Dal fondo
odo sussurri, flebili voci.
Parole, pensieri...
Miei?
Non miei?
Di chi altrimenti?
L'anima alza il tono
ansiosa di farsi ascoltare.
Forte, più forte, ancora di più.
Si inalbera quasi
si impone decisa.
"Io, io... adesso parlo io!"
Dice.
Silenzio, prometto
non ti interrompo.
Come la tempesta
Come il mare in burrasca
non azzarda
ma strilla, urla, annaspa.
E, ripreso fiato,
una sola parola, una soltanto...
"Liberami"
qui l'anima o è maleducata o è disperata...io spero che sia maleducata, poi gli si può sempre insegnare che le cose non si urlano ma si chiedono per favore...se è disperata, povera, è un altro paio di maniche...
RispondiEliminakaba: eh no, mi sa che più che maleducata sia disperata...è che l'ho fatta tacere per troppo tempo e adesso anche lei ha bisogno di dire la sua. sta cazzo di anima!... :)
RispondiEliminaLeanne