martedì 30 dicembre 2008

AVEVO UN SOLO PROGETTO...NON PROGETTARE MAI PIU' (cantava Silvestri)

Se c'è una cosa che ho imparato crescendo, è quella di non aspettarsi mai niente dalla vita, di non programmare mai niente. A volte capitano cose che non ci immaginiamo, a volte succedono imprevisti che ci spiazzano e che sconvolgono tutto quello che avevamo messo in programma. Allora io ho capito, già dall'anno scorso, che non devo più stilare punti delle cose da fare per l'anno a venire. Tipo “Smettere di fumare” (oh, quello non manca mai...eppure è sempre il punto che lascio per ultimo) oppure “Mettermi d'impegno e fare sport e seguire una dieta equilibrata” (ci provo ogni anno..duro una settimana!) “Essere una persona migliore”. Ecco, basta con le liste dei buoni propositi. Non ne faccio più. Perchè è inutile darmi dei punti da seguire quando poi non ne ho voglia. Così ho deciso che vedrò sul momento. Però, una cosa che mi piace fare, invece, è il bilancio di fine anno. Tirare le somme dell'anno trascorso. Un po' malinconico, forse, ma sempre utile a mio avviso. E allora, bè, do una letta veloce alla mia agenda 2008 e ai post che ho scritto negli ultimi 12 mesi. Faccio un respiro profondo e incomincio.





Diciamo che il 2008 non era iniziato proprio alla grande. Credo di aver passato i primi tre mesi in uno stato fisico-emotivo decisamente pessimo. Mia nonna stava male. Ho deciso di chiudere una storia. Ho dovuto farmi forza e rimettermi in piedi. In tutto questo, però, un risvolto positivo c'è stato. Ho scoperto cosa sono e questa parte di me che fino a prima non conoscevo mi ha dato una mano a risalire. Per un certo periodo la mia vita è scorsa tra alti e bassi. Tra momenti di euforia e momenti di depressione. Ho conosciuto persone nuove che sono entrate e uscite dalla mia vita abbastanza in fretta ma che comunque mi hanno lasciato qualcosa. Tutto tranquillo, insomma. Niente aspettative, niente problemi lavorativi, niente intoppi. Solo un senso di vuoto di tanto in tanto. Solo un po' di sconforto. E poi, ad un certo punto, il 2008, ha voluto farmi un regalo. Un regalo che io non so quanto gli sia costato...però è stato un regalo non cercato ma graditissimo. Così, a maggio, è arrivato lui. In punta di piedi. Talmente in punta di piedi che non me ne sono neanche accorta e ho dovuto aspettare giugno per capirlo. Poi è arrivato luglio e io sono stata un po' bene e un po' male, un po' confusa e un po' felice, un po' in bilico e un po' salda. Un po' presente e un po' no. Ma da agosto in poi tutto è stato in discesa, con qualche pezzetto di strada non lastricato, ma sicuramente praticabile con un po' di impegno. E i giorni sono volati, le notti sono passate, scivolando veloci come una biglia lanciata sull'asfalto. Ed eccomi qui, come ogni anno, a dire se questo che è passato è stato un anno positivo o negativo. A dire cosa ho imparato. Ho imparato tanto. Ho imparato che “la mia vera casa” dista ad un'ora di macchina dalla casa in mattoni in cui vivo. Ho imparato a toccare con mano la terra senza aver paura di quello che vi si può trovare sotto. Ho guardato film che mi hanno arricchita, ho letto libri che mi hanno indicato la strada e libri che mi hanno fatto ridere e libri che mi hanno fatto piangere. Ho conosciuto persone straordinarie, ho aggiunto un anno alla mia vita. Ho cambiato il mio modo di vedere alcune cose. Ho preso atto della mia instabilità e me la tengo ben stretta. Ho imparato ad aiutarmi quando non stavo bene e quando non ero in forma. Ho superato prove, anche se a fatica. Ho baciato. Ho pianto. Ho riso. Ho litigato. Ho mangiato. Ho bevuto. Ho dormito. Ho passato notti insonni. Ho vissuto. Meglio di così? Si può chiedere altro?


Felice anno nuovo a tutti!!

TU CHE SEI PARTE DI ME

Questa mattina, mentre andavo al lavoro, mi sono imbattuta in una canzone che non avevo mai sentito. E' il nuovo singolo di Pacifico. E siccome a me Pacifico è sempre piaciuto parecchio, mi ha fatto un gran piacere risentirlo, perchè pensavo fosse sparito. E invece canta ancora. Così, visto che intanto c'era il sole che sorgeva, e questa giornata, anche se è freddissima, mi sembra una giornata abbastanza positiva, mi è venuta voglia di postare questa canzone.


 



Tu che sei parte di me




Le tue braccia lunghe


spalancate all’aria

Solo nel vento sei sempre felice

Butta via i ricordi, getta ogni cornice,

lascia spazio alle cose a venire


Fuori

c’è una notte intera

Puoi perderti..


Tu che sei parte di me

e lasci fuochi

piccole tracce

per riportarmi a casa

Tu che sei parte di me

Ultima luce,

ultima insegna accesa


E ogni nuova paura

alza il fumo negli occhi

e le parole cominciano male..

Ti riuscissi a dire,

riuscissi a spiegare

E’ solo pelle che inizi a cambiare


Fuori

C’è una vita intera,

vuoi perderti?

Tu che sei parte di me

e sciogli i fili,

le resistenze,

le mie mani chiuse

Tu che sei parte di me

e porti sogni

e mi fai sorprese

Tu che sei parte di me


Soli per la notte intera,

soli per la vita intera


Tu che sei parte di me

e sciogli i fili,

le resistenze,

le mie mani chiuse

Tu che sei parte di me

e porti sogni,

e mi fai sorridere


Fuori

una notte intera

Fuori

una vita intera


lunedì 29 dicembre 2008


Rantola dentro


astratto, insistente


Rode le viscere,


incide gli organi.


Un topo affamato,


un cane arrabbiato.


Pungente


tenace.


Morde labbra


buca stomaci


smuove ogni singolo nervo.


Per cosa?  Per dove?


Uno scopo non ha


una fine non ha


un attimo di respiro, ti prego.


Solo un attimo per respirare.

domenica 28 dicembre 2008

UN PO' DI FOTO

Allora, visto che qua dalle mie parti ha nevicato (non so se dai post precedenti si fosse capito!) e visto che è un evento che credo tarderà a ripetersi, ho immortalato un po' questo candore...e allora, ecco, visto che ci sono, posto un paio di foto...si sta sciogliendo, comunque...almeno dovrei riuscire ad andare a lavorare domani senza tanti problemi.



 









 

Candida


copre le case di silenzio.


Tranquilla


nasconde i rumori


cambia forma alle cose.


Pacifica e lieve


morbida al tatto,


è tornata.


La neve.

sabato 27 dicembre 2008

NEVICA


Foto dal web


Nevica in controluce. Nevica sul tetto nero dello stabilimento di fronte. Sulla piazza pare piova solo, ma nell'alone di luce dei lampioni, chiari pallini bianchi stanno scendendo a raffica. Nevica, anche se non attacca. E mi viene in mente un anno di tanto tempo fa, quando aveva fatto tanta di quella neve che le scuole erano chiuse e facevi fatica ad uscire di casa. Ricordo che bardata bene, con la salopette, i doposci e la giaccavento, ero riuscita a convincere mia mamma a farmi andare fuori a giocare con Matteo. Così, correndo a fatica, mi sono spostata verso il cancello e sono sprofondata con mezza gamba, spaventandomi anche un po'. Quella sera, io e i miei, Matteo e i suoi, siamo andati a fare una passeggiata. E c'era un cielo di un blu intenso, limpido, gelato. E una luna grandissima, piena, che sembrava disegnata, finta,  che rifletteva il suo chiarore sul manto di neve che ricopriva le strade, gli alberi, i fossi. E non si sentivano rumori, solo i nostri passi che scricchiolavano e nuvolette di fumo che ci uscivano di bocca. Quella notte, per tornare a casa, non avevamo avuto bisogno di torce. Tutto era delineato, chiaro anche se addormentato sotto una coperta bianca e freddissima. Ma il bello era quello...sapere dove ci si trovava anche se non si vedeva.

mercoledì 24 dicembre 2008

LA NOTTE DEL 24

C'è un'atmosfera particolare la vigilia di Natale. Un'atmosfera di ricordi, di pace e di silenzio. Se c'è una cosa che amo è andare a cena dai miei, mangiare del pesce che sicuramente mi farà male e metterci, verso le 22, a spacchettare i regali. Regali che quest'anno io ho fatto davvero con con poco entusiasmo. Ma non è questo che mi interessa. Perchè quello che mi piace di più in questa notte è sentire mia mamma che ad un certo punto dice “Adesso che siamo qui, con tutte queste cose, in una casa, dopo aver mangiato, possiamo anche pensare a chi non ha niente”. E si commuove. Lo fa da quando la conosco. Ma non ha ancora capito che il suo pensiero non farà star meglio quelle persone lì! Quello che mi piace di più la notte di Natale è sistemare il tavolo da tutte le carte dei pacchetti. Vedere mia mamma che si trucca, mia sorella che si spruzza il profumo nuovo, mettersi il cappotto elegante e andare a messa. Mentre io me ne torno a casa e spengo tutte le luci. Quando facevo l'albero, mi piaceva rimanere sul divano con i bagliori intermittenti che illuminavano la stanza. Adesso mi copro bene, vado in terrazzo e fumo una sigaretta. E c'è odore di neve. C'è la piazza piena di macchine, la chiesa davanti casa mia gremita di gente. E mi immergo nel silenzio di questa notte. Il freddo che mi irrigidisce le mani, i pensieri che danzano lenti come le canzoni del coro che arrivano sommesse. E allora scatta la malinconia. Scatta il ricordo di quando, da piccola, andavo alla messa di Natale con mio babbo e mia mamma. La chiesa di campagna gelida, il presepe in un angolo, vicino alla porta d'entrata. Scatta il ricordo del sonno che mi intorpidiva mentre il prete faceva la predica e l'addormentarmi in macchina mentre tornavamo a casa. Ma una volta arrivati, mi promettevo sempre che quella notte sarei rimasta sveglia. Così, quando i miei andavano a dormire, io sgusciavo da sotto il piumone, mi mettevo la mia coperta di lana sulle spalle e spiavo dal buco della serratura aspettando Babbo Natale. E c'era quell'atmosfera calda di stufa carica per durare tutta la notte, una sensazione di battito cardiaco accelerato ad ogni rumore. L'emozione. Poi gli occhi non reggevano più e mi arrendevo alla stanchezza tornando a letto. Alle 7 mi svegliavo, piano piano, strisciando sui piedi per non fare rumore, aprivo la porta con il cuore a mille sbirciando dalla fessura. E se non ci fossero stati doni? E se sto benedetto omone vestito di rosso fosse stato ancora lì? La luce dell'alba scopriva le ombre. Il piatto coi biscotti e il bicchiere di vino, lasciati sotto l'albero la sera prima, erano vuoti. Un sacco di iuta, con un nastrino rosso a chiuderlo e la scritta “Buon Natale” appoggiato al muro. La mia corsa per andare ad aprirlo e i miei strilletti “Mamma, babbo, venite a vedere cosa c'è sotto l'albero!”. La mia ingenuità. La mia innocenza.

martedì 23 dicembre 2008

IERI HO VISTO...


Ieri ho visto una famiglia. Una famiglia vera. Un padre, una madre e due figlie. Due bimbe. Ieri sono entrata in una casa con l'albero di Natale acceso, il soggiorno ordinato. Aperta la porta ho sentito l'odore del cibo che avevano mangiato mischiato al profumo del detersivo della lavastoviglie. Ho visto un marito e una moglie farsi battute a vicenda e scherzare tra loro. Le bimbe in pigiama che si litigavano il computer e la più piccolina che si è stesa a pancia in sotto sul tappeto per disegnare meglio sulla sua lavagnetta nuova. Ieri ho visto una famiglia vera, ho sentito odore di serenità. Ieri mi è venuta un po' di malinconia...e quando sono uscita da quel nido mi è venuto da piangere.


Ed io che pensavo di essere diventata cinica...

lunedì 22 dicembre 2008

MORE THAN THIS

Un po' perchè è la scena, dopo quella finale, che preferisco di "Lost in traslation". Un po' perchè questa canzone mi piace da morire. Un po' perchè...basta...un po' perchè ho voglia di postarla. E niente...nel template l'originale. Qui l'interpretazione di Bill Murrey.



 


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=5ZA5aRDjwmM&hl=en&fs=1]

domenica 21 dicembre 2008

UP

A volte basta poco per tornare su. Bastano due braccia ad accoglierti e un sorriso a rasserenarti. Ecco, da adesso sei al sicuro. Basta una telecamera a riprenderti dal fondo della sala, due occhi da fissare mentre canti. Bastano a farti star tranquilla. Basta un respiro leggero sul collo, una mano che stringe la tua. Basta una risata improvvisa, una corsa per tornare a casa a mettersi il pigiama. Basta una coperta, un divano, all'1.30 di notte, un dvd da guardare "Lost in traslation". Basta la sua voce che dice "Vale, dai, andiamo a dormire che se no poi dopo ti devo portare a letto e sei pesante". Basta una finta discussione sulla questione del mio peso, basta alzarsi in due e trascinarsi in camera. Basta fare l'amore nel mezzo della notte per poi addormentarsi fino alle 11 del mattino. Basta un risotto allo zafferano. Basta "Aprile" di Moretti da guardare mentre sgranocchiamo carote. Bastano. Tutte queste cose bastano a farmi star bene. Poi basta che lui se ne vada e io penso che stavo meglio quando era ancora qui.

venerdì 19 dicembre 2008

DEPRESSION



Brutto, bruttissimo periodo questo. Non so cosa mi stia capitando né, tanto meno, perché mi stia capitando. Sto male. Psicologicamente a pezzi. Depressa, si, sono depressa. Che se fosse per me starei tutto il giorno con la testa infilata sotto il piumone a dormire. Sono stanca, ho costantemente mal di stomaco, temo il virus intestinale, non ho voglia di mangiare ma anche se mangio poco non calo di un etto (che almeno dimagrissi, ci sarebbe il risvolto anche positivo a questo stato catatonico). Male, sto male. Domani sera ho il saggio di canto e non mi sento motivata, non mi sento in forma. Non ho paura della figura di merda che sicuramente andrei a fare, ma di una crisi di panico sul palco, come quella che mi è successa l’ultima volta a giugno. Ho pianto. Ieri sera, dopo le prove, erano le 9, sono andata a mangiare dai miei. Ma i miei non c’erano. Casa vuota, camino acceso, le luci dell’albero di Natale che illuminavano la sala. Così ho pianto. Ho pianto parlando col cane che mi guardava con occhi tristi e mi veniva a leccare le lacrime. E il nodo che avevo alla gola e non mi faceva respirare un po’ si è sciolto. Andando a letto, però, è tornato il mal di stomaco e così mi sarò addormentata alle 2. Questa mattina non so dove abbia trovato la forza di alzarmi. Mi ha rasserenato un po’ la luce che dava la luna alle cose, alle case, agli alberi, e un cielo blu chiaro che mi ha fatto sentire un po’ più in forza. Ma mentre ero in bagno che mi stavo lavando la faccia, mi ha chiamata mia mamma e mi ha detto che a pranzo sarei stata da sola…e mi sono messa a piangere, di nuovo. Io amo la solitudine, ma in questi giorni no. Mi sento sola dentro, mi sento persa dentro. Anche se il pianto di oggi mi ha tirata un po’ su, mi ha caricata…sono pronta. Adesso basta, adesso non voglio farmi fregare dalle ipocondrie, non voglio perdermi in pensieri astratti e insensati. Stasera aspetto il suo petto, le sue mani, il suo respiro regolare. Stasera, son certa, andrà meglio. Nel frattempo ho spruzzato il mio profumo alla Mirra che mi ricorda la primavera passata, mi ricorda la gita al Corniolo e mi ricorda che sono una strega. E se tanto mi da tanto una strega sa cosa fare per risalire. Più giù di così non voglio andare…voglio tornare in superficie e respirare.

mercoledì 17 dicembre 2008

ELIANA

Adesso basta. Adesso un post su questo argomento delicato lo voglio scrivere perché sono stata zitta per troppo tempo. Io non voglio fare sempre il bastiancontrario, non voglio essere sempre quella che va contro corrente, però in questo caso mi sento di dire la mia. Credo che tutti abbiamo il diritto di vivere una vita dignitosa…e allora riprendo le parole del protagonista di “mare dentro”…vivere così non è vita. E poi lui era cosciente, eh…solo immobile. Eppure il non poter muoversi, il non poter toccare, il dipendere costantemente dagli altri per lui non era vita. Ma aveva trovato il modo di scrivere, poteva comunicare, poteva mangiare. Ma per lui non era vita lo stesso. Eliana viene alimentata, Eliana è immobile, Eliana vive ancora meno e non ha neanche la possibilità di decidere. E allora io penso che se un genitore arriva a dire che staccare la spina sarebbe la cosa migliore, se questo genitore comincia a lottare per questa causa, con le unghie e con i denti, sa perfettamente cosa sta dicendo e cosa sta facendo. Credo che nessun padre, se non esasperato dal vedere la figlia in un tale stato, sarebbe in grado di fare una scelta di questa portata. Ma lui, il signor Englaro, questa scelta l’ha fatta. Allora basta, la questione si chiude qui, le balle sono poche. Eutanasia. E io sono a favore dell’eutanasia…soprattutto se è la persona interessata a scegliere di farlo. Una bella firma “Io dichiaro di voler morire e delego il signor tal dei tali ad uccidermi”. Più di così? In fin dei conti, un suicida non decide egli stesso di togliersi la vita? E questo non succede quando pensa di non avere più una dignità e uno scopo? Solo che in certi casi uccidersi da soli è proprio impossibile.  La vita è importante, qui non ci piove, è un valore, un dono e nessuno ha il diritto di toglierla ad un altro contro la propria volontà…ma se è la propria volontà? Il problema di Eliana, diverso da quello di Welby, è che lei non può dire se le sta bene o no…non so neanche se in stato vegetativo una persona abbia la consapevolezza di capire come sta vivendo e, soprattutto, se sta vivendo ancora o no. Welby sapeva quello che non voleva più. Il protagonista di “Mare dentro” pure lo sapeva. Eliana? Eliana lo sa? Ecco, questo è l’unico punto che mi lascia un po’ perplessa…però, ecco, che vita è la sua? Ma, soprattutto, chi sono io per dire che la sua non è vita? E chi è la Chiesa per dire che la sua lo è?

martedì 16 dicembre 2008

DI TUTTO E DI NIENTE

Ecco, come sempre, il tempo per scrivere un post decente io non ce l’ho…e allora faccio un post con un po’ di cose dentro, tanto per dire qualcosa. Che a me, come ben sapete, mettere insieme un sacco di cose in un post solo piace sempre un sacco.


 


Primo: i giorni scorsi è saltata la wireless del mio pc. Così per un po’ sono stata senza il mio portatile. Avrei avuto un paio di post da scrivere, così li ho scritti e li ho salvati sul desktop…solo che non mi va di postarli, adesso che ho sistemato la questione. E’ che erano post che avevano un senso mentre li scrivevo…postarli adesso è tardi. Vedrò cosa potrò fare. Adesso che ci penso non erano neanche un granchè!


 


Secondo: io senza internet mi sento persa. E questo non va bene. Sono arrivata alla dipendenza e la cosa non mi piace. Avrei dovuto aspettare a chiamare il tecnico, e invece, ieri sera, ho fatto venire questo poveretto subito dopo cena, che, dio lo abbia in gloria, in 10 minuti ha scoperto il problema e adesso ho il mio portatile attivo come sempre.


 


Terzo: mi sono fatta fregare. Anche io adesso faccio parte del “faccia libro”. Ci avevo già provato due volte. Ero riuscita a durare circa un’oretta e poi, alla fine, ho cancellato il profilo perché non ci capivo una cippa. Poi mia sorella si è iscritta e sono giorni che straccia le balle con questa cosa di Facebook. “è bellissimo, dai iscriviti anche te”…e così mi sono iscritta. Per fortuna che ho avuto il supporto di Isterika per non mollare di nuovo. Però io mica ci ho capito molto ancora.  Se mi volete contattare mandatemi un pvt…che, sinceramente, di dire il mio cognome a tutti un po’ mi scoccia!


 


Quarto: è arrivato il periodo in cui smetto di mangiare. In casa mia gira il virus intestinale. Mia sorella è stata male tutta la notte e io, che sono ipocondriaca all’ennesima potenza, per la paura di vomitare non mangio. Questo comporta due cose: calo di peso, che in questo periodo mi ci voleva proprio, e calo delle difese immunitarie, che porterà inevitabilmente a contrarre il virus…quindi io mi sa che non sono tanto normale. Ma questa non è una novità.


 


Quinto: mi sembrava di avere più cose da dire, mentre venivo a lavorare in macchina mi si affollavano i pensieri di post da scrivere…e invece, adesso che sono qui, non ho più niente da dire.


 


Sesto: ah si, tra una decina di giorni è Natale. Io, come mi ero promessa, non ho fatto assolutamente niente a nessuno. Giusto un pensierino a mia sorella che ancora non ho preso, giusto un pensierino a Lui e un pensierino a mio babbo e farò giusto un pensierino alle mie amiche…e mi sa che ho fatto anche già abbastanza…che avevo detto che non avrei fatto niente e invece ho già fatto troppo.


 


Settimo: Saggio. Sabato sera ho il saggio di canto. Quest’anno non ho fatto molta pubblicità perché la cosa non mi entusiasma più come una volta. Non ne ho più voglia, ecco. Comunque, ho 4 canzoni sicure da cantare. Tipo “Give me one reason” di Tracy Chapman, tipo “Toxicity” dei System of a down, tipo “Hypnotize” sempre dei System e “This is the life” di Amy Mcdonald (che mi ricorda tanto questa estate). E poi dovrei cantarne un’altra con la base…che ancora non si sa. Ecco, io non ne ho voglia per niente. Così ho deciso che ormai ho pagato la rata fino a febbraio e fino a febbraio continuo con le lezioni. Poi smetto. Che anche se è solo una sera a settimana inizia a pesarmi. E quando una cosa diventa un dovere e non un piacere, per me vuol dire che è ora di schiantarla li.


 


Ottavo: i film. Ho un sacco di film da vedere. I libri. Ho un sacco di libri da leggere. Il tempo. Non ce l’ho.


 


Nono: aspetto la neve. Una nevicata da non far uscire di casa nessuno per qualche giorno. Possibilmente nel week end che Lui almeno è qui.


 


Decimo: adesso basta. Vado in bagno e poi mi metto a lavorare…che sarebbe anche ora.

lunedì 15 dicembre 2008

ASA NISI MASA

A te che mi regali i tuoi film. A te che non ti arrabbi se mi addormento perchè sai che se mi addormento è perchè ho sonno e non perchè quei film mi annoiano. A te che mi tieni la testa sulla tua pancia e ti assicuri che sia coperta bene mentre tieni la mia mano tra la tua. A te, che mi insegni ogni giorno qualcosa di nuovo camminando al mio fianco, a te che...te lo dico in privato. :)


Grazie


giovedì 11 dicembre 2008

mercoledì 10 dicembre 2008


Foto dal web


[...]


Il tempo è distante che a me ti univa,


il sentire e il pensare.


Come un oceano sarò vagante


veleggerò nel deserto del mare.


[...]


Di un autore che non mi ricordo

lunedì 8 dicembre 2008

ASPETTIAMO CHE ARRIVI L'ESTATE


Foto di Kaba


Che io sono sempre stata un po' così...non mi va mai bene niente. Che quando è caldo aspetto l'inverno, che quando è freddo aspetto l'estate. Che poi il vero problema è che io sono una donna da mezza stagione, da clima mite. Da 25/30 gradi costanti con lo 0% di umidità tutto il giorno. Che al sole ci sto solo se non brucia. Perchè oggi il sole c'è, e io mi sento moralmente bene. Però è freddo, ho beccato l'influenza e allora mi sto sul divano e mi guardo un film, tipo la "Dolce Vita". Poi la Colu oggi mi aveva fatto una proposta..."Con questo sole era una giornata da boschi, porca miseria!" mi ha detto. E a me è venuto su un gran magone perchè i boschi mi mancano. Che i boschi invernali, poi, hanno il loro porco perchè. Mica saremmo andate in mezzo alla neve, però a me è venuto in mente il Fumaiolo imbiancato e mi è venuta una gran nostalgia. Così mi sono segnata sull'agenda del 2009, nel mese di aprile, che la prima domenica di tempo bello io e le prendiamo su e andiamo a fare la nostra gita in un bosco a caso...il primo che ci viene in mente sul momento. Già segnarmelo tra 4 mesi vuol dire che avrò qualcosa da aspettare, 4 mesi che mi sembreranno eterni, ma che so che arriveranno. 4 mesi per tornare alle radici, ai miei alberi, alla mia terra. Che io mi ricordo sempre quello che sono quando sto li in mezzo. Che in inverno mi chiudo in casa, ho freddo, ho sonno, ho la letargia. Aspetto che arrivi l'estate...aspetto di ritornare...aspetto di ritrovare...  

sabato 6 dicembre 2008

ANITA

Ci sono canzoni che si ascoltano per caso, in un programma di quelli un po' culturali su quelle emittenti un po' culturali che purtroppo sono sempre troppo poco seguite. Peccato, perchè se si ascoltassero più spesso, si scoprirebbero artisti veramente meritevoli. Così, ieri, mentre zappingavo, incappo in questa voce bellissima e in questa canzone che mi è piaciuta da subito. Avrei voluto metterla nel template, a fare da sfondo a questo blog, solo che poi ho pensato che di solito abbassate tutti subito il volume quando entrate qui dentro...così nessuno l'avrebbe potuta sentire. E invece ci scrivo proprio un post, così, quando avrete un po' di tempo e la possibilità di tenere le casse accese, potrete godere di questo pezzo. E comunque mi viene da dire che è assurdo che ci siano cantanti come tiziano ferro, gigi d'alessio, laura pausini e tutti quelli li, che hanno un gran successo e artisti (perchè questa che vi faccio sentire è un'artista e non una cantantella così) che sono così poco presi in considerazione quando meriterebbero davvero molto di più. Ma adesso basta preambolare...questa è Erica Boschiero...e questa è la sua "Anita"


 



"Oh Giuseppe, tua figlia è in rovina!


Piange e rantola esposta in vetrina.


E il tricolore sventola sulla menzogna.


Il suo destino sarà la gogna"

martedì 2 dicembre 2008

E' NATALE E' NATALE SI PUO' FARE DI PIUUUU....E' NATALE E' NATALE SI PUò AMARE DI PIUUUUUUU...


Foto dal web


Poi magari gli altri 364 giorni dell'anno puoi dar fuoco a tutti gli extracomunitari e impalare tutti i gay che vuoi...però a Natale no, eh...che a Natale siamo tutti più buoni! Ora, sorvolo sul messaggio pubblicitario del cazzo perchè io questa cosa che a Natale si può fare di più non la condivido molto. Cazzo vuol dire che a Natale si può amare di più? E gli altri giorni? Lasciamo morire i bambini del terzo mondo...però a Natale facciamo beneficenza. Bè, di sicuro meglio di niente, direte voi...non avete neanche tutti i torti. Allora visto che è ormai Natale la tv inizia a proporci le svariate idee regalo...le carrozzine e bambolotti e le cucine per le bimbe, i gormiti per i bimbi, la macchina per fare il pane per la mamma, una serie indescrivibile di prodotti della playstation e della nintendo che babbo natale si fonde il cervello a portare tutta quella roba elettronica la notte del 24. Il probelema di fondo, però, è che forse non hanno chiaro il concetto che l'economia senza soldi non si fa girare. Che poi silvio adesso ha avuto questa bella idea della social card...un po' come le tessere che si usavano prima delle guerra e durante per poter prendere il pane. Bene, ecco, anche qui mi viene da dire...meglio di niente. Non a tutti ma almeno a qualcuno. Che poi bisogna vedere anche una cosa, eh...ai pensionati sono d'accordo. perchè io ho sempre sostenuto i pensionati e se la meritano. Alle famiglie che hanno i figli e la rata del suv da pagare però mi sta un po' sul cazzo, eh...Che io non voglio fare sempre la solita cinica ma c'ha ragione Lui (e per Lui intendo il mio Lui) che i figli si fanno se si sa di poterli mantenere senza gravare sulle spalle di altri. Ecco, allora, visto che questi fanno i figli e li manteniamo noi altri cittadini (tipo me che non ho una casa intestata, ho un reddito che supera di 100 € i 15000 necessari per poter chiedere la social, tipo me che una casa intestata non potrò mai averla, per dire) a me la cosa un po' i maroni me li fa girare! E io? No, scusa, se io sono single come si usa dire oggi, come faccio a far girare l'economia?...io quel poco che riesco, se mi si permette, me lo metto da parte...visto i tempi che corrono. Anzi, proprio visto i tempi che corrono, vi dirò anche che sono diventata di un rabighino/essenzialista che fa quasi vergogna. A Natale niente regali...tranne a Lui che ormai l'ho già ordinato...e tranne alle mie amiche che non c'è verso di far capire che i regali per natale ormai non hanno senso...una scheda da 10 € del telefono a testa...e con 30 euro mi sono tolta il dente. Io ho il cellulare che non va ormai più...o lo mollo definitivamente o ne prendo uno di quelli da 35 euro...e quello è il mio regalo di natale per me. E poi basta. Ecco, io la faccio girare così l'economia. Il resto tutto da parte...via, accantoniamo...che qua c'è crisi e, come dice sempre mia sorella, si vede dai visi! Che poi a me viene anche un po' da pensare che stiano cercando di non farci pensare a questa cosa della crisi...non so se avete notato, sono due settimane che in tv non si sente parlare d'altro che dell'iva su sky!  Ma che mettano l'iva che vogliono!! Così la gente se la schianta!! I FILM SI SCARICANO DA INTERNET A GRATIS!!! :) cazzo, un minimo di legge di sopravvivenza...e incularle tutte le pay tv e quelle minchiate...i goal si guardano nel programma del dopo partita su rai uno...o rai due...o rai tre...kaba, aiutami, dov'è che si vedono te che sei esperto?! E affanculo anche il satellite multimediale...che lo stato aveva anche dato gli  incentivi affinchè potessimo interagire con i programmi tv di canale 5...bene, bravi, ecco, magari oggi quei soldi ci sarebbero serviti diversamente. Solo che lo sappiamo perchè silvio tassa sky, dai....Mediaset premium di chi è??!?!...E allora se non hai sky magari ti prendi sto cazzo di abbonamento a Mediaset premium e lo fai contento!...


Basta, non ho più parole...che già mi viene la nausea!