La febbre del 31 dicembre è una sensazione che mi prende alla gola da un po' di anni a questa parte. E' come se tutto il peso dell'anno passato si riversasse sulle mie spalle. Passano i volti, le parole, le cose che in dodici mesi mi sono corsi davanti agli occhi, mi hanno trapassato le orecchie. Passano. C'è una specie di angoscia in questo giorno, talmente tanta angoscia che non riesco a capire come la maggior parte delle persone che conosco abbia voglia di festeggiare. Non so, ci si fa gli auguri, si spera sempre nel nuovo anno come se fosse migliore. Io non faccio più progetti, ho imparato a non farne più. Che tanto, dopo 28 anni di esistenza, sono sempre nello stesso punto. Non cambio, non evolvo, non cresco. Mi sono detta che il 2011 potrebbe essere l'anno in cui decidere di diventare grande, di prendersi delle responsabilità, di iniziare a costruire. Costruire cosa, mi chiedo. Se tutto quello che so fare è vivere di passato e malinconia, come posso costruirmi un futuro? E infatti, non faccio progetti, ma faccio resoconti dell'anno passato, che quelli li so fare sempre bene, chissà poi il perché. Allora mi sono messa li, foglietto alla mano, pensando alle cose successe in questo 2010 che, stranamente, non mi è pesato così tanto. Eppure di cose stronze ne sono successe. Partiamo, dai...facciamo una lista...
Ovaie perse...una
interventi chirurgici...due
sigarette fumate...migliaia
persone che mi hanno delusa...alcune
persone che mi hanno profondamente delusa...una
persone trovate...molte
persone perse...poche
persone che mi hanno stupita...alcune
persone speciali...poche ma tutte degne di nota
amori finiti...zero
amori mantenuti...uno
lavori persi...zero
giorni di lavoro persi...abbastanza
lacrime versate...discreta quantità
crisi di panico...pochissime
crisi depressive...meno del 2009
libri letti...meno di quelli che avrei voluto
film visti...meno di quelli che avrei voluto
musica ascoltata...poca, troppo poca.
pedalate in bicicletta...zero
camminate estive...troppo poche
calorie ingurgitate...un puttanaio
chili presi...troppi
chili persi...zero
sogni inquieti...troppi
notti insonni...poche ma toste
litigate...non eccessive
poesie scritte...troppo poche
giorni vissuti intensamente...uno o forse due
giorni non vissuti...troppi
posti visitati...alcuni e mi sono rimasti tutti dentro
fotografie scattate...tante ma non quanto avrei voluto
incidenti stradali...zero
e poi non mi viene in mente altro...l'unica cosa che so è che sono ancora qui. Anche perchè, l'unico proposito per l'anno nuovo che io possa fare, almeno almeno, è quello di uscirne viva ogni volta.
Ci riflettevo su il 30 pomeriggio quando su Facebook cominciavano a girare i primi auguri...
RispondiEliminaLa gente non vede l'ora che finisca il vecchio anno. Tutti sono carichi di aspettative per il nuovo. Ed è qui il brutto. Come puoi sperare in qualcosa che non conosci?
Il nuovo anno ha sempre un ruolo difficile: se il vecchio anno è andato male si spera fortemente che il nuovo sia migliore.... e secondo me questo (il nuovo) non potrà mai essere all'altezza delle aspettative delle quali è stato caricato.
Ancora peggio il caso in cui l'anno che si conclude è stato discreto. Si sa già che il nuovo non prometterà nulla di buono...
Almeno io la vedo così :)
con molto ritardo...rispondo anche a te, dani :)...guarda, credo che la concezione sbagliata stia proprio nel calcolare il tempo in anni...se si considerasse il passaggio tra dicembre e gennaio come un semplice passaggio da un mese all'altro, lo affronteremmo psicologicamente meglio. niente aspettative, niente "questo anno ha fatto schifo, spero nel prossimo"...perchè non esiste un anno nuovo, ma solo un mese nuovo..bisognerebbe vivere per giorni, non per anni...è questo che ci frega :)
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