lunedì 13 ottobre 2008

LUCAS LUCAS...LUCAZZ...

 


Correva l'anno 1993. Io avevo 11 anni e mi ero trasferita da neanche un anno in città. Era l'anno in cui avevo finito le elementari e i miei, per la prima volta, mi avevano mandata in campeggio (col prete, of course!). Che una bambina come me, a 11 anni, non vedeva proprio l'ora di togliersi dalle balle e godere di un po' di libertà! E così fu. Diedi subito prova di questo mio slancio di maturità sul pullman che ci portava a Camaldoli. E insomma, ero sul pullman e, girando la testa per dare un'occhiata dietro, ho notato che c'era un biondino niente male seduto sui sedili in fondo. E allora, per tutto il tragitto, abbiamo preso a guardarci. Non eravamo ancora scesi dal pullman che un suo amico mi si avvicina e mi fa “Lucas chiede se vuoi metterti con lui”. E io, un po' imbarazzata, “Ah, si chiama Lucas?...Si, va bene. Digli che io mi metto con lui”. Inutile dire che per tutta la settimana abbiamo fatto fatica a parlarci. Anzi, mi sa che ci evitavamo proprio. Ogni tanto lui mandava un suo amico come messaggero e io mandavo una mia amica come messaggero. Era così, non ci si poteva far niente. A 11 anni non si è abituati ancora bene ad interagire con l'altro sesso nel momento in cui ti piace! E ogni volta che lo vedevo mi veniva il batticuore, che io avevo sempre paura che mi venisse a parlare e non sapevo cosa dirgli. Quando siamo tornati a casa, lui mi chiamava tutte le sere. E io mi vergognavo un casino perchè non volevo che mi sentissero i miei. E comunque questo Lucas iniziava a soffocarmi un po' troppo per i miei gusti. Così, un pomeriggio, mi ha chiesto di andare a fare un giro in bici con lui...e io ho accettato perchè volevo “lasciarlo”. Solo che quando sono stata li non ho avuto il coraggio. Il silenzio tra noi due era imbarazzante, non dicevamo una parola e giravamo in bici così, per queste strada di periferia. Ad un certo punto, dopo mezzora credo, io ho iniziato a sentire proprio il peso del silenzio. Così gli ho detto che i miei si erano raccomandati che non facessi tardi e che dovevo andare. Ci rimase malissimo, ma io tirai un profondo sospiro di sollievo quando lui prese la strada per casa sua! Mi asfissiava anche se stava zitto, per dire! La stessa sera mi chiama...e mi chiede di andare con lui a mangiare una pizza il sabato successivo. Io, consapevole del fatto che due bambini, da soli, in una pizzeria avrebbero fatto uno strano effetto e facendomi una sensazione di disagio assurdo il solo pensarci, gli ho detto di si, ovvio. Che io no non lo sapevo ancora dire...ho imparato col tempo! Passavano i giorni e poi è arrivato sabato. Aspettavo quel giorno come un maiale che va verso al macello. Non avevo ancora chiesto il permesso ai miei, lo chiesi solo il giorno stesso, ringraziandoli per avermelo negato. Quel pomeriggio ero andata in piscina con mio babbo e non avevo per niente voglia di tornare a casa. Sono rimasta in acqua per più tempo possibile, sperando di trasformarmi in un pesce e di nascondermi in uno dei bocchettoni della vasca. Ma mio babbo mi ha urlato di uscire...e neanche la scusa del costume bagnato mi ha fatto guadagnare del tempo. Alle 7 eravamo a casa. E io dovevo dire a Lucas che non potevo andare con lui a mangiare la pizza. (mica ero dispiaciuta del divieto dei miei, per una volta! Solo che preferivo glielo dicessero loro. Una cosa tipo “La Valentina è partita, torna fra un anno”). E invece, alle 7,30, suona il campanello. Piano piano scendo le scale, avevo un paio di pantaloncini arancioni e una maglia a righe bianche e blu col cappuccio. Mi affaccio alla porta. Lui era tutto infighettito, col gel nei capelli, un completo jeans e camicia beige. Tutto fiero, mi chiede se sono pronta. Lo guardo, scuoto la testa con fare triste e gli dico che i miei non vogliono. Lui ci rimane malissimo. Io mi scuso per averlo avvisato così tardi. E mentre lui si allontana con le mani in tasca, il capo chino, scalciando i sassi pensieroso, io faccio le scale fischiettando...e mi sento leggera.


Memorabile mio padre che gli corre dietro e gli chiede il numero di casa per scusarsi coi suoi.


Da quella volta ho evitato sempre gli uomini coi capelli biondi...

8 commenti:

  1. sembrava un ragazzino così a posto lucas, una così brava persona...perchè poi lasciarselo scappare, io mi chiedo, non lo capisco...sembrava il piccolo lord il piccolo lucas, per dire...anche i tuoi, non capire che quello era un gran partito, mah...

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  2. Grazie per avermi ricordato di quando ricevetti la prima, vera dichiarazione, tramite messaggero, e di quando acconsentii ad una sola condizione: non avremmo mai dovuto tenerci per mano.

    Avevo 10anni, lo ricordo ancora... chissà quando ho perso tutta quella determinazione.

    saluti :)

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  3. Ma allora sei sempre stata un tipino tremendo, eh? Povera creatura, l'analisi a vita non gliela leva nessuno XD (ovviamente, per me che sono furastica, hai fatto benissimo!!)

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  4. kaba: eh...lucas era un ragazzo troppo a posto per me...che io se sono troppo a posto non me li prendo di certo :)



    farfar: e quanto è durata??! :) io la determinazione l'ho acquisita col tempo, invece. ero una donna troppo sottomessa a 11 anni per poter dire la mia! :) mi sono rifatta col tempo. benvenuta, eh! e mi fa piacere rievocarvi ricordi :)



    psy: io sono sempre stata un po' stronza...ma ho fatto molto peggio di queste cose qui crescendo. :) solo che dovrei veramente fare un esame di tutto quello che ho combinato negli ultimi 15 anni...e ce ne vuole di tempo. certo che ho fatto bene..quel bambino era una palla!!! :) un bacio, eh

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  5. "io sono sempre stata un po' stronza...ma ho fatto molto peggio di queste cose qui crescendo"...

    ah, ecco, basta saperle le cose...

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  6. Kaba: ma dai, su...si fa per parlare! ;) diciamo che adesso sono diventata più buona, va bene? :)

    e poi erano cose che si sapevano, eh! mica sono novità :)



    Leanne

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  7. mhh, see see, come no...si fa per parlare...

    il rischio dei full optionals, io me ne scordo sempre...guarda la luna fuori, va là, visto che bella? c'avevi ragione...

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  8. kaba: quando si prende una persona si prende con tutti i suoi pregi e tutti i difetti...nonchè con tutti i rischi che comporta stare con quella persona! :) guarda che la cosa è reciproca, eh..vale per entrambe le parti!

    e comunque la luna è decisamente spettacolare questa sera...che uno guarda la luna e sa che anche l'altro guarda la luna..e ci si pensa mentre si guarda la luna..quelle cose da film..che poi sparisce tutto quello che spaventa, per dire :)

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