A volte non so se odio più le domeniche sera invernali o quelle estive. Certo è che ormai odio le domeniche sera in solitudine. Non mi dispiace stare da sola, non avere vincoli d'orari per esempio e dormire fino a quando mi pare se mi pare. Solo che questi giorni si portano dietro un odore di ricordi che mi spiazza. Sento il profumo delle patate al forno di mia nonna, i vetri appannati della cucina, il sapore dei fagiolini conditi con l'aceto bianco e l'olio d'oliva, quello buono. La domenica sera per me è famiglia. Un camino acceso e chiacchiere spensierate. E invece sono qui, davanti a un computer, a scrivere un post, con un po' di musica in sottofondo, un mal di testa atroce e le luci sulle terrazze dei vicini che si accendono e si spengono e mi ricordano che tra poco è Natale. E quest'anno il mio Natale non sarà come quelli di una volta. Mancherà lei a quel tavolo, mancheranno i suoi cappelletti e il suo polpettone, i suoi sottaceti e "vally, non mangiarne troppi perchè ti fanno male allo stomaco". Odio le domeniche sera, odio le feste, odio questo senso di nausea che mi perseguiterà fino a metà gennaio. Non riesco ad essere obbiettiva, mi spiace. Non riuscirò mai a farmi piacere questo clima festoso di facciata, questo facciamo del bene perchè a natale siamo tutti più buoni. Non sarò tra le persone che affolleranno i centri commerciali in cerca dei regali più belli da fare agli amici. Per fortuna ne ho pochi e quei pochi si accontentano del pensiero. Il clima festaiolo io l'ho perso da anni. Da tempo. Da quando ho smesso di correre sotto l'albero di Natale alle 6 di mattina del 25 dicembre. Non me ne frega più niente. Non me ne frega niente del fatto che non me ne freghi niente.

domenica 13 dicembre 2009
DELLE DOMENICHE SERA DICEMBRINE
A volte non so se odio più le domeniche sera invernali o quelle estive. Certo è che ormai odio le domeniche sera in solitudine. Non mi dispiace stare da sola, non avere vincoli d'orari per esempio e dormire fino a quando mi pare se mi pare. Solo che questi giorni si portano dietro un odore di ricordi che mi spiazza. Sento il profumo delle patate al forno di mia nonna, i vetri appannati della cucina, il sapore dei fagiolini conditi con l'aceto bianco e l'olio d'oliva, quello buono. La domenica sera per me è famiglia. Un camino acceso e chiacchiere spensierate. E invece sono qui, davanti a un computer, a scrivere un post, con un po' di musica in sottofondo, un mal di testa atroce e le luci sulle terrazze dei vicini che si accendono e si spengono e mi ricordano che tra poco è Natale. E quest'anno il mio Natale non sarà come quelli di una volta. Mancherà lei a quel tavolo, mancheranno i suoi cappelletti e il suo polpettone, i suoi sottaceti e "vally, non mangiarne troppi perchè ti fanno male allo stomaco". Odio le domeniche sera, odio le feste, odio questo senso di nausea che mi perseguiterà fino a metà gennaio. Non riesco ad essere obbiettiva, mi spiace. Non riuscirò mai a farmi piacere questo clima festoso di facciata, questo facciamo del bene perchè a natale siamo tutti più buoni. Non sarò tra le persone che affolleranno i centri commerciali in cerca dei regali più belli da fare agli amici. Per fortuna ne ho pochi e quei pochi si accontentano del pensiero. Il clima festaiolo io l'ho perso da anni. Da tempo. Da quando ho smesso di correre sotto l'albero di Natale alle 6 di mattina del 25 dicembre. Non me ne frega più niente. Non me ne frega niente del fatto che non me ne freghi niente.
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Finalmente qualcuno che non si lascia prendere dal delirio delle festività,dall'ipocrisia,dai sorrisi di plastica e dal vogliamoci tutti bene OGGI,tanto poi per scannarci un'altra volta c'è sempre santo stefano
RispondiEliminae poi...non c'è neanche babbo natale più , il 25 dormo