domenica 22 luglio 2012

growing up




Arriva un momento, prima o poi, nella vita, che ti rendi conto di avere oltrepassato la linea. Quella linea che divide l'età adolescenziale da quella adulta. Per molti arriva presto, troppo presto. Per altri arriva tardi, troppo tardi. Ma non è l'età a fare di una persona un adulto. Sono le esperienze, sono i dolori. Ieri ho superato quel confine. Ho visto mio padre steso a terra, come morto, con l'asfalto macchiato da gocce di sangue che gli uscivano da chissà dove. "Babbo, babbo!!! Dì qualcosa, ti prego!!"...ma lui non parlava. Sguardo fisso, assente, corpo immobile e irrigidito. Ho varcato la linea scoprendo davvero la paura. Non capivo più niente. Continuava solo a girarmi in testa una canzoncina che avevo cantato insieme alle mie cuginette fino a pochi minuti prima. Realizzavo che lui era lì, steso, come morto. E tutto quello che riuscivo a sentire era quella fottutissima canzone. E il bruciore, proprio lì, nel mio punto debole, il mio povero e usurato stomaco. Lacero ormai, dopo tanto pensare, dopo tanto patire, quell'organo è ancora capace di svolgere le sue funzioni...eppure non smette mai di dolere. E ieri sì, si è proprio fatto sentire. "Babbo, babbo!!! Mi senti?? Riesci a parlare? Dove ti fa male?!! Babbo!!!"...Si muove, solo un po'. Il sangue esce da un'escoriazione sulla faccia. Non reggo alla tensione, mi alzo da terra e lascio che siano gli altri ad occuparsene. Una cugina mi abbraccia e mi dice che se voglio posso sfogarmi. Ma non riesco a piangere. "Il giro della trottola, il salto del canguro, le ali dell'allodola, le mani contro il muro, il passo del cammello, il gambero che rema, il topo è pazzerello e l'elefante trema"...stramaledettissima canzone! Solo quella. Per il resto è il vuoto. Qualcuno mi parla, sento che hanno chiamato l'ambulanza, mi siedo e fumo una sigaretta. In quel momento non me ne rendo conto, ma sono diventata adulta in un attimo solo. E' bastato solo quel passo falso, quella perdita dei sensi, quel giramento di testa a farmi capire che io non sono più la figlia che viene raccolta se cade in bicicletta, che viene curata se ha un ginocchio sbucciato. Io sono la figlia che curerà il genitore da adesso in poi. Il gioco delle parti, lo scambio di ruoli. Eccolo, il fatidico momento. Eccolo, è proprio qui. E' salito su quell'ambulanza insieme al mio vecchio, insieme alle parole che a malapena riusciva a pronunciare. Eccolo, la piccola Vale se ne è andata così. Sopraffatta dalle responsabilità e dal senso del dovere...e da quello che si fa perchè non si può fare a meno di fare. Come si fa ad ignorare un genitore che soffre? E'' impossibile. E allora, quando me ne sono resa conto, era già troppo tardi. Me ne ero già andata.

venerdì 13 luglio 2012

ANIMALS'RE BETTER THAN UMANS

Fabio mi dice che sono troppo emotiva, che penso che gli animali patiscano e soffrano come degli esseri umani. In realtà non è così, in realtà io sono convinta che soffrano ancora di più! Gli animali, tutti i tipi di animali, sono anime pure, non contaminate da invidie, gelosie, cattiverie. Al massimo sono dominati dall'istinto, quello sì. Ma non farebbero mai del male a nessuno, altrimenti. L'uomo no. L'uomo è la peggior specie che esista sulla faccia della terra. Sarà che ne sento di ogni in questo periodo, sarà che ho preso coscienza, sarà che i Willy e la Melinda ogni giorno mi regalano una consapevolezza nuova. Sarà che non ne posso più di tutto lo schifo. A partire da Lennox, il cane ucciso in Irlanda perchè assomigliava ad un pittbull. A parte che non capisco perchè i pitbull siano banditi e vietati (non son loro i cattivi, ma chi li addestra!) e, soprattutto, perchè debbano essere soppressi. Ma poi perchè, un cane che non ha mai fatto niente a nessuno, che ha solo dato amore alla sua famiglia e alla sua padroncina disabile debba essere strappato alla vita, così...Io non ce la faccio. Non ho più lo stomaco per sopportare l'orrore che ogni giorno vedo attorno a me. Abbiamo reso tutto un disastro. Non solo ci ammazziamo tra di noi che, volendo, mi potrebbe pure andare bene, tanto facciamo tutti schifo e meritiamo di essere sterminati, ma ci permettiamo di fare fuori delle creature indifese, senza nessun motivo valido. E anche se fosse un motivo valido non lo sarebbe abbastanza per decidere della vita di un animale. A partire dal cibo. Insomma, io ci ho messo un po' , ma  un giorno mi sono decisa e da allora non mangio più carne. Neanche il pesce. Perchè i pesci sembra che non li difenda nessuno...chissà, il fatto che siano animali a sangue freddo forse ci fa meno impressione che mangiare un fetta di carne che prima era un tenero maialino rosa! Eppure, secondo me, hanno paura anche loro, tremano anche loro. Ah, se solo gli animali potessero parlare, se solo potessero dire! Ci sarebbe una gran terapia da fare per sistemar loro la psiche! Sterminiamoci, facciamoci questo favore. Togliamo questo odio, questa sete di vendetta, questa voglia di far del male gratuitamente. Sradichiamo il peggio che abbiamo in noi. Vorrei un mondo giusto, un mondo vero. Lo dico da sempre. Un mondo dove non esiste indifferenza, dove se vedi un gattino che zoppica sulla sponda di un fosso ti fermi e lo vai a raccogliere. Come vorrei poter creare un grande parco, con tante cucce, mangiare, acqua, coccole per tutti quegli esserini che vengono abbandonati al loro destino. Raccogliere il micino cieco, poter accogliere il cane maltrattato o lasciato morire su una strada il 15 di agosto. Il riccio scampato per un pelo alla ruota di una macchina ma con la zampina rotta. La mucca salvata dal macello, la pecora, l'agnello. Un gallo, una gallina, un cigno, una paperina. L'anatra senza ala, un rondine, un koala! Un cammello, un passero, un uccello. Un'aquila reale, i due leocorni! Tutti...vorrei potervi salvare tutti! E invece sono qui, vi guardo morire, a volte guarire, a qualcuno porto anche da mangiare...eppure so che non faccio abbastanza. Eppure so che niente sarà mai abbastanza