Caro Babbo….
Se mi chiedessero quanto sono affezionata a te, così, d’istinto, direi non molto. Abbiamo sempre percorso le nostre vie seguendo ideali diversi, facendoci del male a vicenda, a volte riconoscendo i nostri errori e a volte no. Se mi chiedessero quanto tengo a te, direi molto. Sei mio babbo, cavolo, e tutto quello che mi hai fatto passare ormai non conta più. Tutto scivola via mentre ti sento parlare, tutti i rancori, la rabbia, il dolore, svaniscono mentre di vedo piangere. Così fragile, indifeso, spaventato, impaurito. Mi sento in dovere di abbracciarti per la prima volta, mi viene spontaneo, istintivo. E penso che di solito eri tu a prenderti cura di me, a dirmi che non dovevo stare male, che dovevo prendere le cose come venivano, che tanto la vita andava avanti lo stesso (forse è il ragionamento più filosofico che ti abbia sentito fare in 24 anni che ti conosco!). E adesso mi avvicino io a te, ti dico che non sei solo, che ci siamo noi a starti accanto, che non ti lasceremo affrontare niente in solitudine. Ma mi guardi male, tra le lacrime e forse non mi credi…si, forse non ci credo neanche io, ma so che lo farei. E mentre, piangendo, esco fuori in terrazzo, mi tornano in mente un sacco di cose. Ti ricordi quando lavoravi nel capanno e in inverno, tutta coperta, venivo con te e giocavo con i trucioli del legno…la mamma si incazzava sempre, quando tornavo di sopra. E ti ricordi quando prendevamo la melagrana, la sgranavamo con pazienza, senza mangiarne neanche un chicco…mettevamo tutto in un piatto, aggiungevamo lo zucchero e poi, cucchiani alla mano, io e l’Elisa ci buttavamo sul piatto dopo il tuo “via”?...E quella volta che mi hai lasciato seduta sul motorino in moto e io, presa da un impeto di maturità, ho tolto il cavalletto e stavo per finire contro il muro? Quando portavi in casa un bicchiere di neve appena fatta e aggiungevamo la menta? Quanto era buona! Sento ancora il sapore di quei giorni in bocca. Come si scordano queste cose? Come posso scordare quando giocavi a barbie con me, quando mi costruivi la culla per le bambole (lo sai perché si era rotta?...ci avevo messo dentro l’Eli quando aveva due anni e ha ceduto al peso!), quando mi sistemavi il mobiletto per i giochi. Quando alle feste dell’unità mi portavi sulle spalle?...Troppe cose rimangono, ba, ci sono troppe cose che non se ne vanno quando se ne va la vita…e poi, scusa, chi l’ha detto? Non c’è niente di certo. Lo sai, lo so…eppure ho un peso troppo forte da ieri, la paura di poterti perdere per sempre e di non averti mai amato abbastanza. Scusa.
complimenti Leanne per quello che hai scritto, è davvero bellissimo!
RispondiEliminaed è bello quello che senti, quell'amore che provi per tuo padre che a volte si mischia con la rabbia e il dolore ma che comunque è sempre dentro di te.
se ti posso dare un consiglio non smettere mai di dirlo, anche se avete o avete avuto delle incomprensioni, anche se pensi che nella vita ti ha fatto solo del male digli quanto lo ami....è meglio una volta in più che una in meno perchè quando non sarà più con te (spero che possiate passare altri 100 anni insieme!) non potrai più dire niente, non potrai più vedere i suoi occhi che si illuminano quando sentirà la sua bambina dire che lo ama, non potrai più vedere che ti guarda male quando lo farai incazzare......non potrai più vederlo e basta!
è brutto vivere con i rimpianti, con il peso sul cuore che ti fa iniziare tutti i giorni con "se quel giorno avessi detto/fatto..... forse ora...." fidati da chi ci condivide da anni....tanti....troppi....e a volte viene soffocata da questo peso.
ti auguro tutto il bene del mondo, e ti auguro di poter passare con lui tanto tanto tempo.
con affetto.
mapy
ciao mapy! bentornata! è sempre bello averti qui...!
RispondiEliminasai, a volte non è così facile dire quello che si pensa...o meglio, a volte pensiamo addirittura di non provarlo. io mi sono resa conto che delle volte è davvero difficile sentire di voler bene a mio padre. un po' di tempo fa era stato male...e non era stato difficile stargli vicino...semplicemente perchè aveva smesso di bere. l'altra sera, sono andata a mangiare da lui con mia sorella...e non ti dico che pena..non diventa violento, per carità ...diventa semplicemente imbecille...e mi vergogno per lui...e mi dispiace che sia così coglione da non capire che fa solo pena...ma va bè, lasciamo stare...quello che gli devo dire, in questi casi, glielo dico sempre...peccato che non capisca mai!
un abbraccio forte...a te e a tutte le altre..spero che vada tutto bene!
un bacio