
domenica 9 settembre 2012
Io sono questa, non c'è niente da fare. Sono così. Ci ho speso soldi e anni di terapia per capirlo e, soprattutto, per accettarlo...per accertarmi. Io sono così folle che quasi faccio il giro e divento normale. Io sono questo, lo sono sempre stata. E non posso cambiare, non devo cambiare. Io voglio solo continuare ad essere. E lo so che non sono la donna che molti si aspetterebbero di vedere, la donna di trent'anni con la testa sulle spalle e dei principi e solidi progetti per il futuro. Io non lo so. Non lo sono. Almeno non credo. C'è una parte di me che mi rende talmente incostante da fare quasi paura. Io sono questo...l'esatto opposto della costanza. L'esatto opposto dell'eleganza. L'esatto opposto della raffinatezza. Io non sono timida. Io ho la faccia come un portone e sì, lo so, sono volgare, alla grande, lo so bene di essere volgare. E non crediate che io non me ne renda conto. Lo so. Eppure non posso farci niente. Bevo birra a collo, fumo decine di sigarette. Mi vesto come una zingara e guardo tutti dall'alto verso il basso. La mia peggior consapevolezza e quella di essere nettamente migliore rispetto ad altra gente. Superba...sì, ditelo pure senza avere paura...io sono fottutamente superba. Sicura di me? No quello no...non penso proprio. Ma superba si. E anche vanitosa ogni tanto. Quando sono sola lo sono. Quando mi trovo in mezzo ad altre donne mi sento una delle peggior merde della specie femminile in circolazione. Sono pazza. Sono dannatamente pazza. Non riesco a tenere la mente ferma. Non riesco a non farla lavoro. Vivo di sogni e paranoie mentali. Io sono questo. Un cumulo di difetti che sarebbe più facile farci un falò anzichè cercare di risolverli. Io non ho equilibrio. Né mentale né fisico. E l'ho sempre detto, e non potrei neanche nasconderlo, volendo, perchè si nota che io non ho mai trovato il mio baricentro. Io cammino come una bulletta di terza superiore. E se non mi fosse rimasto almeno quel minimo di buon senso, probabilmente, girerei coi capelli verdi. Io sono una stronza. Una di quelle che se ti prende di mira te ne fa passare di tutti i colori..ma non per cattiveria, mi piace semplicemente fare i dispetti, così, in simpatia, con il sorriso sulle labbra. Ma non mi rendo conto che a volte può risultare fastidioso. Io...io mi perdo. Mi perdo dietro alle nuvole, ai tramonti, mi lascio incantare dal volo di una gazza ladra. Sono capace di mettermi le cuffie nelle orecchie e di isolarmi dal mondo esterno per ore. Io scelgo la solitudine. Finisco sempre per isolarmi. Dopo un po' non sono più in grado di sopportare la gente. Finisce che non la cerco più...e certo loro non si sprecano a cercarmi. Io...io parlo con i gatti, con i cani, coi conigli, coi maiali e con le mucche, e anche con cozze se è necessario. Sono nettamente convinta che gli animali abbiano una sensibilità maggiore rispetto agli esseri umani. E io tifo per loro. Io sono dalla loro parte. E non è facile, lo so, per chi mi sta vicino, so che non lo è. Io non mangio carne. Io non so cucinare. Io mi lascio mangiare dall'ozio e dalla pigrizia e se potessi non mi alzerei mai dal divano se non per andare al lavoro. Io sono onesta. Non nascondo niente di me. Ve lo scrivo qui, nero su bianco, come sono. Sono affettuosa solo quando mi va. Scappo quando non ne posso più. Un gatto. Faccio paura come può fare paura un gatto arrabbiato. Si temono i suoi sbuffi e si ha paura che sfoderi i suoi artigli. Io ho della rabbia dentro. Della rabbia lasciata inesplosa da chissà quanto tempo e chissà perché. E anche se non la vedo, io so che è lì. Cova sotto la cenere come un tumore che non si vede dalle ecografie. Io sono questo. Io sono tutto questo. E se pensate che siano pregi, bè, vi sbagliate. Io vorrei tanto essere diversa, l'ho sempre voluto. Mi sarebbe piaciuto essere una ragazza più fine, più simpatica, più tenera, e anche più romantica, chissà. Invece mi girano le palle per niente, se una persona mi fa un torto istintivamente taglio i ponti e chi si è visto si è visto. Ma la cosa peggiore è che se quella persona si rifà viva, io sono capace anche di perdonare. E questo non è giusto. E questo non va bene. O sono una difetto o sono un pregio. Non posso essere tutto, non ne sono capace, non ne sono in grado. Sono un gatto. Dio santo...sono un gatto. E se non ho le fattezze del gatto, credetemi, è solo perché mi hanno lasciato a disposizione solo questo corpo che non è neanche un granché. Io sono questo. Sono tutto questo. E se cercate di avvicinarmi io non garantisco niente. Non so come potrei prenderla. Potrei fare le fusa, potrei graffiare, potrei fuggire. Io sono un gatto...non sono ammaestrabile...decido io se voglio o non voglio restare. Decido io se voglio o non voglio soffrire. Io sono un gatto...e ne ho preso atto.
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