Nascono,
dal nulla,
dalla punta dei tetti,
dal fumo dei camini accesi.
Nascono
e rimangono sospese
per giorni e giorni.
Vagano incessanti,
tormentando i sonni
vibrando nell'aria.
Nascono,
da un soffio,
dalla brezza di maggio,
da un temporale d'estate.
Nascono e non escono.
Restano in bilico
tra la culla della mente,
la carta e l'inchiostro.
Passeggiano avanti e indietro
per le strade dell'anima.
Parole che si mischiano,
si intrecciano,
cambiano di posto,
si eclissano
nei meandri reconditi,
nel profondo.
Giocano, si nascondono,
lanciano sassi
infrangono vetri.
E poi,
un giorno,
all'improvviso,
fiumi in piena,
fluiscono leggere,
facili, potenti.
Scorrono
nitide e marcate,
alcune gaie
altre imbronciate,
portando con loro
dolore noia inquietudine
in grumi di sangue denso.
Nascono, escono, giocano
e su un foglio muoiono
le poesie
Foto dal web
Ciao, cara. Se non lascio commenti non vuol dire che non ti legga regolarmente. Un bacio.
RispondiEliminaloop: grazie..ma non ti preoccupare...d'altra parte, neanche io mi leggo quasi più nè tanto meno lascio commenti :) non me la prendo. un abbraccio
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