MARGHERITA DOLCEVITA
(STEFANO BENNI)
In questo periodo, come ho già detto, ho ripreso a leggere. Non mi sono data a letture particolarmente impegnate...”il nome della Rosa” o “la divina commedia” adesso mi farebbero solo venire voglia di smettere di leggere. Ma ho optato per letture tranquille, simpatiche e leggere. Definire leggero Benni, però, non è corretto...almeno in questo libro. E' ironico, scorrevole, ma non leggero. Perché infondo alle sue storie c'è una morale profonda, c'è un insegnamento a vivere e ad aprire gli occhi. Benni mi piace, mi è sempre piaciuto, dai tempi dei “Bar sport” o “il bar sotto il mare”...e questo libro non mi ha delusa. Visto che era piaciuto tanto a mia sorella, temevo che fosse una puttanata...e invece mi sono scoperta a leggerlo in un week end e ad odiare il fatto che fosse finito...
Breve recensione:
“il mondo si divide in:
quelli che mangiano il cioccolato senza pane;
quelli che non riescono a mangiare il cioccolato se non mangiano anche il pane;
quelli che non hanno il cioccolato
quelli che non hanno il pane” (Nonno Socrate)
Margherita è una ragazzina di quasi 15 anni, sveglia e intelligente. Di quelle ragazzine che al giorno d'oggi non esistono più. E' in carne e il suo cuore è difettoso...ma lei vive tranquilla, in periferia, in quel posto che non è né campagna né città, insieme alla sua famiglia un po' fuori dalle righe. Giacinto, il fratello maggiore, ultrà, tifoso sfegatato di calcio, puzzolente e coglione. Eraclito, il fratello minore, odiosamente geniale e scientifico. Nonno Socrate, il patriarca, che vive in soffitta e mangia nutella col borotalco e beve benzina per produrre gli anticorpi necessari a non farsi intossicare dai veleni della società moderna. La madre Emma, che sa di brodo e sembra una bustina di tè usata, ma che ama cucinare e prendersi cura della casa e dei figli...ed è un'appassionata fan di una soap opera chiamata “eternal Love”. Il padre, Fulvio, pensionato e con la passione per gli oggetti usati...non si può buttare via quello che non si usa più, perché tutto ha un'anima...E Margherita questo lo sa bene...parla con la signora Longhi, una bicicletta che suo padre ha trovato e della quale lei si è inventata la storia. Pisolo, il cane. Tante razze messe insieme che più bastardo non si può...ma così dolce e adorabile. Ponzio, il pupazzo di Margherita, oggetto erotico delle sue notti insonni e di Pisolo! Insomma, una famiglia non molto diversa da tante altre, con i suoi pregi e suoi difetti, e quel sottile velo di follia che rende particolare questo libro.
Ma questa routine, questa tranquillità, vengono interrotte, un giorno, dall'arrivo dei nuovi vicini...i Del Bene. E un cubo si erige su quello che era il giardino in cui da piccoli Margherita e i fratelli giocavano. Un cubo di vetro, che sa di alieno, di moderno, di nuovo e distrugge quel paesaggio di non campagna e non città e distrugge la personalità dei familiari di Margherita. Chi per amore, come Giacinto che perde la testa per Labella, la figlia bellissima e odiosissima dei Del Bene. Chi per non sfigurare, come Emma che si fa insegnare da Lenora, moglie Del Bene, come stare al mondo, come vestirsi e cosa guardare, dove fare la spesa e a rinunciare alla volgarità dei bollini (la sua passione). Chi per voglia di potere, come Fausto, che segue Frido, padre Del Bene, in tutti i suoi loschi traffici...E chi perde la testa, come Margherita, per Angelo, figlio Del Bene, non accettato dalla famiglia perché creduto uno spostato mentale. I Del Bene, la pura incarnazione della società, che ci dice cosa dobbiamo fare, cosa ci deve piacere e che cosa dobbiamo avere. Una bellissima metafora della vita di oggi, di come siamo tutti un po' Margherita, che cerca di ribellarsi a questa nuova vita e un po' tutti come il resto della sua famiglia, che si fa infinocchiare e ci casca, cambiando look, facendosi botulinare, o trapiantandosi i capelli, o cambiare squadra del cuore...E dietro a tutto questo, un dilemma, un mistero, a cui solo Margherita, forse più lucida degli altri, riuscirà a dare una risposta.
Stupendo libro, stupendo scrittore, stupende sensazioni e risate...
voto: 8
Lo consiglio soprattutto a chi non ha mai letto niente di Benni.
A me hanno regalato un libro di benni tempo fà... all'inizio l'ho trovato divertente.. poi mi è scaduto leggendolo e l'ho piantato lì a metà..
RispondiEliminalo leggerò appena ho esaurito il mucchio che ho sul mobiletto del salotto. Francamente penso che "beowulf" sarà un osso duro, ma io non demordo...
RispondiEliminaxmonica: una volta avevo incominciato "la compagnia dei celestini" suo...ma non l'ho finito...perchè non mi prendeva...o forse perchè l'ho dovuto restituire al mio ex...visto che era diventato ex...però, quatta quatta, mi sono tenuta "il bar sotto il mare"...tiè!
RispondiEliminaxivan: te lo consiglio...ti piacerebbe...anche perchè sei molto margherita anche tu!
Io ho avuto occasione di parlare con Stefano Benni perché ho fatto la regia di un suo testo teatrale davvero molto bello, "La signorina Papillon".
RispondiEliminaLui è una persona squisita e decisamente arguta e anch'io adoro i suoi scritti!!!
Cate ;)
ciao cate! che bello riaverti qui!!
RispondiEliminadavvero hai conosciuto benni?! dev'essere una persona meravigliosa! uffa, mi hai fatto venire invidia!
grazie x il consiglio allora,mi è venuta curiosità...lo comprerò
RispondiEliminaxangela: secondo me è carinissimo! tienilo presente! poi anche a te piace leggere...e questo non fai in tempo ad iniziarlo che l'hai già finito...è un peccato. non mi è piaciuta molto la fine...ma il libro, nel contesto, è molto bello! buona lettura
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