Cinici non si nasce. Cinici si diventa. E’ inutile. Pure io, per quanto possa sembrarvi strano, non sono nata così cattiva e arrabbiata col mondo. Non ero così quando sono nata. Io ero una bambina romantica. E come tutti i bambini romantici mi piaceva spiare le coppie di ragazzi che si baciavano. Credevo nell'amore. Non sapevo cosa fosse, e mentirei se dicessi che adesso lo so, ma sapevo che esisteva. Se è per questo credevo anche a Babbo Natale e al Topino dei Denti. Tant’è…il tempo ha fatto il suo corso, gli eventi, le persone, le esperienze…e piano piano quel romanticismo è andato assopendosi. Da ragazzina mi perdevo ore a leggere frasi d’amore, poesie bellissime, lievi…mi piacevano i film con il lieto fine, e anche con quello struggente e triste perché “le donne arrivano ad amare anche il dolore purché sia romantico”…non è una frase dei Baci Perugina…è una certa Madame De Stael…va bene, dai…l’ho letta sui Baci e chiudiamola qui! Dicevo…credevo nell’anima gemella, ed ero certa che ogni desiderio espresso davanti agli occhi della luna piena si sarebbe avverato. Illusa!!...Per fortuna ho iniziato ad usare la mia testa, a pensare e a concretizzare, a mettere insieme i pezzi, a fare due più due. E da lì è partito il mio cinismo. Dieci anni fa? Quindici? Chissà…so solo che da quel momento in poi ho iniziato a raccogliere per strada solo gatti randagi, micetti che avevano bisogno di qualcuno che si prendesse cura di loro, che li istruisse, che insegnasse loro a vivere. Li ho presi per mano e accompagnati…non so perché. Forse volevo che davvero il vero amore non mi incontrasse, forse volevo non cadere nella banalità di chi si mette a costruire qualcosa come fanno tutti. Preferivo così. Preferivo pensare che ci sarebbe stato un futuro, che quel futuro sarebbe durato, ma non facevo niente per farlo diventare vero. Ma un giorno di pochi mesi fa mi sono svegliata e ho pensato che fosse ora di chiudere il gioco. L’ora di raccattare dalla strada solo gatti veri…a quelli a due zampe ci pensassero le altre, che hanno finito per trovarseli belli e pronti, con tutte le cose che ci sono da sapere in un rapporto….pivellini!...Teneteveli voi. Io non voglio più vedere due persone che camminano una davanti all’altra. Voglio il camminarsi accanto. Voglio che tutto quello che succede si affronti in due, che il carico venga suddiviso in parti eque. Voglio, pretendo…io merito. Adesso basta. E l’ho capito l’altro giorno…quando guardando coppie sposate che si divertivano ho pensato “forse il matrimonio fa schifo solo se ti sposi con la persona sbagliata. Forse diventa noioso solo se decidi di non dargli brio”…non è che sono tornata romantica, sia chiaro, ma sto aprendo un po’ le mie chiusure mentali (non tutte, ovvio. Le mie convinzioni principali rimangono!). Tipo…avevo in braccio la figlia della mia migliore amica l’altra sera…la facevo ballare e lei aveva appena mangiato…solo qualche mese fa avrei davvero avuto orrore al solo pensiero che potesse vomitarmi addosso…questa volta no. Questa volta pensavo a quanto fosse dolce annusare la sua testina morbida e profumata… a quanto fosse simpatica la sua bavina sbrodolosa…a quanto tutto sembrasse così semplice e perfetto come le sue guanciotte…e mentre la musica ci cullava, ho pensato che forse, ma proprio forse, non sarei neanche la pessima madre che solo poco tempo fa pensavo di poter essere.
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