mercoledì 17 dicembre 2008

ELIANA

Adesso basta. Adesso un post su questo argomento delicato lo voglio scrivere perché sono stata zitta per troppo tempo. Io non voglio fare sempre il bastiancontrario, non voglio essere sempre quella che va contro corrente, però in questo caso mi sento di dire la mia. Credo che tutti abbiamo il diritto di vivere una vita dignitosa…e allora riprendo le parole del protagonista di “mare dentro”…vivere così non è vita. E poi lui era cosciente, eh…solo immobile. Eppure il non poter muoversi, il non poter toccare, il dipendere costantemente dagli altri per lui non era vita. Ma aveva trovato il modo di scrivere, poteva comunicare, poteva mangiare. Ma per lui non era vita lo stesso. Eliana viene alimentata, Eliana è immobile, Eliana vive ancora meno e non ha neanche la possibilità di decidere. E allora io penso che se un genitore arriva a dire che staccare la spina sarebbe la cosa migliore, se questo genitore comincia a lottare per questa causa, con le unghie e con i denti, sa perfettamente cosa sta dicendo e cosa sta facendo. Credo che nessun padre, se non esasperato dal vedere la figlia in un tale stato, sarebbe in grado di fare una scelta di questa portata. Ma lui, il signor Englaro, questa scelta l’ha fatta. Allora basta, la questione si chiude qui, le balle sono poche. Eutanasia. E io sono a favore dell’eutanasia…soprattutto se è la persona interessata a scegliere di farlo. Una bella firma “Io dichiaro di voler morire e delego il signor tal dei tali ad uccidermi”. Più di così? In fin dei conti, un suicida non decide egli stesso di togliersi la vita? E questo non succede quando pensa di non avere più una dignità e uno scopo? Solo che in certi casi uccidersi da soli è proprio impossibile.  La vita è importante, qui non ci piove, è un valore, un dono e nessuno ha il diritto di toglierla ad un altro contro la propria volontà…ma se è la propria volontà? Il problema di Eliana, diverso da quello di Welby, è che lei non può dire se le sta bene o no…non so neanche se in stato vegetativo una persona abbia la consapevolezza di capire come sta vivendo e, soprattutto, se sta vivendo ancora o no. Welby sapeva quello che non voleva più. Il protagonista di “Mare dentro” pure lo sapeva. Eliana? Eliana lo sa? Ecco, questo è l’unico punto che mi lascia un po’ perplessa…però, ecco, che vita è la sua? Ma, soprattutto, chi sono io per dire che la sua non è vita? E chi è la Chiesa per dire che la sua lo è?

5 commenti:

  1. ecco, io parecchio tempo fa ho scritto un post sul mistero dei bambini nella pancia che calza abbastanza anche in questo caso qui...poi questi sono problemi delicati e non ne discuto, e pretendere una soluzione unica da applicare a prescindere è la cosa più sbagliata...se eliana potesse dire la sua volontà il problema sarebbe chiuso, per me, ma così...

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  2. kaba: il fatto è che ognuno dovrebbe essere padrone della propria vita..nessuna legge dovrebbe impedire a nessuno di uccidersi se lo vuole. nessuno è giustificato e tutti lo siamo. a welby hanno fatto un sacco di storie e poveretto ce ne ha messo di tempo per morire in pace!...ma eliana è un discorso diverso...la sua volontà non la possimo sapere. solo che vedi, il fatto è che al mondo muoiono tantissime persone per mano di altri...e loro? Loro magari volevano vivere, alla loro vita tenevano..e quelle non sono azioni insensate e da condannare? e un genitore che vuole mettere fine alla vita non vita della figlia lo vogliamo condannare?...tutto qui..questo è il mio discorso di base. 20 anni attaccato ad una macchina senza poter esprimere niente, senza poterti muovere, senza poter parlare, senza farti sentire...tu la consideri una vita degna di essere vissuta? io personalmente no...

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  3. Purtroppo si è sempre di corsa e di fretta si affronta la vita e il suo mistero... E così Eluana diventa Eliana e la sua non-vita, resa vita dal clamore di giornali e tv, si riperde nuovamente nelle chiacchiere, nei pensieri lasciati al vento... Che resta ormai di lei? Un corpo vuoto, il ricordo di chi l'ha amata, l'indignazione di chi assume una o l'altra posizione... Cosa dovrebbe esserci? Pietà per i suoi cari... silenzio e pace per lei...

    Scusa l'intrusione... mi piace molto leggerti.



    Lalla

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  4. il discorso non è se è giusto o sbagliato staccare la spina o meno. il discorso è che lo stato mi deve dare la possibilità di scegliere se farlo o meno. basta che facciano la legge per cui uno può lasciare il testamento biologico: in caso di coma voglio che mi sia staccata la spina o no. è tanto semplice!!!

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  5. Lalla: ma che intromessa!!! qua dentro tutti possono scrivere e commentare..e menomale che ci siete voi, che così correggete le mie mancanze..vedi, in tutta questa storia, come dici tu, la cosa che rimane più impressa è il caso, la storia. Vengono a mancare i riferimenti più importanti...le persone. Infatti, ad esempio, per me Eluana è Eliana perchè capto solo la storia che le gira intorno. Per me il padre è il signor Englaro, perchè il nome non me lo ricordo...silenzio e pace per lei...sono d'accordo con te. Ma non potevo non dire la mia su questo argomento, pur sbagliandone il nome, perchè se c'è una cosa che non sopporto è la libertà di scelta che viene a mancare.

    Mi fa piacere che ti piaccia leggermi e non esitare a scrivere quando vuoi. a presto



    Nicola: ecco, hai centrato il punto. il testamento biologico...credo che non potrebbe esserci cosa migliore. Io voglio decidere della mia vita e in che condizioni viverla...e se ritengo che la mia vita non sia adatta ad essere vissuta voglio anche decidere di non viverla più.



    Leanne

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