Il treno fischia, lontano,
nella notte tetra.
E immagino passeggeri assonnati
assopiti nei loro pensieri.
E va, veloce, sulle rotaie stridenti.
Sobbalza nei tragitti rocciosi,
disturbando i sogni labili
dei suoi viaggiatori.
Il treno corre, rallenta, si ferma, riparte.
E le carrozze conoscono la strada a memoria.
Avanti, indietro, senza alcuna sosta.
E sbadigli di erranti girovaghi
che avvertono il freddo
oltre le pareti d'acciaio.
la notte, il miraggio
RispondiEliminache odore ha la distanza?
l'odore della distanza...lo sai che non lo saprei descrivere?
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