sabato 27 giugno 2009


Nascono,


dal nulla,


dalla punta dei tetti,


dal fumo dei camini accesi.


Nascono


e rimangono sospese


per giorni e giorni.


Vagano incessanti,


tormentando i sonni


vibrando nell'aria.


Nascono,


da un soffio,


dalla brezza di maggio,


da un temporale d'estate.


Nascono e non escono.


Restano in bilico


tra la culla della mente,


la carta e l'inchiostro.


Passeggiano avanti e indietro


per le strade dell'anima.


Parole che si mischiano,


si intrecciano,


cambiano di posto,


si eclissano


nei meandri reconditi,


nel profondo.


Giocano, si nascondono,


lanciano sassi


infrangono vetri.


E poi,


un giorno,


all'improvviso,


fiumi in piena,


fluiscono leggere,


facili, potenti.


Scorrono


nitide e marcate,


alcune gaie


altre imbronciate,


portando con loro


dolore noia inquietudine


in grumi di sangue denso.


Nascono, escono, giocano


e su un foglio muoiono


le poesie



Foto dal web

2 commenti:

  1. Ciao, cara. Se non lascio commenti non vuol dire che non ti legga regolarmente. Un bacio.

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  2. loop: grazie..ma non ti preoccupare...d'altra parte, neanche io mi leggo quasi più nè tanto meno lascio commenti :) non me la prendo. un abbraccio

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