiamo via un uomo così...cerchiamo di tenercelo ben stretto fino a quando è possibile!...lei quelle domande le fa perchè si preoccupa, io lo so. però sono domande che sarebbe meglio non fare perchè poi danno vita ad altre domande dove, gira e rigira, non ci si riesce a trovare risposte!.
angelita: esatto, il raggiungimento della felicità deve essere arduo...sarebbe troppo semplice e non ce la godremmo se così non fosse...però almeno la serenità dovrebbe essere concessa a tutti. un bacio, tesoro
nicola: infatti. la felicità è un attimo. la serenità, la tranquillità interiore...quelli sono stati che possono essere considerati come costanti di una vita..con i loro alti e bassi..ma chiedersi "di norma, io, sono sereno?"...io si. e questo mi basta