sabato 25 dicembre 2010

NATALE A TRENT'ANNI


Natale a trent'anni non è niente. Cammini per i viali con le luminarie intermittenti, vedi balconi con i babbo natale rampicanti e non senti niente. L'apatia assoluta di un giorno come un altro. Natale a trent'anni è solo un giorno in più di ferie dal lavoro, un giorno che, per altro, quest'anno è sabato. Fai qualche compera, prendi qualche dono per gli amici, per qualche bimbo che conosci, magari per cercare di regalare a loro quell'emozione che tu non senti più. Sono finiti i giorni di giubilo e serenità. Rimani nel tuo appartamento vuoto, senza addobbi, senza alcun albero illuminato e non t'importa niente. Che se poi, almeno, fossi credente, lo spirito di condivisione, del giorno di bontà, di pace e famiglia sarebbe anche un tantino tangibile. E invece niente. Natale a trent'anni non è più quello di una volta. Quello di svegliarsi all'alba per andare a vedere, col cuore in gola, i regali sotto l'albero. Non è più caricare in macchina il camper di barbie o il gioco in scatola per andare al classico pranzo natalizio dai nonni. Non c'è più la nonna, non c'è più il natale. E ogni anno iniziamo ad avvertirlo sempre meno, fino a non avvertirlo veramente più. Natale, un giorno come un altro se hai trent'anni. Eppure, c'è un momento, un momento solo, in cui tua madre ancora non ha capito che hai trent'anni. Ti regala un pacchettino con dentro un berrettone e attaccato un biglietto...una caccia al tesoro per trovare il resto del regalo. Solo in quel momento, per pochi istanti, anche se hai trent'anni, inizi a correre su e giù per casa sua, con la curiosità di una bimba. E in quei pochi secondi, quando trovi il sacchettino rosso appeso al camino con dentro una discreta quantità di euro, pensi che, anche se solo per un attimo, hai sentito il natale. E non è stato il regalo in sé, non sono stati i soldi a fartelo sentire, ma solo la sensazione, se pur breve, di esser tornata indietro nel tempo, di non aver perso proprio tutto dei natali di una volta. Di essere ancora, infondo infondo, la bambina che sei sempre stata. 


4 commenti:

  1. come tutti gli altri.. stupendo..

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  2. giò: come tutti i complimenti agli altri, io ti ringrazio...:) i miei post sono come figli, l'ho sempre detto...e sentire che vengono apprezzati mi fa un immenso piacere. grazie infinite!

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  3. Il Natale, la felicità, credere in qualcosa, sono tutte cose che mi mancano (nel senso che non ce l'ho).

    Non riesco a dare un senso a queste feste e a questo mese che è dicembre.

    Spero solo, ogni anno, che tutto finisca presto.

    Scusa il velo di amarezza che ho portato nel tuo post a lieto fine :)

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  4. tesoro, il mio post non è poi così a lieto fine...e quel velo di tristezza di cui parli, so bene cos'è. il problema è l'apatia. sono arrivata ad un punto dove non vedo più neanche le luci alle finestre, non mi infastidiscono e non aspetto speranzosa che le feste finiscano presto. non è una cosa amara, non è una cosa dolce. semplicemente non è più niente. è il fatto che tutto questo mi passi oggi indifferente davanti che mi turba. vorrei almeno provare qualcosa! :)

    ps: ma sei ancora viva? sono passata i giorni scorsi dal tuo blog e era chiuso! :(

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