mercoledì 27 settembre 2006

OGGI PARLIAMO DI...CHIRURGIA ESTETICA...


Ieri pomeriggio, prese da un momento di cazzeggio, io e la mia collega ci siamo messe a parlare di chirurgia estetica. Vi ricorrerebbe? Vi ricorrerei? Io ho dato la mia modesta opinione in merito, che stranamente, coincideva con la sua. No, non lo faremmo. Per ragioni diverse, ma la nostra idea rimane la stessa. Perchè non lo farei? Perchè è innaturale, perchè fa male e perchè ho paura dell'anestesia (locale o totale che sia!). Perchè se io ho la cellulite, se ho il naso grosso, se ho le tette cadenti, vorrà dire che deve essere così. Che tanto così mi ci hanno fatta e così rimango!  Ma poi ho pensato: se non esistessero tutti i fattori negativi sopra elencati, aggiungendo anche il fattore economico che ha una rilevanza di una certa importanza, cosa vorrei rifare del mio corpo? Di certo, mi concederei una bella liposuzione (una volta, a proposito, ho visto per sbaglio "bisturi"...è stato un trauma vedere come cavavano il grasso a quella povera donna! credo di aver avuto voglia di vomitare per tutto il resto della serata!) e di sicuro mi farei ridurre il naso! Per il resto lascerei tutto così...le rughette che iniziano a vedersi le prendo come rughe d'espressione, quindi non sto invecchiando e tra l'altro mi danno anche una certa aria di maturità. Le tette, bè, sono sempre state piccoline, di due airbag davanti non saprei proprio cosa farmene. Gli zigomi vanno bene così...forse mi farei un po' limare il mento, ma non necessariamente! Le labbra? troppo sottili le mie, ma non mi piacciono neanche quei canottoni che si vedono in giro...e lascerei stare così anche quelle.


E allora voglio lanciare un sondaggio. Chirurgia estetica si, o chirurgia estetica no? e, chiaramente, motivare la decisione. In più, cosa rifareste del vostro corpo?!


venerdì 22 settembre 2006

Caro Babbo….


 


Se mi chiedessero quanto sono affezionata a te, così, d’istinto, direi non molto. Abbiamo sempre percorso le nostre vie seguendo ideali diversi, facendoci del male a vicenda, a volte riconoscendo i nostri errori e a volte no. Se mi chiedessero quanto tengo a te, direi molto. Sei mio babbo, cavolo, e tutto quello che mi hai fatto passare ormai non conta più. Tutto scivola via mentre ti sento parlare, tutti i rancori, la rabbia, il dolore, svaniscono mentre di vedo piangere. Così fragile, indifeso, spaventato, impaurito. Mi sento in dovere di abbracciarti per la prima volta, mi viene spontaneo, istintivo. E penso che di solito eri tu a prenderti cura di me, a dirmi che non dovevo stare male, che dovevo prendere le cose come venivano, che tanto la vita andava avanti lo stesso (forse è il ragionamento più filosofico che ti abbia sentito fare in 24 anni che ti conosco!). E adesso mi avvicino io a te, ti dico che non sei solo, che ci siamo noi a starti accanto, che non ti lasceremo affrontare niente in solitudine. Ma mi guardi male, tra le lacrime e forse non mi credi…si, forse non ci credo neanche io, ma so  che lo farei. E mentre, piangendo, esco fuori in terrazzo, mi tornano in mente un sacco di cose. Ti ricordi quando lavoravi nel capanno e in inverno, tutta coperta, venivo con te e giocavo con i trucioli del legno…la mamma si incazzava sempre, quando tornavo di sopra. E ti ricordi quando prendevamo la melagrana, la sgranavamo con pazienza, senza mangiarne neanche un chicco…mettevamo tutto in un piatto, aggiungevamo lo zucchero e poi, cucchiani alla mano, io e l’Elisa ci buttavamo sul piatto dopo il tuo “via”?...E quella volta che mi hai lasciato seduta sul motorino in moto e io, presa da un impeto di maturità, ho tolto il cavalletto e stavo per finire contro il muro? Quando portavi in casa un bicchiere di neve appena fatta e aggiungevamo la menta? Quanto era buona! Sento ancora il sapore di quei giorni in bocca. Come si scordano queste cose? Come posso scordare quando giocavi a barbie con me, quando mi costruivi la culla per le bambole (lo sai perché si era rotta?...ci avevo messo dentro l’Eli quando aveva due anni e ha ceduto al peso!), quando mi sistemavi il mobiletto per i giochi. Quando alle feste dell’unità mi portavi sulle spalle?...Troppe cose rimangono, ba, ci sono troppe cose che non se ne vanno quando se ne va la vita…e poi, scusa, chi l’ha detto? Non c’è niente di certo. Lo sai, lo so…eppure ho un peso troppo forte da ieri, la paura di poterti perdere per sempre e di non averti mai amato abbastanza. Scusa.

Muri Di cartapesta….


 


Oggi ho pranzato dai nonni. Come forse avevo già accennato in altri post, è impossibile poter praticare un sonnellino di almeno un quarto d’ora in casa loro. Ora, non sono solo loro i sordi…anzi. Ho scoperto che quel condominio è un rifugio di matti e contadini! Alla nostra destra abbiamo l’appartamento della signora Rina.  A mezzogiorno tutti i figli e i nipoti vanno a mangiare da lei…ho perso il conto di quanti possano essere, ma nel dormiveglia sento distinte voci che urlano, ridono, si incazzano…e mi sembra di averli proprio al tavolo della sala in cui mi trovo io. Escono, dopo essersi rimpinzati per bene (ma non si soffocano mai?!! Almeno starebbero zitti!) e continuano le loro schifose chiacchiere urlabonde sul pianerottolo…bambini che corrono su e giù per le scale, con strillettini insopportabili, “MA, allora vengo anche domani a mangiare da te!” proposto in stereofonia per chi ancora non avesse capito! E per fortuna, dopo una decina di minuti, la cosa inizia a scemare, e piano piano se ne vanno tutti. Ma l’improvviso silenzio lascia spazio a dei rumori che prima erano sovrastati dal gran chiasso. Infatti, al piano superiore, abbiamo la famiglia Rossi…sposini giovani, due figli. Uno di 4 e l’altro di 6 anni…maschi. E ad un certo punto sembra che il soffitto abbia tutte le intenzioni di crollare. Botte, urla, tremori improvvisi dell’intero appartamento. Tutto amplificato, grazie ai muri di cartapesta con cui è costruito quell’immobile di merda! (scusate l’espressione, ma quando non dormo sono molto irascibile..). Porte che sbattono e ribattono  e sbattono più forte, perché sembra non sia in vigore il normale regolamento tra condomini…no, li ognuno fa quell’accidenti che gli spacca! I genitori non rimproverano i figli casinisti, i pescivendoli urlano per parlarsi a 2 metri di distanza…e io vorrei solo chiudere gli occhi e farmi passare il mal di testa!


E quando, finalmente, tutto sembra essersi calmato, quando so che mi rimangono ancora una ventina di minuti per poter riposare, il nonno si sveglia, entra quatto quatto in cucina e chiude piano la porta. Ma la nonna alza la tv, il nonno la ascolta parlare della vicina del 4 piano…e anche io  l’ascolto, non ne posso fare a meno! E via, mi alzo, mi metto le scarpe e mangio un pezzo di cioccolata…vado al lavoro, altrimenti impazzisco anch’io!

giovedì 21 settembre 2006

                              Autunno


Autunno. Gia' lo sentimmo venire

Nel vento d'agosto,

nelle pioggie di settembre

torrenziali e piangenti,

e un brivido percorse la terra

che ora, nuda e triste,

accoglie un sole smarrito.

Ora passa e declina,

in quest'autunno che incede

con lentezza indicibile,

il miglior tempo della nostra vita

e lungamente ci dice addio.



martedì 19 settembre 2006


Oggi ho voglia di regalarvi una poesia...o meglio, è una canzone, ma il suo suono è stupendo e triste anche senza musica...Claudio Lolli




Quello che mi resta




Quello che mi resta dei tuoi giorni sono queste note tristi che si inseguono nell'aria e disegnano il tuo viso.

Quello che mi resta dei tuoi giorni è quell'ultimo sorriso regalato un momento prima di andare via.

Quello che mi resta dei tuoi giorni è solo la malinconia.

Quello che mi resta dei tuoi giorni è la smania di uscire anche se so che non c'è nessuno fuori che m'aspetta.

Quello che mi resta dei tuoi giorni è la fretta di riuscire a dormire ogni notte senza ripensare a te.

Quello che mi resta è il ricordo dei tuoi baci su di me.

Quello che mi resta dei tuoi giorni è il rimpianto disperato di non averti fermato quando stavi andando via.

Quello che mi resta dei tuoi giorni sono le parole dolci che mi riempiono la gola e che oramai non posso dirti.

Quello che mi resta dei tuoi giorni è il desiderio di riaverti.

Quello che mi resta dei tuoi giorni è il nulla dei tuo scarno addio senza parole senza baci come se fosse normale.

Quello che mi resta dei tuoi giorni è la triste sicurezza che non mi è mai importato nulla di chi di noi avesse torto.

Quello che mi resta dei tuoi giorni è solo il senso d'esser morto.







venerdì 15 settembre 2006

PSICOLOGO SI...PSICOLOGO NO...


Giro e rigiro il biglietto da visita da cinque minuti...chiamo, non chiamo, chiamo, non chiamo...non chiamo, almeno per ora...non sono convinta, non sono sicura. Non che io ritenga inutili gli psicologi, sia chiaro, anzi, penso che tutti dovremmo fare una capatina da loro per farci dare una revisionata...ma c'è qualcosa che mi blocca, una paura che non voglio neanche approfondire. Credo che sia la paura di guardarmi dentro, di capirmi e, soprattutto, di mettermi a nudo con un'altra persona. E poi mi chiedo: come farà a capirmi questa qui che non mi capisco neanche io...! Bè, è il suo lavoro... Ma la mia manina non arriva a comporre il numero al telefono, la mia testa non arriva a concepire un solo motivo per cui dovrei andarci...(anche se, riflettendo, ne avrei davvero tanti!). Uff, scelta difficile...Mia mamma mi ha già chiamata in ufficio 8 volte per sapere se avevo preso appuntamento...le ho detto che non avevo ancora avuto tempo. Lascio passare il week end, forse qualche giorno della prossima settimana, qualche consiglio di voi, lettori del blog, e poi deciderò il da farsi....


Aspetto sostegno...!

giovedì 14 settembre 2006

QUANDO SI SPOSA UN EX...


Fino a non molto tempo fa, pensavo che se uno dei miei ex si fosse sposato sarei stata come un cane. Non mi si chieda il perchè, non lo saprei spiegare. Credo che derivi tutto dal fatto che si pensi di essere insostituibili per gli ex, che non ci sarà mai nessuno migliore di noi, qualcuno che si possa accollare il peso di prendere il nostro posto. E invece no, esistono persone che stanno ancora meglio con altre persone che non siamo noi...questo è logico e estremamente normale. Eppure ho sempre avuto la sensazione che tutti i miei ex sarebbero morti crogiolandosi nel dolore per avermi persa! Certo che non sono molto modesta, eh!? E invece succede che il mio primo ex si sposa tra un mese. E io non provo niente che possa essere simile a sconforto o cose del genere...sono solo contenta per lui. Bè, forse se lo merita davvero. Credo di averlo fatto star male a suo tempo. Gliene ho combinate parecchie...e allora forse ho anche sperato che trovasse un po' di serenità e si sistemasse con quelcuno che meritasse di stargi vicino. Non lo vedo e non lo sento da quasi 5 anni (da quando ci siamo lasciati non l'ho neanche più incontrato per sbaglio)...ma oggi ho voglia di fargli le mie migliori congratulazioni!

mercoledì 13 settembre 2006

dalì3




Fa capolino, la timida luna


si affaccia dal tetto dietro cui era nascosta...


e coi grandi occhi guarda giù,


spia discreta un angolo di mondo che neanche lei sa bene.


E la vedo perplessa, nell'alone di luce che emana,


mentre la notte, imperterrita cala.


E lei sale, sempre più alta, fino a rendersi irraggiungibile


e fiera risplende sullo sfondo nero del cielo...


martedì 12 settembre 2006


BECCATEVI QUESTA CANZONCINA...IERI SERA, SPACIUGANDO TRA I CD DI MIA SORELLA, L'HO RITROVATA...MOLTO BELLA...!



Una Settimana e Un Giorno



Un fiume...........



e l'acqua sa

dov'è che va

io so soltanto che piove

e non smette da

una settimana e un giorno

e sento che

allaga me

ed e' franata la sponda dal tanto che e'

l'emozione che mi inonda



tu ... tu sei per me pioggia comune

scendi dall'alto e mi porti in un fiume

tu sei per me vento d'aprile

sbatti le porte non mi fai dormire

tu sei per me sole di maggio

ma di confessarlo non trovo il coraggio



l'umidità ... no ... non va più via

e a me davvero non basta che sei stata mia

una settimana e un giorno

di te mi bagno



tu ... tu sei per me pioggia comune

scendi dall'alto e mi porti in un fiume

tu sei per me vento d'aprile

sbatti le porte non mi fai dormire

tu sei per me sole di maggio

e finalmente io trovo il coraggio

per dirti che ti voglio amare

lo voglio adesso non posso aspettare

una settimana ... un giorno ... di più ... di più



pioggia comune... scendi su di me

pioggia comune... prima ...prima che tu



prima che tu cadi nel mare

ti prendo adesso non posso aspettare

una settimana ... un giorno ... di piu'



.................................u n f i u m e ... è di pioggia



è di pioggia comune ...

..........................................

è di più... è dì più... è di pioggia.




QUANTO PESANO I SENSI DI COLPA?....


 


Riflettendo sui fatti, non credo di essermi mai sentita veramente in colpa. In fin dei conti, credo di avere sempre dato una giusta giustificazione ad ogni mio comportamento...tutto quello che ho fatto, che fossero  atti non proprio carini nei confronti di altre persone, o che fossero state parole dette male, avevano sempre un motivo in sottofondo...Si, mi sono sentita in colpa nei confronti di mia mamma tante volte, per esempio, ma poi mi è sempre passato.


In questo periodo, però, non nego di sentire un certo tarlo che mi tormenta da un paio di settimane...Ricordate la storia della Croazia, della mia amica, del mio mal di stomaco, ecc...? Bene, mi sto sentendo una perfetta cacca...si, anche in questo caso c'era un motivo (in realtà ben più di uno), ma allora perchè la sogno tutte le sante notti? Sono due settimane che non faccio altro che sognare questa persona. Ci vediamo, parliamo...a volte facciamo pace, altre non ci guardiamo in faccia. Perchè? Cosa vuole dirmi il mio inconscio? Che devo ammettere di essere una persona cattiva  ed egoista? Che devo rendermi conto di non essere stata corretta? Sarò condannata a vita a questa punizione? Forse un modo ci sarebbe...quello di chiamarla e di chiederle nuovamente scusa...Ma le mie scuse io le ho già fatte, e anche più di una volta...e non ho ricevuto risposta...E allora cosa devo fare per liberarmi da quest'incubo? Aspettare che passi da solo? Aspettare di fregarmene completamente e rimuovere tutto? Non lo so, non so più dove sbattere la testa...

lunedì 11 settembre 2006

11 SETTEMBRE...


Mi si perdoni il cinismo,  ma di questa giornata io sono già stufa. Allora, sono almeno 5 giorni che non si fa altro che parlare della commemorazione della strage dell'11 settembre, questa sera verranno proposti programmi sull'argomento quasi su tutte le reti internazionali...e io mi chiedo: perchè? In fin dei conti, cosa centriamo noi? Si, è stata una strage, non c'è dubbio...ma non sarebbe meglio pensare alle nostre di stragi e basta? E poi, facciamo tutto sto casino per commemorare i morti delle stragi di Londra e di Madrid? Non mi sembra proprio...A parte che ogni giorno sarebbe da ricordare per tutte le stragi che ci sono al mondo, ma perchè quella americana? E, soprattutto, siamo poi così convinti che siano stati solo vittime?!...So che molti di voi capiranno...e io non mi espongo più di tanto perchè passerei per un'italiana che non ha il senso della compassione e della fratellanza! Io oggi commemoro i bambini morti di fame del terzo mondo...delle due torri non me ne frega niente!

venerdì 8 settembre 2006

PRIMA O POI ME NE DOVEVO RENDERE CONTO...


 


Realizzo solo questa sera che sono passati 10 anni...10 anni dal primo giorno di superiori....Eppure il ricordo è ancora così nitido, così vivo. Non mi sovviene il modo in cui ero vestita, certo non ricordo il mio taglio di capelli di allora...ma non dimentico l'emozione di quel primo giorno. Alle 8.00 in aula magna con tutti i genitori...stretti in gruppetti quelli che si conoscevano...tremanti, intimoriti...faccette piene di acne, occhietti spaventati che scrutavano ogni angolo di quella stanza enorme e piena di gente...ore 8.00 in aula magna...come il primo giorno di asilo, avrei voluto che mia mamma fosse rimasta li per tutta la mattinata a farmi compagnia, a sostenermi in una simile impresa...il discorso del preside, “ciao Vally, ci vediamo oggi pomeriggio” e via, in quell'aula che avrebbe fatto da sfondo ai  prossimi 5 lunghissimi anni della mia vita...Il primo, tremendo, giorno di scuola. Come si fa a descrivere quello che si prova? Come si fa, dopo 10 anni, a raccontare cosa eravamo? Non ne ho idea...ma ci provo. Penso di essermi seduta in penultima fila...la prima era da secchioni, l'ultima da fancazzisti...anche se poi abbiamo scoperto che, chi più chi meno, si era collocato nei banchi sbagliati. Penultima fila, dicevo...forse vicino all'Ev o forse accanto all'Elisa...questo non mi è chiaro. Ma con certezza mi torna in mente la Marzia...Ore 10...sotto il banco smozzico un pezzo di spianata alle olive verdi...lei, che neanche mi conosceva, ride di gusto e mi dice “si fa sentire la fame, eh?”...e scoppiamo a ridere...forse le offro un pezzo di spianata, forse mi giro dall'altra parte e fingo di ascoltare quello che sta dicendo il prof di non so cosa...Qualche tempo dopo ho scoperto che lei pensò “ecco...una più spostata di me!”...quanto ci siamo divertite...quante vicende abbiamo passato insieme...Se 10 anni fa mi avessero detto che adesso avrebbe avuto una bambina, non ci avrei creduto...!


Sposto lo sguardo alla prima fila...e vedo le punte rosso fuoco  dei capelli della Viola...scendevano morbidi su un maglione grigio...Appena l'ho vista ho pensato che assomigliasse ad Alanis Morisette...solo un po' più bassa...E c'erano i soliti maschi casinisti, Filippo, Luca, Alex, Christian, Matteo, Willy....Di quelli che ti fanno capire subito che non sarà un anno facile e che dovrai abituarti a girare per l'aula stando attenta a gomme e gessetti volanti...Secondo me, dopo tutto questo tempo, se li si mettesse nella stessa situazione, lo farebbero ancora!


10 anni sono tanti, tantissimi...in 10 anni cambiano un sacco di cose, cambiano i nostri principi,  i nostri ideali...e io non mi ero ancora accorta che fossero passati. Settembre 1996...primo giorno di scuola...Tutti pronti a diventare periti turistici (penso che la metà di noi non sapesse neanche molto bene in cosa consistesse tale ruolo...).E siamo rimasti li per cinque anni, a vederci cambiare, a vederci crescere, a vederci litigare, fare pace....


Settembre mi fa sempre venire nostalgia di quel periodo, dell'odore dei libri nuovi, delle matite con la punta appena fatta, di scritte sui diari, di dediche e poesie... Dolcissimi ricordi per un'inguaribile nostalgica come me...eppure indietro non si può tornare.

giovedì 7 settembre 2006

DESPEREIT AUSVAIF


 


 


Ho trovato la mia ispirazione...voglio fare la casalinga da  grande! Ovviamente è una battuta, ma non nego che dedicarmi alla casa mi da un qual certo piacere. In questi giorni di ferie, dove non ho avuto la minima intenzione di mettermi il costume e andare al mare, in cui non ho avuto molta voglia di fare alcun tipo di vita sociale, ho deciso di sistemare la casa. Non che ci fosse molto da fare. In fin dei conti ci abitiamo solo in due, ci stiamo poco e non sporchiamo molto, ma avevo proprio necessità di svuotare gli armadietti, di togliere e buttare tutto quello che non serviva e risistemare tutto con cura. Ho avuto l'estremo bisogno di pulire da capo a fondo la mia camera, di spolverare anche l'angolo più nascosto...e il problema è che mi sono sentita bene...ma davvero bene. Mia mamma inizia a dire che è orgogliosa di me...credo di aver sentito questa frase solo un paio di volte in vita mia...tipo il giorno del diploma e forse quello in cui ho iniziato a lavorare....l'altro giorno ho provato un intenso piacere quando una mia amica, entrando in casa mia, ha detto: ”ma che ordine che avete qui...pulite tutti i giorni?! C'è un profumo di pulito!”...e io che  mi sono gongolata come non mai. Ora io mi chiedo: ma quanto è normale questo atteggiamento? Va bene tenere all'ordine, ok non vivere nella merda, ma non è che stia diventando un attimo ossessione?! Mi ci mancava solo questa!


Una volta chi mi conosceva mi diceva che, come modi di pensare, come atteggiamenti, assomigliavo a Phoebee di Friends...ora mi sento tanto Monica....e io non voglio diventare così!!! Qualcuno mi curi!!

venerdì 1 settembre 2006

A MILLE CE N'è...NEL MIO CUORE DI FIABE DA NARRAR...


Ieri sera viaggi nei ricordi di quando ero piccola...mentre mia sorella si stava facendo il bagno, ci siamo messe a chiacchierare...non so come ci sia venuta l'idea, forse abbiamo tirato fuori il ricordo di una favola che ci raccontava nostra mamma, oppure così, dal nulla, ci siamo ricordate del nostro giradischi e dei 45 giri di fiabe...i famosi "a mille ce n'è"...prese da un impeto di infatile felicità, ci siamo messe a rovistare in un armadio che ha visto passare 45 giri, musicassette, cd, giochi della play station e il grillo parlante ("ora, scrivi e controlla...BACO...BACO..." ma questa è un'altra storia). E infondo, nell'angolo più angolo dell'armadio, abbiamo ritrovato la nostra scatola arancione...e una busta con dischi e libriciattoli allegati...i nostri dischi. non ricordo in che occasioni li ascoltavamo, forse la mamma li metteva su prima di andare a dormire...ma ricordo il piacere di ascoltarli..e di averli imparati praticamente a memoria..."bianca neve e i sette nani" "cenerentola" "hansel e gretel" "pollicino"...e ieri ci siamo dedicate all'ascolto de "i tre porcellini"...inserisco il disco...lo sfrigolio iniziale mi fa rabbrividire, ma un brivido piacevole...il brivido dei ricordi che riaffiorano, di una cosa che credevo persa...ma che c'è ancora...la bambina che è in me...e la musichetta iniziale mi dice che "non serve il cappottino rosso, la cartella bella per venire con me, bastà un po' di fantasia e di bontà.." e quasi piango...mi mancava. il disco gira, le avventure dei tre porcellini si svolgono tra i dialoghi del lupo e i suoi soffi...e ad un certo punto, si incanta il disco, come ha sempre fatto "bisognerà abbandonare la casa, abbandonare la casa, abbaondonare la casa, abbandonare la casa..."una volta pensavo che fosse un porcellino un po' ripetitivo e ci tenesse a farsi capire bene! adesso so che con una botta al lato sinistro del giradischi, posso far continuare la storia e ascoltare finalmente come va a finire!