MA DAVVERO QUESTA è VITA??...
Si sveglia la mattina di domenica...e tutto è come sempre. Forse fa colazione, forse pranza direttamente. Sta bene e la sera prima non ha fatto neanche gli stravizi del solito. Passa il pomeriggio in giro con le amiche e non ha sintomi, non ne ha mai avuti. Tutto scorre come la maggior parte delle domeniche pomeriggio d'estate. Poi cena, a casa, coi genitori e dei loro amici. Tutto sembra nella norma. L'odore dei crostini nel forno, il vento che fa sbattere le persiane. E' nella sua camera. Sistema i vestiti, forse, o spolvera un po' la scrivania. Un dopocena come tanti, in un ambiente che è quello di sempre...e poi, tutto ad un tratto, il buio completo...e 40 minuti della sua vita di cui non ricorderà mai niente. Crisi epilettica...così, senza preavviso, senza che qualcosa le avesse fatto capire che potesse arrivare.
Ieri sera sono andata a trovarla...ha la faccia gonfia e fatica a parlare. Piange e ho l'impressione che la mia presenza la infastidisca. Non so cosa dirle, non so come rassicurarala...io non sono capace di confortare la gente. Prima di arrivare alla sua stanza ho avuto una fottuta crisi di panico che mi ha mozzato il fiato per una decina di minuti interminabili...stavo per rinunciare. Poi mi sono fatta forza. Per lei, perchè almeno devo vedere qualcuno che non piange e le sorride. Provo a farla ridere raccontandole le mie disavventure in giro per l'ospedale per cercare la sua camera..ma nulla. E' spaventata, terrorizzata...ha paura che le possa succedere ancora...e nonostante i medici le dicano che la cosa potrebbe sistemarsi con una cura o un piccolo intervento, non riesce a non pensare che da domenica ha la vita condannata al patema.
Lo so, la capisco e probabilmente io starei molto peggio di lei...ma come fare a rassicurarla? come si convince una persona in questo stato che a tutto c'è un rimedio?
Sono a terra...vorrei fare di più, ma non so cosa fare...starle vicino, telefonarle un paio di volte al giorno, portarle un libro da leggere per distrarla, pensavo bastasse...ma ho paura che non sia così.
come mai questo post mi appare solo ora? una persona in questo stato non si può convincere di nulla. Prima la si fa uscire da questo stato...
RispondiEliminanon so perchè ti appare ora...
RispondiEliminae come si fa a farla uscire da questo stato?? io non so da dove partire...
deve piangere tanto, sfogare la rabbia e la paura per ciò che le è capitato. fatto questo allora sarà in grado di capire la situazione e sorridere.
RispondiEliminaquando facevo volontariato, la mia prima idea era quella di far ridere le persone, falle star bene, dimenticare un attimo le loro malattie..come voglion far tutti quelli che vanno a trovarli..non tanto per far star bene il paziente in realtà, credo più per un inconscio egoismo di poter dir a se stessi...oh l'ho fatto ridere!
ma cosa vuole il paziente ce lo domandiamo? mi capitasse una cosa del genere, credo che per la prima settimana vorrei solo piangere, sfigarmi e capire xke proprio a me! (be...io ci metterei anche di più con tutti i voli pindarici che mi faccio...)
poi si che vorrei ridere!
non ti preoccupare, se siete amiche, ti farà capire lei di cosa ha bisogno, la presenza è sottovalutata, invece secondo me è la cosa più importante!
besos, vè che sole!!
ehm...voleva esser sfogarmi e non sfigarmi..quello lo faccio di continuo : )
RispondiEliminasi, eli...forse questo è il modo più giusto...la lascierò piangere...non cercherò di consolarla o di farla ridere..e poi capirà lei quando sarà il momento di preoccuparsi meno..ma è straziante vederla stare così male!
RispondiEliminahai fatto volontariato? che bello...anche a me piacerebbe aiutare le persone...
si, bel sole, davvero...e non è neanche troppo caldo. più tardi devo venire su a forli...che palle! da savignano ci metto un'ora!