lunedì 13 luglio 2009


Non mi servono tombe


per parlare coi morti.


Ogni fisicità,


ogni concretezza,


nel momento del trapasso,


svanisce.


E' l'anima che rimane,


tangibile,


reale.


E' con l'anima che parlo


non con una fotografia.


Parlo


non prego.


Non so pregare.


Io parlo


con chi voglio mi senta,


con quello che ne è rimasto.


Non è un vaso di fiori


davanti ad una croce


a far la differenza.


E' quello che si dice

Nessun commento:

Posta un commento