giovedì 8 febbraio 2007

LEANNE E IL DIALETTO...


Forse molti di voi non sanno che i primi 10 anni della mia vita li ho passati in campagna, nella casa dei miei nonni paterni. Com'è noto, nell'ambiente collinare si tende molto di più a paralre il dialetto. Così sono cresciuta prendendo su anche questa lingua. Il problema è che, andando a scuola e trasferendomi in centro, ho perso molto l'uso del dialetto. Un po' con il lavoro, dove certo non ho molta occasione di usarlo, anche se a volte, con i vecchietti, mi piace tirare la battuta in romagnolo...e loro si fanno delle gran risate! Bellini! Ma, venendo al sodo, ho concluso che non voglio perdere le mie radici e non voglio farle perdere ai miei figli. Il dialetto è un idioma che fa parte della nostra cultura. Da piccola non mi piaceva per niente...era troppo grezzo e io volevo essere fine! Mi dava fastidio quando lo parlavano i miei e mi vergognavo tantissimo di questa lingua...rispetto al toscano o al romano che mi piacevano moltissimo! Solo che adesso ho deciso di portare avanti la tradizione...così ho proposto ai miei, dopo cena, di fare una bella mezzoretta di conversazione dialettale! E ho scoperto di avere molte lacune...sia nella pronuncia che nell'uso delle parole. Ho preso su tanti tipi diversi di dialetto nella mia vita...ho gli intercalari riminesi e riccionesi per la zona in cui era la mia scuola, ho quelli san mauresi, san marinesi e ferraresi per la gente che ho frequentato, ho quelli forlivesi e cesenaticensi per la persone che frequento adesso...quindi il mio è un melting pot di dialetti e parole e pronunce che variano da zona a zona...ma è bello così! vorrei tramandare questa tradizione ai miei figli...vorrei che questa lingua non si perdesse col tempo...come sta succedendo, purtroppo. Al giorno d'oggi si tende a parlare solo italiano e a lasciare sepolte le proprie radici...e secondo me questo non va bene! dovrebbe addirittura diventare materia scolastica!


16 commenti:

  1. non so perchè al nord c'è questa tendenza.

    qui a napoli il dialetto è una vera e propria lingua alternativa e nessuno si sogna di non saperlo, senza chiedersi se sia giusto o meno.

    Brava meritoria iniziativa la tua complimenti!

    RispondiElimina
  2. xgds75: secondo me è semplicemente una questione di cultura...mi sembra giusto che si mantengano certe cose...e per voi è un bene che si continui a parlare come lingua alternativa. certo, in certi ambiti, come quello lavorativo, credo che sia giusto parlare correttamente italiano...ma non bisogna perdere la nostra lingua madre!

    grazie per i complimenti!

    RispondiElimina
  3. io sono una frana a parlare il mio dialetto... però adesso almeno lo capisco, fino a una decina di anni fa non capivo un tubo! invece dal mio moroso, che è veneto, è normalissimo sentire i giovani che parlano tra di loro in dialetto stretto, e questa cosa mi fa un po' di invidia...

    RispondiElimina
  4. opsss, non mi sono firmata... sono la cri! sorry!

    RispondiElimina
  5. xcri: ma come, sei cresciuta a milano e non sai il dialetto milanese?!.:(...pensavo che si usasse abbastanza al nord! il dialetto veneto dev'essere fortissimo! con i miei amici è raro che parli in dialetto, ma dev'essere spassosissimo! stasera farò ancora mezz'oretta di conversazione!

    ciao bella!

    RispondiElimina
  6. io lo uso anche al lavoro, altrimenti alcuni non capiscono...

    RispondiElimina
  7. Io sono una chiavica con i dialetti... ci capisco poco e niente.. se decidi di metterti ad insegnare i dialetti d'Italia verrò a prendere lezioni da te!

    RispondiElimina
  8. è vero, al sud tutti, anche i giovani, parlano in dialetto.

    Io il mio lo capisco ma non lo so assolutamente parlare.

    Per il genovese, secondo me, di speranze non ce n'è.

    RispondiElimina
  9. x ivan:bè, almeno ti tieni in allenamento!

    xmonicanta: io non faccio lezioni di dialetto, cerco solo di migliorare il mio...e di non perderlo crescendo! però mi piace molto questa cosa dei dialetti! di sicuro non lo so scrivere, però...troppo complicato...anche da leggere!

    x vale: quindi neanche da voi si parla molto il dialetto?! va molto tra i vecchietti ma i giovani non lo usano?1 eppure dev'essere bello il genovese?! belin di qua, belin di la...anche solo la pronuncia fa ridere! nel senso positivo del termine, ovvio!

    RispondiElimina
  10. io sono una purista della lingua. Nel senso che ben venga che si sappia il dialetto ma mi danno davvero fastidio quelli che lo parlano SEMPRE E COMUNQUE. In fondo siamo in Italia e non in Piemonte, toscana, Lazio etc, e lo dice una che sa quasi 4 dialetti del sud, viste le mie origini miste, ma che abitando al nord ha imparato benissimo l'italiano!

    RispondiElimina
  11. xlunabee: bè, l'taliano è giusto che si sappia bene e che si parli correttamente...io non sopporto gli strafalcioni in italiano...chi non sa coniugare i verbi, chi dice una parola che non c'azzecca niente con quello che vuole dire...insomma, ci tengo molto alla lingua italiana! il fatto è che, comunque, come seconda lingua, il nostro dialetto, sarebbe giusto impararlo...per non perdere e non far perdere queste lingue tradizionali...!

    RispondiElimina

  12. Per circa 20 crumpets:





    225 gr di farina 0

    225 gr di farina per dolci o 00

    2 cucchiaini di sale

    6oo ml di acqua e latte

    2 cucchiai di olio di semi di girasole

    1/2 cucchiaio di zucchero

    15 gr di lievito fresco

    1/2 cucchiaino di bicarbonato

    mezzo bicchiere di latte tiepido





    Setacciare le farine con il sale e fare la fontana.

    Scaldare fino a renderli tiepidi il latte con l'acqua, l'olio e lo zucchero. Sciogliere il lievito in 150 ml di questo liquido e incorporare il tutto alla farina. Sbattere vigorosamente fino ad ottenere una crema liscia. Coprire con cellophane e lasciare lievitare in luogo caldo  per mezz'ora.

    Dopo mezz'ora, intiepidire il mezzo bicchiere di latte e sciogliervi il bicarbonato. Aggiungerlo alla crema, mescolare bene e lasciar lievitare coperto per un'altra mezz'ora. La crema dovrà essere piena di bolle effervescenti ed aver più che raddoppiato il volume.

    Ungere la teglia con un po' d'olio e versarvi 1 cm di crema alla volta. Cuocere a fuoco lento. Ci vorranno circa 7 minuti da una parte ed altri 3 dall'altra. Vi consiglio di girarli e finirli di cuocere in una seconda padella, più grande.



    RispondiElimina
  13. grazie eli!!! questo week end metterò ivan ai fornelli! non vedo l'ora di risentirli! erano la mia passione! sei stata gentilissima!

    ps: per il post sull'erpes, ti rispondo qui...la proverò...visto che sono molto soggetta a stress e alle brugole! grazie anche per il consiglio!

    un bacio

    RispondiElimina
  14. non si fa niente per niente...ESIGO un crumpets in ritorno, e che sia la volta buona che ci si vede!!!!





    e non giocate coi miei tergicristalli che son sensibili!!!

    : )

    RispondiElimina
  15. guarda eli, io direi di fare così: per il momento io e l'animale peloso sperimentiamo la ricetta, poi, se riescono bene, facciamo una serata a base di crumpets noi tre, ok?

    x i tergi...io non ho fatto niente! o meglio, io sono stata la mente, ivan è stata la mano!...:) ma tu non c'eri, e allora ti abbiamo fatto un dispetto!

    RispondiElimina
  16. in realtà io sono brianzola... e il brianzolo è praticamente un milanese un po' più duro nei suoni... cmq è raro sentirlo parlare tra i giovani! però negli ultimi anni sta avendo un successo enorme davide van de sfroos, che canta in comasco del lago... e ai suoi concerti si canta a squarciagola in dialetto, è bellissimo! :-) -cri-

    RispondiElimina