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Vieni a prendermi in pick up. Uno di quei pick up vecchi, un po' arrugginiti, senza aria condizionata, con la radio a manovella che non legge i cd e neppure le musicassette. Rosso. Mi piacerebbe che fosse rosso. Se poi non trovi il pick up, mi va bene anche un furgoncino della Volkswagen, di quelli tipo figli di fiori...chissà dove eravamo noi quando facevano la 3 giorni di Woodstock, piuttosto!
Ti aspetterò sotto casa, con una valigia...piccola, lo giuro! O forse, addirittura, avrò una sacca da militare sulla spalla. Indosserò un cappello di paglia, una gonna di jeans al ginocchio, una camicetta viola e un paio di stivali con il tacco basso.
Se vieni a prendermi con un pick up, fallo quando vuoi, basta che mi avvisi un paio d'ore prima. Al collo la macchina fotografica e milioni di immagini da immortalare. Porto anche un frigo portatile pieno di ghiaccio e birre. Tu magari, se non ti è di troppo disturbo, potresti preparare un paio di panini.
Vieni a prendermi in pick up. E andiamo via. Guiderai tu finché non sarai stanco, ti darò il cambio quando vorrai riposare gli occhi o solo ammirare il paesaggio. Prometti che non prenderemo le strade più veloci, né quelle troppo asfaltate. Godiamoci il viaggio. Facciamo le strade più difficili, quelle sterrate. Nel cassone del pick up, quando verrai a prendermi, metterò una tenda, due sacchi a pelo, una lanterna, una piccola bombola di gas e il minimo indispensabile per la sopravvivenza. Ah già...ricordami di non dimenticare cerotti, garze, disinfettanti e siero antivipera. Perché ci faremo male, dio solo sa quanto ce ne faremo. Eppure, benché il rischio sia alto, non vedo l'ora di salire su quel pick up al più presto.
Vieni a prendermi in pick up, controlla la pressione delle gomme, l'olio e guarda che nel cruscotto ci sia una cartina del mondo, perché ho una voglia matta di girarlo tutto questo mondo. Porta una giacca pesante, sciarpa, berretta di lana e guanti per quando arriveremo in Alaska. Porta il costume e un telo da mare per quando finiremo su una spiaggia deserta e ammireremo nature incontaminate. Porta un ombrello per ripararti dai temporali improvvisi della Scozia e dell'Irlanda e un impermeabile resistente per quando ci troveremo nel mezzo dei fiordi norvegesi.
Vieni a prendermi in pick up. Faremo un viaggio che durerà fino a quando entrambi ne avremo voglia. Quando anche solo uno dei due avvertirà il bisogno di tornare indietro, l'altro avrà semplicemente due scelte. Tornare anch'esso o restare senza compromettere il volere del primo. Saremo liberi...e lo saremo insieme.
Se vieni a prendermi in pick up, saremo felici e zingari. Ci fermeremo in uno di quei bar del Texas, quelli dalle luci soffuse, olezzanti di fritto, sudore, tabacco e rissa. Uno di quei bar dove suonano musica folk e la barista è più ubriaca degli avventori. E rideremo così tanto, e ci stancheremo così tanto che la sera ci faranno male i muscoli della pancia.
Ricordati la chitarra. Potrebbe servirci quando avremo finito i soldi e dovremo piazzarci nei parchi di New York per elemosinare qualche spicciolo per proseguire il percorso.
Quando saremo stanchi, ci fermeremo a riposare occhi e gambe. Quando troveremo posti incantevoli, ci fermeremo ad ammirarli il più a lungo possibile. E se troveremo un posto che potrebbe somigliarci, potremo restare per tutto il tempo che vorremo.
Ma vieni a prendermi in pick up. Perché se tu non vieni, io non vado da nessuna parte. Se non posso farlo con te, potrei farlo anche da sola...ma non sarebbe la stessa cosa e comunque so che non potrei farlo con nessun altro. Come compagno di questo viaggio, ora come ora, mi vieni in mente solo tu.