giovedì 14 luglio 2011

CUORE DI CANE












Che poi cane...come si farà a chiamare cane un musino così. Io non lo so. Come non so come si faccia ancora oggi, che siamo già nel 2011, un millennio di progresso, di sensibilità (tecnicamente) ad abbandonare un esserino indifeso. Io non ho parole. E non è che sia la prima volta che non le ho. Su facebook sono iscritta a tantissimi gruppi animalisti e vedo ogni giorno foto di animali maltrattati, abbandonati e lasciati morire che ormai ci sono abituata, anche se poi, secondo me, alla fine, non ci si abitua davvero mai. Ma per me era quasi la prima volta oggi perchè quegli occhi non li vedevo in fotografia, ma dal vivo, li avevo lì davanti, li sentivo dentro come un pugno allo stomaco quei due occhi lì. Non mi ero neanche fermata per lui, ma per un altro cane, un cane che, scendendo per la via che dall'agriturismo in cui eravamo porta al paese, sbandava da una parte all'altra della strada e rischiava di farsi investire. Abbiamo accostato nella piazzola dove c'è la fontana e abbiamo aspettato che ci raggiungesse per vederlo da vicino e poterlo fermare. Niente, aveva paura ed è tornato indietro. Mentre eravamo lì, una coppia di anziani che si abbeverava alla fonte, ci ha fatto presente che con loro c'era un altro cane, che stavano provando a dargli da mangiare ma non ne voleva sapere. Lo guardo. Ha un viso dolcissimo e si lascia accarezzare. Chiamo il canile. Mi chiedono un po' di informazioni, faccio presente che i cani sarebbero due ma di uno si sono perse le tracce e dico che rimango lì aspettando il loro arrivo. Io e il cane ci sediamo vicini. Lui steso, io seduta sul muricciolo con i sassolini che mi pungono il sedere. Lui sospira, di sospiri profondi, sento tutta la sua tristezza, la paura e la solitudine. Tutto in un colpo solo. Lo sento mentre respira a scatti eppure sta buono, non se ne va. E' stanco. Forse stanco di cercare qualcuno che gli voglia bene. Stiamo lì, in attesa che qualcuno venga a prenderci. Ci facciamo le nostre chiacchiere, io cerco di consolarlo, gli parlo a voce bassa e gli faccio presente che vicino all'orecchio ha una zecca e ha la pancia tutta sporca e infangata. Cucciolo...forse non era neanche troppo giovane eppure per me gli animali sono sempre cuccioli. Ad un certo punto, preso da non so quale raptus, alza la testa e si mette ad ululare. Avete presente il dolore!? Ho sentito tutto il dolore del mondo in quel verso, tutto il male che aveva dentro e non ce l'ho più fatta. Ho pianto. So che non è saggio e forse neanche normale, ma non sono riuscita a trattenermi. L'ho accarezzato ancora un po', gli ho detto di stare calmo che si sarebbe risolto tutto. Ci siamo accucciati insieme, e siamo rimasti ancora un po' lì...lui con i suoi respiri profondi e rassegnati. Io con la mia sigaretta in bocca il cuore a pezzi. Ad un certo punto sono arrivate le due ragazze del canile. Sarei stata anche tutto il giorno con lui ad aspettare, non mi pesava, non mi pesava proprio per niente. Ma loro sono arrivate. Una si è avvicinata con la corda per tenerlo fermo. Lui ha avuto paura e si è rifugiato dietro la mia schiena. Ho dovuto accarezzarlo e fargli capire che si poteva fidare anche di loro e non solo di me. Gli hanno trovato il microcip e senza che io avessi il tempo di rendermene conto perchè intanto l'altra ragazza stava tirando giù i miei dati, lo hanno caricato sul furgone e lo hanno portato via. Ho sentito qualcosa rompersi dentro, uno scricchiolio fortissimo, come qualcosa che si schianta e non si riaggiusta. Nel viaggio di ritorno mi sono fatta un sacco di domande...aveva capito che lo capivo? Perchè si avvicinava a me appena lo chiamavo e agli altri no? Aveva capito che sentivo? Sentivo dal primo all'ultimo rumore che faceva la sua anima. Cosa sarà adesso di lui? Tornerà dal suo padrone? Un padrone che magari non lo aveva abbandonato ma che comunque è stato troppo incosciente fino ad arrivare a perderselo in giro? Era scappato? Stava male dove stava? Qual'era la storia di quel cane che mi ha preso il cuore fino a farmelo in centomila pezzi? Io queste cose non le so. Però  mi piace immaginare che adesso sia in una cuccia, al fresco in questa serata torrida. Mi piace pensare che sia davanti alla sua bella ciotolina di acqua fresca e croccantini. Mi piace pensare che stasera, prima di accucciarsi per dormire un sonno profondo, pensi a me...anche solo per un attimo, e al bene che gli ho voluto. 


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