lunedì 30 giugno 2008

BENEVOLMENTE MULTIMEDIALE


Questa notte, mentre mi aggrovigliavo tra le lenzuola per cercare l’angolo del letto più fresco per poter dormire, senza trovarlo, oltre tutto, pensavo un po’ a questa mia seconda vita. Io ho due vite. Si, quella reale, concreta, fatta di abbracci e persone fisicamente presenti e quella multimediale. Fatta di parole parole parole, confronti, conforti, amicizie astratte e senza volto. Mi sono resa pure conto di avere quasi più amici di blog che amici in carne ed ossa. Chissà. Forse perché vivere con me tutti i giorni e avermi a portata di mano non deve essere così semplice come contattarmi ogni tanto su msn o parlarmi su skype. Tant’è. Pensavo a Psy e Angela (senza che nessuno se ne abbia a male), al bel rapporto che si è instaurato. A quello di cui si parla quando la sera, magari, ci incontriamo in chat, alle battute e alle risate che ci facciamo. Alle riflessioni…e ai crolli di autostima. Al sostegno che cerchiamo di darci, ai consigli…e anche alle approvazioni sulle nostre scelte. Pensavo che a volte si sente di conoscere bene certe persone…perché forse, tramite uno schermo o tramite una cuffietta con un microfono è molto più facile mettere a nudo se stessi. O è forse più facile nascondere. Io sono convinta che sia più probabile trovare persone vere in rete che in una discoteca. Poi non so voi. Magari mi sbaglio, vivo in questo limbo di incoscienza e ingenuità…magari un giorno qualcuno mi troverà strangolata in un fosso. E’ anche vero che di solito vado ad istinto, se conosco qualcuno. Insomma, ci sono le persone a cui do corda perché mi sembrano vere e persone da  cui mi allontano perché non mi ispirano fiducia. Ecco, ho perso il succo di questo discorso, non mi ricordo già più cosa volevo scrivere. E’ che ci sono persone alle quali ti leghi per forza, perché ti viene naturale, spontaneo. A volte perché capisci la loro anima come se fosse la tua, e poi ci pensi, e ti accorgi che tra la tua e la loro anima non passa molta differenza. Ci si assomiglia per esperienze di vita, per ideali, per percezioni delle emozioni, per interessi…eccetera eccetera eccetera. Forse, se ci fossimo incontrate una sera ad una cena, non ci saremmo neanche rivolte la parola. E invece qui, dove tutto è lecito, dove anche se sei una persona timida ti viene da aprirti, libera da ogni convenzione e da ogni etica, dai spazio al tuo essere più vero. E ti apri al mondo…un mondo che non avrà una concretezza, ma che ti aiuta a risalire, che ti da una spinta, che ti sostiene…che ti vuole pure bene. E io riflettevo su questa cosa del voler bene, no, per dire. Io sono una persona che si affezione anche ai Dj di radio 105, quindi non è che faccia molta fatica a voler bene a qualcuno. Ma come faccio a dire di voler bene a qualcuno che non posso neanche toccare o guardare in faccia quando mi parla?! Eppure più di una volta ho voluto dire a psy, ad angela come tanti altri di voi che scrivono qui, che magari passano di rado, che vi voglio bene. Un bene astratto, ma sempre bene. Un bene che forse va al di là delle parole e dello spazio. Un bene che non ha chilometri, né tempo. Perché è così. Lo sento e basta. Perché riconosco una persona che si merita il mio bene da una che non se lo merita. E non è uno sperpero di sentimenti, beninteso, uno spreco di bene che potrei dare a qualcuno che magari è qui vicino a me…no…il bene non finisce mai. Ce n’è sempre abbastanza per tutti.


 




"E ti vengo a cercare


con la scusa di doverti parlare


perchè mi piace ciò che pensi e che dici


perchè in te vedo le mie radici"



Franco Battiato

domenica 29 giugno 2008



"Sei la mia schiavitù,


 sei la mia libertà


sei la mia carne che brucia




come la nuda carne delle notti d'estate


sei la mia patria


tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi


tu, alta e vittoriosa


sei la mia nostalgia


di saperti inaccessibile


nel momento stesso


in cui ti afferro"


Nazim Hikmet



MOLTE VITE, UN SOLO AMORE


Giro e rigiro il libro tra le mani, mentre mangio cereali per cena. Che in realtà non è poi cena, visto che è quasi mezzanotte, ma è il primo pasto che faccio da dopo mezzogiorno, quindi la considero cena, ecco. Dunque, prendo in mano il libro, lo guardo, lo accarezzo, sfoglio piano piano le sue pagine un po' ingiallite. Non ricordo quanto tempo fa l'ho letto, non ricordo da quanto tempo l'ho comprato. So solo che mi era piaciuto tanto all'epoca. So che quello che c'è scrtitto mi aveva profondamente colpita. Come dicevo in questo vecchio post...mi aveva colpita perchè a queste cose ci credevo. Sarà che la mia anima è tornata libera, sarà che quando non hai certe distrazioni intorno tutto diventa più facile, sarà che questa nuova libertà mi ha aperto spazi più ampi, forse più difficili da guardare...sarà che con la libertà è tornato a farsi vivo il mio animo sognatore...mi è tornata voglia di riprenderlo in mano e di vedere cosa mi aveva colpito di questo libro. Vedo parole, frasi sottolineate, vedo l'introduzione completamente cerchiata...e capisco. Capisco che a volte il cuore batte forte...che si pensano cose, che si vorrebbero dire ma non si possono dire...che si sente un fremito strano alla pancia, quelle strane farfalle di colore azzurrino/verde acqua...che ci fanno riflettere, ci fanno pensare e, perchè no, ci fanno pure illudere...Io l'ho già detto e sempre lo dirò. Non sono fatta per vivere in coppia. Sono fatta per stare da sola. Ma avere la consapevolezza che al mondo può esserci un'altra persona sola che aspetta me...mi fa stare anche un po' bene.



" Il riconoscimento dell'anima gemella puo' essere immediato. si avverte un'improvvisa sensazione di familiarità , di conoscere gia' questa persona appena incontrata, BEN OLTRE I LIMITI CUI ARRIVA LA MENTE CONSAPEVOLE .

Di conoscerla cosi' profondamente come di solito accade solo con i membri piu' intimi della propria famiglia.

Nasce quindi una sensazione di sicurezza e una fiducia ben piu' grande di quella che si potrebbe pensare di raggiungere in un solo giorno , in una settimana, in un mese.



IL RICONOSCIMENTO DELL'ANIMA puo' essere un processo sottile e lento . Non tutti sono pronti ad accogliere subito la RIVELAZIONE. C'e' una progressione da aspettaree puo' darsi che si renda necessaria , da parte di chi lo comprende per primo , una certa pazienza.



A farti capire che ti trovi di fronte ad un tuo compagno d'anima piu' essere uno sguardo, il tocco delle mani di lui, il bacio delle sue labbra e la tua anima balza di nuovo alla vita.

Il tocco che desta puo' essere quello del tuo bambino , di un tuo genitore, di un fratello, o quello di un amico vero.

Oppure puo' essere quello del tuo diletto, che arriva a te attraverso i secoli, per baciarti ancora una volta e per ricordarti che siete sempre insieme, fino alla fine dei tempi.



A ciascuno di voi e' riservata una persona speciale. A volte ve ne vengono riservate due o tre, anche quattro. Possono appartenere a generazioni diverse. Possono assumere diverse sembianze , MA IL VOSTRO CUORE LE RICONOSCE.

Il vostro cuore le ha gia' accolte come parte di se in altri luoghi o tempi, sotto il plenilunio dei deserti d'Egitto o nelle antiche pianure della Mongolia. tra voi c'è un legame che attraersa i tempi dei tempi : non sarete mai soli.



L'intelletto puo' intromettersi e dire : io non so chi tu sia . MA IL CUORE SA.



Lu ti prende per mano per la prima volta e la memoria di questo tocco trascende il tempo e tu vedi l'anima gemella che ti ha accompagnato attraverso i secoli. Hai la pelle d'oca . Tutto al di fuori di questo momento non esiste ! " .




sabato 28 giugno 2008

LEANNE FOTOGRAFA


Quest'anno, oltre alle superpadellestrafiche, ho deciso di fare un altro acquisto...Ho finalmente comprato una macchina fotografica con le contropalle, come si suol dire! Una reflex digitale...Una Canon. Ecco, non so se ve l'ho mai detto, ma da un annetto a questa parte mi era venuta un po' la passione della fotografia. Ora, io non ci capisco una cippa di luci, non luci, chiaro scuro, regola dei terzi e tutte quelle polpette li. Ho fatto anche un corso, eh...e tutto quello che ho imparato è che per le belle foto ci vuole culo. Io di culo, a parte esteticamente, non ne ho molto. Ma ci provo lo stesso. Ed ecco a voi quello che è venuto fuori sperimentando quel bellissimo oggetto che è la mia macchina fotografica.

















 

venerdì 27 giugno 2008

RAPPORTI DI COPPIA


 


PARTE TERZA


 


Allora…ho un amico (di cui non faccio il nome) che un po’ di tempo fa mi ha raccontato le sue ultime vicissitudini amorose. Visto che non ho niente da fare o, come direbbe lui, “I haven’t a dick to do”, voglio raccontare un po’ la sua storia. Perché sono bastarda dentro in primis, e poi perché almeno non penso ai cazzi miei che in questo periodo mi stanno dando un po’ di problemi!


Circa un mesetto fa, ci eravamo visti per fare le nostre chiacchiere di rito, per aggiornarci un po’ e per mangiare qualcosa insieme. Ecco, dicevo, circa un mesetto fa, la sua situazione amorosa era questa: aveva appena iniziato una relazione, ahem, per così dire, scopereccia con una ragazza che lavorava con lui. Obbiettivamente, da come me ne ha parlato, la ragazza mi sembrava parecchio presa, tanto che, subito così, spesso e volentieri, dormivano l’uno a casa dell’altro. Lei gli scriveva un messaggino di tanto in tanto, lui rispondeva semplicemente senza mandare che di rado qualche sms di sua iniziativa. Si, perché c’è una precisazione da fare. L’uomo in oggetto, aveva un’altra donnina in testa. Non racconto la storia che lo lega a questa qui, anche perché sarebbe molto lunga la solfa…e io non ho mica voglia di perdere tempo a parlare dei casini che combina lui, eh!! E allora mi raccontava che questa tizia a cui pensava era tornata a farsi viva, a fargli gli occhioni dolci quando capitava si incontrassero e, insomma, lui aveva iniziato a capire che ancora un po’ ce n’era. E così è stato. Una sera mi ha raccontato di essersi “ammucchiato” con la tizia della quale era effettivamente preso…ma continuava comunque ad ammucchiarsi pure con la collega. Insomma, tira oggi, tira domani, l’omino in questione teneva, come si suol dire, i famosi due piedi in una scarpa. E tira oggi, tira domani, una sera una e una sera l’altra (e alcune volte pure entrambe nella stessa sera nonché qualche altra ragazza extra) si faceva allegramente le sue sane scopate! (che a me viene anche da dire: a chi troppo e a chi niente, eh!?!?!)


Ogni tanto mi scriveva dicendomi che non ce la faceva più, che prima o poi sarebbe morto. O d’infarto per il troppo sforzo (ma di sesso si può morire?!) o perché una delle due lo avrebbe scoperto. Da quello che ho potuto capire, una delle due deve avere intuito qualcosa. Ma adesso, invece, passo alla riflessione femminile sulla questione. Se io esco con uno che mi da adito di pensare che possa nascere qualcosa di serio, visto che dorme da me, visto che ci si vede spesso, visto che si parla molto bene eccetera eccetera,  manco vado a pensare che ci possa essere un’altra. Se la situazione si protrae poi per molto tempo, non escludo che magari posso pure pensare che si stia insieme. E, conseguentemente, è implicita la monogamia. Questo vale sia per una che per l’altra donna, eh. Perché forse non ve l’ho detto, ma nessuna delle due era al corrente dell’altra!! Se io vengo a scoprire che questo si ammucchia con un’altra gli stacco tutto quello che c’è di staccabile. E ringraziare che non lo ammazzo. Il problema è che le donne certe cose non solo non le vogliono vedere, ma faticano proprio ad entrare nell’ottica. Per quanto possiamo mettere in conto di avere a che fare con uno stronzo (eh si, te lo devo dire, sei proprio stronzo!), siamo certe, nel nostro cuoricino, che tutto sia a posto. E va bene così. E non leggiamo le balle che ci racconta come tali, non ci poniamo proprio il problema che lui ci stia prendendo in giro. E come ho detto altre volte parlando di rapporti interpersonali, il dialogo sarebbe semplicemente l’ideale. All’inizio di una “storia” ci sta che non si vogliano mettere subito i puntini sulle I, ci sta pure che si possa avere paura di spaventare l’altro con pretese o cose del genere. Ma se si sa di non provare molto per una persona, quando questa, invece, pare stravedere per noi, perché non cercare di parlarne e di dirle solo quello che vogliamo?!...Io apprezzo molto di più uno che mi dice “sono uno stronzo” rispetto a chi fa la faccia da bravo ragazzo, che quasi quasi ti fa pensare di avere trovato l’uomo giusto e poi, appena non ne ha più voglia, si dilegua, oltretutto, senza farsi più sentire. Perché da uno che ti dice che è stronzo, almeno, ti aspetti di tutto. Da uno che non te lo fa neanche capire, ma che nasconde addirittura questa sua faccia, ti aspetti che ti ami per tutta la vita!!! E così non va bene! Già una donna viaggia abbastanza di fantasia di sua spontanea volontà…se poi ci sono uomini che alimentano pure queste illusioni, oh, non si campa mica qua!


Per te, caro amico che rimane anonimo….spero che la tua collega capiti per caso su questo post…così oltre ad averne svegliata una, svegliamo anche l’altra, eh!


In realtà ti voglio pure bene…ma quando te lo meriti, te lo meriti! E il karma, come per tanti altri, anche per te, mi dispiace dirtelo, farà il suo corso!


 

mercoledì 25 giugno 2008


Perchè potremmo avere tutto se volessimo.


Eppure vogliamo solo l'unica cosa


che non possiamo avere.

ADESSO LO FACCIO


 


Ho deciso. O meglio, non ho ancora preso in mano la situazione completamente, ma almeno ho deciso quando. Non ho ancora prenotato, ma già il fatto di aver pensato a quando farlo potrebbe essere un buon punto di partenza. Ho deciso. Devo farlo. Lo faccio perché ho un estremo bisogno di ricaricare le batterie, lo faccio perché non ho mai necessitato così tanto di ritrovare me stessa. Ma a volte penso che mi manchi il coraggio. Io amo la solitudine. Mi piace stare da sola. Mi piace quando la mia casa rimane vuota. Sto bene. Perché parlo con me stessa e rifletto. Ma non è sempre così immediato. Solo che un conto è ritrovarsi da sola e godere della propria compagnia. Un altro è mettersi d’impegno per ricercare la solitudine, la riflessione e il confronto con sé stessi. Ho deciso il giorno della partenza. Ho deciso le cose che mi porterò dietro. La mia macchina fotografica, il mio computer, qualche libro da studiare. Ho deciso dove andare. Eppure mi manca il coraggio. E’ come se la cosa mi spaventasse. Rimanere 3 giorni con me potrebbe diventare insopportabile, nonché deprimente. La Vale, quando si mette a riflettere, può diventare pericolosa. Ma sento che c’è questo bisogno estremo di staccare la spina. Spegnere il cellulare, staccare il pc (che cavolo! Da quando è wireless sta attaccato tutto il santo giorno), scollegare i pensieri. Il cercare di capire cosa voglio. Perché a volte mi ritrovo in situazioni che, al momento, mi fanno star bene e poi, riflettendoci sopra, mi danno un gran senso di tristezza. E allora…cosa voglio?! Perché io mi sono resa conto che non avrò mai un punto fermo in questa mia vita caotica…e questa mia vita è caotica perché io non sono in grado di vivere altrimenti. Sono incasinata dentro…non posso pretendere di vivere con calma. Non è nella mia indole. Ma voglio provare, anche solo per due giorni, a sentire cos’è la tranquillità. E allora via, devo prendere il coraggio a due mani, farmi forza…fare il pieno alla mia macchinina, cambiare il pomello del cambio (che mi si è letteralmente spaccato), prendere su il tom tom perché io mi perdo anche per andare a Forlì, farmi un cd di canzoni che mi fanno star bene e che mi fanno ridere. E poi metterò anche questa…che forse rispecchia quello che voglio…o quello che non voglio!


 


“io, voglio una vita tranquilla


perché è da quando sono nato che son spericolato.


Io voglio una vita serena


Perché è da quando son nato che è disperata


Spericolata


Però libera


Verde sconfinata.


Io vorrei, non vorrei…!”

martedì 24 giugno 2008

 


Oggi, in pausa pranzo, ho mangiato una piada (la vera piada Romagnola…per gente che legge…e chi vuole intendere intenda!!:)) sul portocanale. È che era da un po’ che non passavo da li e anche se ci ero passata non ci avevo più fatto caso…da un bel po’. Davanti al chiosco ci sono delle panchine. E così, di punto in bianco, mi è tornato in mente un ricordo…è che io, su quelle panchine, una volta mi sono innamorata. Avevo 18 anni, i pantaloni da rapper e una canottiera nera. Io, su quelle panchine, un giorno di agosto di 8 anni fa (merda…come passa il tempo!), ho regalato il mio cuore ad una persona. Io…io che avevo già una persona a cui dare il cuore…ma alla quale non volevo rimanesse, ho suggellato con un bacio una promessa mai fatta a voce. Mai e poi mai avrei dimenticato. Sarei andata avanti, avrei avuto la mia vita, avrei amato di nuovo…ma mai dimenticato. Tanto che quando ho avuto necessità di farlo, non ci sono riuscita, nonostante tutto l’impegno e la voglia di stare bene. Perché è così. Le promesse si mantengono e basta. E io l’ho mantenuta. Li, su quella panchina, ho avuto la certezza che mai e poi mai il mio cuore avrebbe battuto ancora così forte. E che mai avrebbe sofferto così tanto.

domenica 22 giugno 2008


"Lo sai non ho la testa a posto


ci sono un giorno si e uno no


lunatico e pieno d'orgoglio


qui mi sento uno sbaglio.


Però il tuo sguardo lo conosco.


Lo so cos'è che vuoi da me.


Vorrei solo capire meglio io da me cosa voglio.


Domani ci penserò


Domani, adesso no"


Filippo Malatesta

sabato 21 giugno 2008



No, è che oggi una persona mi ha detto una cosa che mi ha fatto un po' commuovere. Che io oggi, tra le altre cose, ero anche serena più del solito, perchè ho comprato la macchina fotografica e poi vi farò vedere. E non è che mi sia rattristata quando questa persona mi ha detto questa cosa, mi sono solo commossa, come se mi avesse fatto un bellissimo complimento. Perchè è un punto di forza, per dire. Ecco, questa persona mi ha detto che non dovrei evitare di avere figli per colpa delle mie ansie, che di certo un bambino non percepisce solo quelle. Mi ha detto che, secondo lei, io sarei una mamma migliore di molte altre...perchè sono sensibile...e potrei tirar su bene un figlio. Si, insomma, queste cose qui. Che non è la prima volta che me le sento dire, ma sentite da questa voce che mi suona famigliare come una canzone dei Beatles che ti capita di sentire la prima volta, ma sai che l'hai sempre conosciuta, ecco, mi ha fatto un certo effetto. Un effetto un po' strano...un po' riflessivo. Perchè infondo, non so...è come se avesse smosso quella parte cinica e egoista di me e mi avesse fatto capire che avrei tanto da dare. Io volevo avere dei figli tempo fa...li mettevo nel mio futuro. Negli ultimi anni ho ceduto alla realtà, convincendomi che non sarei mai stata una mamma come si deve...perchè penso che le paure dovrei tenermele per me...e oggi, bo, un po' così, all'improvviso, mi sono ritrovata a pensare che forse questa persona potrebbe non avere tutti i torti...che potrei non essere, un giorno, una mamma pessima come credo...Questo non vuol dire che abbia cambiato idea a riguardo...solo modo di pensare. Per ora. Poi, il destino, come sempre, farà il suo corso.



LEANNE's PROJECT


Allora...è un bel po' che ci sto pensando, diciamo pure da ottobre scorso. Ovvero, da quando ho trovato i miei micini abbandonati in mezzo alla strada. Ci ho pensato ancora anche sabato scorso, quando in mezzo alla strada che percorrevo, ho trovato una cagnolina dolcissima. Appana scesa dalla macchina mi è venuta incontro, e ha cominciato a leccarmi come se mi conoscesse da sempre. Ci ho pensato perchè la sua padrona è venuta a prenderla (aveva il numero di telefono al collare) e lei si è rintanata dietro alle mie gambe e non voleva andare via. Ci ho pensato perchè la padrona ha detto che la dovrà riportare al canile perchè da quando è nato il suo nipotino, scappa sempre e loro non ne possono più. e io ho pensato che un animale che è abituato a vivere in famglia, non può tornare a stare in un anonimo canile. Ma ha bisogno di affetto vero. Ci ho pensato quando nel mio ufficio viene Frida...una cagnolina che definire tenera è pochissimo. Il suo padrone mi ha raccontato la sua storia...e dopo tutti i maltrattamenti subiti, dopo che lui l'ha presa al canile, pulita, nutrita, ci ha messo due anni per riprendersi. Ci penso spesso in questa stagione, perchè è facile abbandonare gli amici a quattro zampe (a tal proposito, in un diario, dovrei avere una storia bellissima che cercherò di recuperare e di postare). Bene...ho bisogno di un posto grande...un parco...ho bisogno di molti volontari...ho bisogno di gente che possa spendere il proprio tempo libero per accogliere quegli esserini che non vuole più nessuno. E, ovviamente, volontari anche a livello economico, che a me costano già abbastanza i gatti. Ho bisogno di un veterinario...volontario, of course, e ho bisogno di persone che poi li vogliano adottare. Questo è il mio progetto per il 2008/2009. E non lo faccio perchè mi devo inventare qualcosa di nuovo io...ne ho già tante a cui pensare...ma perchè non posso sopportare l'idea che certe bestiole subiscano il trauma dell'abbandono. Lo so...ci sono anche persone stesse che subiscono gli stessi traumi...ma quelle sono un po' più difficili da gestire. Non so se si possa fare, in realtà. Credo che per i gatti il problema sarebbe risolvibile, visto che non devono essere iscritti a nessuna anagrafe "gattina"...ma i cani?!...li sò cazzi mi sa. Qualcuno è informato in merito?...Qualcuno sarebbe interessato al progetto e a studiarci sopra?


Grazie per l'attenzione


venerdì 20 giugno 2008

C'HO CALDO!!!


E la cazzo d'estate è arrivata! E tutti direte "eh, finalmente, non se ne poteva più!!"...Io no, eh...mica io. Io non amo l'estate. Mi spompa tutte le energie. Io sono una persona da 25 gradi stabili dalla mattina alla sera. Il caldo caldo mi innervosisce. E mi da la nausea. Sto con la voglia di vomitare da dopo pranzo oggi. E il tragitto in macchina verso il lavoro è tremendamente afoso (visto che non ho neanche l'aria condizionata!). Ho bisogno di un fiume, di ombra, di fresco. Di mettere i piedi nell'acqua fresca...di tranquillità

RELAZIONI AMOROSE…


PARTE SECONDA


 


La mia amica…diciamo pure la mia solita amica, via. Ne ha un’altra delle sue. Un po’ di tempo fa si è imbattuta in un ragazzo della sua zona e hanno iniziato a conoscersi. Tranquillamente, in amicizia se si può dire. Non sono mai usciti effettivamente insieme, ogni tanto si scambiavano semplici messaggi, ogni tanto qualche battutina, ma niente di particolare né serio…insomma, una cosa polleggiatissima, tanto che a lei quasi quasi non è mai sfiorata l’idea di volere altro da lui se non questo semplice rapporto amichevole. Anche perché, e questo direi che potrebbe essere dato fondamentale per poter discutere di questa storia, tra qualche mese lui si sposa. Ma si, insomma, tutto sommato non vedo, con occhi obbiettivi, cosa possa esserci di male. Infondo, io all’amicizia tra un uomo e una donna ci credo. Solo che lui, pianin pianino, ha cominciato a fare strane allusioni, tipo che, benché tutto a livello ipotetico, se lui fosse stato single con lei ci avrebbe provato, che la tentazione ogni volta che magari si incontrano c’è, che non disdegnerebbe se… Lei? Lei dice che tanto non deve rendere mica conto a qualcuno di quello che fa. O meglio, sono io che la sprono a fare quello che vuole, che di solito lei è un po’ restia su questo tipo di rapporti…e lui dice che non si farebbe dei problemi. Tutto ipotetico, ovvio. Si sentono solo via messaggio, mica si vedono. Anche se qualche giorno fa, si sono spinti un po’ oltre confessandosi fantasie l’uno verso l’altro. Ora, io non è che voglia sempre mettere il becco in queste cose, eh…è che mi viene spontaneo fare delle riflessioni. Se ti devi sposare tra poco, che cazzo vai cercando? E qui torna sempre il mio discorso sul matrimonio. È per questo che io non ci credo. Prometti di essere fedele sempre, nella gioia e nel dolore e pugnette varie, quando già parti col voler fare l’amore con un’altra donna?! Va bene che ancora non l’hai promesso, eh…però mi sembra che non ci siano delle gran prospettive. E, soprattutto, perché? Perché c’è anche da dire che dal momento in cui si decide di sposare una persona, si suppone che quella persona si desideri, sia l’unica persona che vogliamo al nostro fianco…nonché l’unica persona che vogliamo. E allora perché andare a cercare altro? Anche solo per una notte?! Di certo non si può dire che lui non sia sincero nei confronti di questa mia amica, tanto che lei, forse perché ormai non crede più nel grande amore, non se la prende neanche troppo a  cuore. Lui le piace, è vero. Forse se anche lui fosse single farebbe pensieri diversi e più concreti. Ma dice che potrebbe andare bene anche così. Ma il concetto di questo post è un altro. È che non riesco a concepire il fatto di fare passi che molti ritengono importanti come il matrimonio per poi mandare già a puttane le promesse fatte, prima ancora di farle! Se vuoi scopazzare a destra e a manca, perché ti sposi?!....E siccome  cose così le vedo anche fare da persone sposate (beninteso, non sono solo gli uomini ad essere traditori, pure le donne, eh…) mi chiedo cosa spinga gli esseri umani a vincolarsi per la vita con qualcuno, quando, effettivamente, la monogamia non può esistere. Non è nel nostro essere. Almeno, non in quello della maggior parte degli esseri umani. Mah…rifletto ancora un po’…poi, oh…a me non cambia mica la vita. Però questi pensieri quando sento ste cose mi vengono…E penso che sia sempre più difficile provare sentimenti veri ed eterni.

giovedì 19 giugno 2008

ECCO...IN QUESTI GIORNI MI SENTO UN PO' COSì


Allora, c'è stato qualcuno, nella persona dell'albanese che commenta ogni tanto il blog, che mi ha detto che in questo periodo scrivo dei post molto tristi. Come dargli torto? Di certo non posso contraddirlo (anche perchè è alto quasi un metro e 90 e pesa un quintale...e un quintale di uomo sopra la schiena fa male..molto male!). Quindi, dicevo, non posso dire che non sia vero. E' vero. Questo blog si sta intristendo, io mi sono intristita. Colpa del tempo, forse, o colpa dei troppi pensieri che accalcano la mente e mi incupiscono. Colpa delle crisi di panico, che piano piano stanno tornando a farmi visita. Colpa di alcune cose un po' strane e stronze che sono successe nell'ultimo mese. Colpa che ogni tanto mi dimentico di quello che sono, del potere che ho...e non mi applico per imparare ad usarlo. Avrei tante cose da imparare, ma non lo faccio. Perchè mi lascio prendere da altro, che di certo non mi da stimoli creativi nè fantasiosi...e magari non mi fa star bene come dovrei. Allora vorrei dire che questo blog si prende una pausa, perchè lo dico sempre quando vedo che sto prendendo una brutta piega. Ma come molti di voi sanno, non mantengo mai le promesse, e ogni giorno mi viene in mente qualcosa da scrivere. Vorrei dire che non scriverò più post tristi...ma di certo non posso prometterlo. E' la mia valvola di sfogo, il mio mondo multimediale, la mia voglia di condividere gioie e dolori. Forse io dovrei prendermi una pausa. Forse è davvero il momento di prendere e andare...dal Tibet sono tornata...non avevo più bisogno di restare. Ma di andare. Via..anche solo due giorni, tra le mie colline, nel mio agriturismo preferito. Io, sola con me, senza internet, senza computer...qualche libro esoterico, qualche canzone nell'mp3. Stendermi sulla riva del fiume e ascoltarmi bene dentro. Perchè questo è il momento. Perchè mi sono un po' smarrita, perchè ho perso la strada che avevo iniziato a percorrere...perchè è tempo di risalire...tempo di crescere.


E mi sento un po' così...leggendo un po' in giro, sono capitata sulla leggenda della Fenice. Rispecchiarmici durante la lettura non mi ha aituata molto.



Dopo aver vissuto per 500 anni, la Fenice sentiva sopraggiungere la sua morte, si ritirava in un luogo appartato e costruiva un nido sulla cima di una quercia o di una palma.



Si dice che:

... che la Fenice, dal momento che si crea da sé, non può avere alcun Maestro.

... che, essendo un uccello unico (ne esiste soltanto una per volta), è un essere solitario.

... che è ancora più solitario per via del fatto che non si riproduce.

... che può vivere centinaia d'anni, ma sempre da sola, senza nessuno dei suoi simili.

... che, pur essendo lo scopo della sua vita quello di riportare la felicità sulla Terra, lei stessa ha dovuto rinunciare alla sua felicità personale e alla possibilità di amare, dal momento che una Fenice non può avere una compagna.


mercoledì 18 giugno 2008

Lei: "Ma invece, tua sorella? Esce con qualcuno? Ha il moroso?"


Io: "Ma, no...bazzica con un tipo, così...ma nulla di serio. Anzi, mi sa che lui sia pure occupato"


Lei: "Ah...è messa bene anche lei!"


Io..............................................................................................


Messa bene rispetto a cosa?! Rispetto a me?!?!...Oh, ma fatti un po' gli affaracci tuoi? E guarda come stai messa te!? Figa di legno che non sei altro!


POETICAMENTE


 


Ho un cliente che scrive poesie. Un cliente che è abbastanza attempato, eh…mica un giovincello. Insomma, c’è questo cliente che, ogni volta che partorisce una nuova opera, ce lo fa sapere. E non solo, ce ne porta una copia. Una copia scritta a mano, in bella grafia (oddio…nella miglior grafia che conosca lui), dove si legge anche un po’ il suo stato d’animo, la sua tristezza o la sua gioia, a seconda. Dove un po’ si intravede un animo fanciullesco e giocoso. Questa mattina mi aspettava davanti all’entrata dell’ufficio, per farmene avere una nuova. Di solito le leggo e poi le straccio, ma oggi no. Da oggi le conservo. Perché ho pensato che quest’uomo, per fare una cosa del genere, deve sentirsi abbastanza tormentato, come tutti gli artisti, del resto. Perché ho pensato che nessuno ha mai scritto una poesia per me. Non sarà Leopardi, non sarà Neruda, ma sono i sentimenti di una persona scritti su un foglio di carta, come quelli che scrivo io su fogli multimediali. E allora voglio postarvela quest’ultima poesia, perché sento che lui lo vorrebbe, perché vorrei che tutti leggessero quello che scrive. Perché ha bisogno anche lui di esprimersi e di dire la sua. Magari non ha altri mezzi che quelli cartacei, magari non conosce il mondo della rete. Ovviamente, per privacy, non metterò il suo nome, ma solo le iniziali.


Eccola:


 


“Giugno


che mese carico di monotonia


la gente dal mare scappa via,


il turista osserva,


allunga la vista


scruta il mare e l’orizzonte


prepara le valige e va al monte,


piove, piove, piove


la sabbia non è dorata


è sempre molto bagnata


fa freddo


il grano nei campi


ammuffisce poi marcisce


la paglia non secca


il chicco si gonfia


e langue.


Che monotonia


Il mese di giugno


Ma piano, piano finisce


E passa via.


Arriva la grande estate”


 


G.L.

martedì 17 giugno 2008




Poi una notte,




all’improvviso,




non ti ho più sognato.




Come se mi fossi accorta




Che non meritassi neanche un solo briciolo




Di quel poco tempo concessomi




Per riposare.


 


REALMENTE...



La verità? La verità è che ho tutto, ma in realtà non ho niente.


Non so bene come mi sia venuto questo pensiero. Ma ieri, dopo aver finito di cantare e aver incominciato a rilassarmi mentre i gruppi continuavano a suonare, ho avvertito come una strana fitta allo stomaco. Ho pensato che conosco tanta gente, ma in verità ho pochissimi amici. Ho pensato che ci sono tante persone che mi stanno dietro in questo periodo…ma dalle quali non voglio nulla. Perché è così che deve essere. Ho persone che mi stanno vicino a parole, ma nessuno da abbracciare fisicamente. Ho persone che mi capiscono, ma nessuna spalla su cui piangere in caso di necessità. Ho persone che mi vorrebbero più che bene se solo lo permettessi loro, ma nessuno da amare.


Ecco…questa mia fissa dei poli opposti, del negativo e del positivo, del giusto e dello sbagliato, del troppo e del poco, di essere sempre il contrario di quello che sono, di non avere quello che ho. Di essere tutto, non essere niente. Avere tutto e non avere niente.


 

domenica 15 giugno 2008

 


Riconoscerti...


fra mille


fra il rumore


fra la gente che parla


e sentirti


senza vederti


capirti


senza conoscerti


e sapere che sei tu


senza chiedermi il perchè.



Scrivere per te


è scrivere per me.


Parlare di te


è parlare di me.


e sembra banale


sembra strano


sembra solo normale.


Non cercare


trovare


perdere


nello stesso istante.


Averti...non averti mai.





Il destino lo creiamo  con le nostre mani


è vero


ma ci mette davanti a strade...


siamo solo noi a decidere se percorrerle o no.





"Le cose che abbiamo in comune


sono quattromilaottocentocinquanta,


le conto da sempre,


da quando mi hai detto:


"ma dai, pure tu sei degli anni 60?" "



Daniele Silvestri


VIVENDO


Non molto tempo fa, una persona mi ha detto: "Vale, adesso basta. Devi iniziare a pensare a te stessa. Vivi!". E io non avevo preso molto in considerazione la cosa, perchè ho un concetto tutto mio di libertà, di vivere. Vivere per me è anche farmi una passeggiata nei boschi, tanto per intenderci. Ma adesso...adesso basta davvero. Adesso vivo, si si. Adesso vivo come una quindicenne, con la consapevolezza di una quasi trentenne (lo dico perchè sto iniziando a pensare che sarà meglio abituarsi all'idea!), con la libertà di una quasi trentenne che a 15 anni non avevo. Vivo, con il cuore da quindicenne, un po' malandato, forse, rattoppato in alcuni punti, ma lo stesso cuore. Con lo stesso spirito...no, lo stesso di 10 anni fa è impossibile...l'esperienza purtroppo matura la spirito...e allora non è che si possa vivere ancora come allora. Però vivo. ho deciso che adesso vivo. Senza problemi...senza pensieri. E se per vivere intendiamo anche attaccarsi a canna al sacchetto dei cereali al cioccolato della coop (colu, quelli sono yin o yang?!), bene...sappiate che faccio anche quello! Vivo...e penso solo a me!


Forse...

sabato 14 giugno 2008

DEL SAGGIO


Ecco...finalmente ho debellato il virus che non mi faceva entrare in quasi nessun sito e sono riuscita a salvare un po' di foto.


Allora, del saggio non ho molto da dire. Intanto, se riesco, a breve posto anche il video. Per ora ho solo qualche fotografia. Le due canzoni sono andate decisamente bene e non mi posso certo lamentare. Paura? Si, solo per la prima, perchè alle prove veniva di merda...ma, come mi ha detto qualcuno per tranquillizzarmi,  "il pubblico è stupido"...e io sono andata da dio con questa convinzione in testa. Non nascondo che mi fosse venuta una discreta voglia di vomitare, prima di salire sul palco. Ma poi tutto è andato bene. Ad ascoltarmi questa volta c'erano entrambi i miei (credo che non ricapiterà altra occasione di vederli seduti uno davanti all'altro), mia sorella a riprendere, il compagno di mia mamma a fare foto. E, special guest, la mia psicologa! Mi ha fatto davvero un gran piacere vederla li!! Non sa che regalo mi ha fatto. Mancava una persona...la stessa de "il pubblico è stupido"...ma so che se non c'era ha avuto i suoi buoni motivi. E anche se non era fisicamente li, mi ha pensata. E mi ha fatto piacere sentirla  vicina. Per il resto, che dire...nulla di che. Emozionante stare sul palco...mi piace, mi è sempre piaciuto...anche se, mentre facevo i cori, ad un certo punto ho pensato di dover svenire. Era un caldo pazzesco. E lunedì, saggio coi gruppi...mi piace di più il patos che si prova all'interno di una band, l'intesa...eccetera. Per ora beccatevi queste!



Come direbbe mia nonna: "osta, ad bucaza!!!"



Soddisfatta? si..forse



Dai..che hai ormai finito!!



Mazza..che fianchi larghi!!:)

venerdì 13 giugno 2008


"Una nota sbagliata suonata con timidezza


è una nota sbagliata.


Una nota sbagliata suonata con convinzione


è un'interpretazione!



Ciò detto, nei prossimi giorni, appena avrò scaricato le foto su pc, vi racconterò del saggio di ieri. E forse, ma non ne son certa, può anche essere che riesca a postare almeno un video delle canzoni cantate. E intanto lunedì ci risiamo...ma ho meno paura! Diciamo che ieri è andata bene, tutto sommato...temevo peggio.

giovedì 12 giugno 2008

 



Mi lascio coccolare dal tuono


senza difese,


lascio che il bagliore del lampo mi abbracci.


Teneramente sola


con la pioggia che lieve mi bacia.


E cullarmi,


lasciando che i pensieri seguano il ritmo della musica lontana.


Io


solo io


follemente io.


 

mercoledì 11 giugno 2008


E' ormai cosa nota...quando una canzone mi piglia, me la canto in continuazione. Non credo esista ancora il video di questa...ma vi assicuro che vale veramente la pena ascoltarla. basta leggere il testo, sembra un po' una poesia. Da dedicare a qualcuno, se volete, da ascoltare solamente ad occhi chiusi. Loro sono una rivelazione romagnolissima, forse qualcuno li ha già sentiti...Jang Senato...e questa è "C'è stato un tempo". A mio parere, bellissima.










lunedì 9 giugno 2008


"Crescerai, imparerai.


Crescerai, arriverai.


Crescerai, tu amerai.


Il rimpianto rimarrà


di quell'età"


Nomadi

domenica 8 giugno 2008



Il passero solitario (storia breve)





Dove sono finiti gli altri?!...Temo di essermi attardato un po' durante il volo. Lo sapevo che non dovevo fermarmi a parlare con quel papavero, ma mi sembrava un po' triste, e a me non piacciono i fiori tristi. Bè, avrò perso il gruppo, ma almeno ho tirato su il morale a qualcuno. Adesso non mi resta che rimettermi in cammino e ritrovarli. Dunque dunque, se non sbaglio andavano verso sud...vediamo...si, dovrebbe essere da quella parte! Ma, cos'è questo rumore che sento?.......No!! Una macc........


Eccomi. Steso qui, sull'asfalto duro. Con una zampa rotta, un'ala spezzata, gli occhi chiuisi. Stravolto. Mi gira la testa, non sento più il becco, ho freddo. La sua voce mi desta un poco, quel tanto che basta per farmi capire che forse ancora non sono morto. “Mamma, corri. Hanno investito un uccellino”. Piange, si dispera. E' preoccupata per me e neanche mi conosce. E io che non riesco neanche a dirle qualcosa. Si avvicina, mi solleva piano e sento che dice, tra le lacrime, “E' vivo, respira ancora! Posso portarlo dentro?”. Qualcuno le dice di no. Mi mette nell'erba del fosso. Mi appoggia lì. Tira un po' di aria e mi riprendo un pochino. Non abbastanza per poter ricominciare a muovermi, salutarla e ripartire. Rimane li con me, mi accarezza l'ala malata. Mi da un po' fastidio, ma non glielo faccio sapere. Non vorrei mai ci rimanesse male. Mi coccola, mi parla. E sento che dice cose tipo “non morire. Non devi morire. Dai, ce la fai.” Lei sa cosa devo fare, sa che devo tornare a volare, sa che le mie ali possono portarmi lontano. Forse mi invidia anche un po'. Sta li, con me. Mi porta dell'acqua con una siringa, un po' di pane bagnato e mi sento già meglio. Mi muovo, apro gli occhi, e sento che lei sorride, soddisfatta e sollevata. Continua a darmi conforto la sua presenza ma la chiamano e deve tornare in casa. Mi sussurra piano “Adesso rimettiti in sesto. Non ti abbandono. Tra poco torno a vedere come stai”. So che ha pensato a me ogni secondo che abbiamo passato lontani. Io ho pensato a lei. E l'ho pensata ancora più forte quando il freddo è tornato a penetrare nel mio corpicino un po' scassato. E ho pensato a lei quando il sonno si è impossessato di me con prepotenza, senza che io riuscissi ad opporre resistenza. Ho pensato che non mi importava che il mio gruppo si preoccupasse di non trovarmi più. Ho pensato solo che l'unica cosa che non volevo fosse che lei piangesse. Ho pensato che prima di andarmene definitivamente, avrei voluto ancora sentire la sua voce. Arriva, si affaccia tra le foglie...la sento lontano, ma ancora la sento. Il mio cuore si è fermato, il mio respiro anche. Ma la sua voce la posso udire. Dice “E' morto”. Va via, senza lacrime, senza far trasparire il suo dolore. Ma io lo so che soffre. Perchè per pochi istanti ha creduto davvero di potermi salvare.



UFFICIALMENTE...


Adesso è certo...le date del saggio sono state stabilite, le canzoni da cantare sono state definite (definite si...tipo l'ultima che ho scoperto di dover cantare, me lo hanno detto martedì quale fosse...e ancora non è stata provata neanche una volta col gruppo!). Io? Io sto bene...me ne preoccupo poco. Mi sono fatta un cd con le canzoni e, visto che passo un discreto lasso di tempo della mia giornata in macchina, me le ripasso durante il tragitto al lavoro! A chi interessasse, le date sono 11 e 16 giugno...dalle 20.30/21 in poi...suppongo! perchè ancora non ce l'hanno detto! Le canzoni di mercoledi "Dream a little dream of me" e "Fields of gold" ...quelle di lunedì col gruppo "I will survive", come anticipato in un post precedente e, new entry "Comfortably nub" dei Pink floyd (che voglio proprio vedere...non è mica poco bassa per una donna!! e non si può cambiare tonalità adesso...visto che il gruppo la provava già tipo da gennaio e hanno scoperto l'altro giorno che non c'era nessuno a cantarla!! )....


Ho paura?...No, dai...ancora no...paura di cosa, poi?


Nel caso a qualcuno interessasse passare, magari siete in ferie al mare o cose così, contattatemi pure al mio indirizzo msn.

sabato 7 giugno 2008


 


KEOMA...


Non ho un paio d'ali, non volo sui mari e neppure nel cielo...ma è così che sono...è così che voglio essere. Amo la mia libertà, è la cosa a cui tengo di più.



"La pazzia non è che un grado più elevato di consapevolezza"

venerdì 6 giugno 2008


"Son pieno di contraddizioni,


che male c'è.


Adoro le complicazioni,


fanno per me.


Non metterò la testa a posto


mai"



G. Togni

mercoledì 4 giugno 2008

DEL TIBET


Stare in Tibet non è poi così difficile. Crearsi il proprio angolo, rimanere ferma, lasciare che il tempo passi, aspettare che il male, la delusione, la rabbia passino. Stare in Tibet mi fa bene. Anche se a volte mi ci metto di impegno, però, mi rendo conto che ci sono cose che non possiamo evitare. Si, perchè quando sono sveglia, sono in Tibet...quando dormo no. E allora i sogni mi svegliano, e i volti mi appaiono limpidi, chiari...e mi alzo un po' amareggiata, un po' stonata, un po' stanca. Perchè in quei sogni sono successe tante cose. Che forse vorrei succedessero nella realtà...o che fossero successe. E non è facile tornare a rifugiarsi, tornare a non pensare più. No...l'inconscio parla al posto mio, a volte. E a volte vorrebbe poter scegliere da solo. E allora me lo fa capire col sogno. A volte preferirei non dormire per non pensare, ma in questi giorni sono troppo stanca...e non ne posso fare a meno.



PS: del Tibet, quello vero, in realtà, avrei da dire tantissime cose...ma oggi non ne ho il tempo...neanche molta voglia. Dico solo TIBET LIBERO!!!!

domenica 1 giugno 2008


MA E' COSì DIFFICILE DA CAPIRE?!


Io non voglio dare la colpa a nessuno dei miei problemi...non è che voglia scaricare addosso a lei le mie crisi di panico e le mie ansie. I problemi sono i miei...e me li devo risolvere io...e questo lo so bene. Perchè so solo io quello che si prova, so solo io come si sta. E non chiedo neanche di condividerli, tanto più che me ne sto zitta zitta e me li tengo per me. Ma nell'andare a risolverli, certe cose vengono fuori e non è che puoi far finta di niente. E allora, nel bel mezzo di una discussione, mi viene da dirglielo! Se sono ansiosa è colpa delle tue paranoie...E lei non lo ammette, lei rinfaccia il fatto di avermi protetta troppo (come se lo avessi chiesto io, no?!), che se sono malata me lo devo mettere in testa e basta! Io non nego di non essere a posto...anzi, me ne rendo conto anche bene, eh. Ma non mi basta rassegnarmi al pensiero di essere malata...e no, troppo comodo, troppo facile. Io voglio capire perchè mi sono "ammalata". Perchè prima ero sana e adesso non lo sono più. Troppo difficile, vero, mamma, ammettere di aver sbagliato? Troppo comodo limitarsi a dire "tu sei malata e basta"...eh no...a me non sta bene per niente! Perchè un pochino ci tengo a farti sapere che se sono diventata così, non è mica tutto merito mio!!! A ognuno le sue responsabilità, cazzo! Mi viene in mente un episodio di qualche anno fa. Era il 2002...quindi avevo già 20 anni. Mi ero lasciata da poco con il mio storico moroso, dopo 3 anni. Già lei non sopportava l'idea che avessi fatto soffrire quel ragazzo (sorvolo sul fatto che la sensazione di soffocamento che mi porto dietro da allora è dovuta anche al fatto che per un anno emmezzo ho continuato a stare con lui per non fare del male a nessuno!...), e in più iniziava ad essere preoccupata perchè iniziavo ad affacciarmi al mondo da sola...Con la mia macchina e la mia indipendenza! All'epoca giravo in un bar che sta a 3 km da casa mia. Quel sabato sera, dopo aver giocato un po' a trivial al bar, verso mezzanotte, io e gli altri ragazzi nonchè ragazze, abbiamo deciso di andare a mangiare una pizza. Non ci vedo nulla di male...Alla mezza mi suona il cellulare "Valentina...dove sei?"..."Ma, sono qui che sto mangiando una pizza con gli altri. perchè, è successo qualcosa?"..."vieni subito a casa!! che non si sta in giro fino a quest'ora. E poi con chi sei?"..."a parte il fatto che non sono neanche con la mia macchina...ma poi non è che mi sto prostituendo è!!"..."Parti a piedi. ti aspetto sveglia"...


Ecco...io sono cresciuta così...e se voi vedete un motivo valido a questa scagnarata che mi fece allora (molte altre ce ne sarebbero da raccontare, ma per il momento mi viene questa), vi prego, ditemelo. Eppure...non lo vuole ammettere, non ce la fa. Lei crede di aver fatto le cose giuste...lei crede di aver fatto tutto per il nostro bene. Chiaro, sono certa che non l'abbia fatto apposta, eh...ma prenderne atto sarebbe un buon punto di partenza anche per lei.

 

L'UOMO PERFETTO...


THE PERFECT MAN...


EL HOMBRE PERFECTO...


L'HOMME PARFAIT...


DIE PERFEKTE MAN...





e poi non dite che non sono poliglotta!





Da un recente scambio di battute con Angelita, mi è venuto in mente un nuovo argomento per un post...così ho deciso di parlare di questa cosa a cui tutte noi donne pensiamo e della quale, probabilmente, abbiamo ancora un'immagine abbastanza astratta. Ovviamente parlo per me, in questo caso. Credo che l'idea dell'uomo perfetto sia soggettiva...ma, siamo sincere, chi di voi sarebbe in grado di dire esattamente come deve essere un uomo per essere perfetto?! Sfido chiunque. Molte di voi diranno che il loro marito è l'uomo perfetto...per carità, ci credo, eh...molte diranno che l'uomo perfetto non esiste...io in primis! Ma non è tanto questo il succo del discorso, quanto il fatto che, effettivamente, si parla tanto di questa icona quando in realtà non riusciamo a renderci conto che nessuno è perfetto...men che meno gli uomini stessi. Tutti abbiamo dei difetti...la perfezione sta nell'accettarli! (cazzo...questa massima me la devo scrivere...quando arrivo ad un certo orario sono in grado di fare ragionamenti incredibili!)


Dunque dunque...se qualcuno ci chiedesse come dev'essere l'uomo perfetto per noi, sono certa che bene o male inizieremmo a rispondere partendo dal fattore fisico...perchè ce lo siamo immaginate tente volte...e con il passare degli anni abbiamo pure cominciato a dargli un volto...Rispondo per me. Molto alto. Moro...occhi scuri...ma con lineamenti possibilmente poco marcati. Naso pronunciato...mi piacciono i nasi lunghi (non fate battute stupide...sto parlando seriamente del naso!) perchè denotano un nonsochè di intelligenza. Mani lunghe e affusolate. Asciutto...anzi, a volte proprio secco. Non so, per farvi capire meglio un tipo come Adrian Brody rende abbastanza bene l'idea. O un po' come il cantante delle Vibrazioni ultima versione. Quel capello lungo, la barba incolta...Cosa vi devo dire? I brutti mi piacciono! Ma se si parla del fattore estetico è facile...troppo facile. Il difficile arriva quando a questo benedetto uomo perfetto c'è da dargli una personalità. Penso che sia l'insieme di tante personalita...tipo, non so, passionale e tenero al tempo stesso...romantico, si, ma non troppo (che poi io mi stanco delle smancierie)...presente, ma non sempre (che io ho bisogno dei miei spazi e dei miei bei momenti di solitudine)...intelligente, con degli interessi originali...insomma, una persona dalla quale poter imparare qualcosa....un uomo che sappia coinvolgermi nelle sue passioni. Malizioso e ingenuo. Spiritoso e ironico. Non certo permaloso (che io quando inizio con le battute divento pesante...e se uno non sa scherzare, dura poco). Possibilmente non taciturno. L'uomo deve parlare, si deve discutere (che se no io mi annoio se non si litiga ogni tanto)...deve dire la sua e non deve farsi mettere i piedi in testa da me...che tiri fuori le palle! (in senso lato!)...Mi rendo conto che la cosa stia sembrando quasi una lista della spesa...”Signorina, come lo vuole?”...”Mah...mi dia un metro e novante di quello nell'angolo. Un neurone di quello in alto e un neurone di quello in basso”...e devo dire che non è facile costruire il prototipo dell'uomo perfetto. E questo per un solo motivo...non tanto perchè sappiamo che non esiste, quanto perchè sappiamo che possiamo perdere la testa per persone che neanche toccano lontanamente i canoni di chi ci immaginiamo al nostro fianco per l'eternità (dio...questa parola mi mette sempre una gran ansia!). Personalmente ho avuto morosi che non erano la perfezione...ma che mi hanno fatta stare bene fino a quando è durata. Perchè è così...perchè quando ci si innamora non si pensa se quello corrisponde alle aspettative dettate dalla nostra subdola fantasia...ci si innamora e basta. Per uno sguardo, per il modo in cui bacia, per il suo odore, per le sensazioni che trasmette. Ecco...l'uomo perfetto è quello che non ci aspettiamo che sia. L'uomo perfetto è quello che ci fa pensare che prima o poi il mondo rotolerà da sotto i nostri piedi...e a noi non importerà niente. L'uomo perfetto è quello che guardiamo negli occhi e ci fa sentire ancora quindicenni, che ci fa sentire le farfalle nello stomaco e battere il cuore...che fa crollare le nostre barriere e che fa crollare le sue. Di uomini perfetti ce ne sono fin troppi a questo mondo...è solo che non li vogliamo vedere.