giovedì 31 dicembre 2009

E UN ALTRO ANNO E' ANDATO




 



E un altro anno è andato. Per fortuna, mi viene da dire. Il fatto è che ogni capodanno quello che mi viene da fare è il resoconto dell'anno che è passato. E in quest'anno di cose positive ne trovo davvero poche. Non è un piangersi addosso, per carità, credo sia semplicemente la realtà dei fatti. Lo scorso anno, bene o male, avevo trovato le piccole cose, avevo valutato che anche respirare poteva essere una cosa positiva e vivere era sembrato semplice. Quest'anno no. Quest'anno se dovessi raccontarvi un giorno felice non saprei cosa dirvi. Non c'è stato un giorno che fosse felice, non c'è stato un attimo in cui io mi sia sentita bene. Pessimismo e fastidio come direbbe la mia cara omonima. Eppure è così. Un pessimo anno, dall'inizio alla fine, dal primo gennaio al 31 dicembre. Certo, non sono mancati i momenti in cui andando al lavoro alzavo la radio e cantavo a squarciagola. Ci sono stati sempre i momenti di baci, di risate fino a tenersi la pancia,e di cene gustate e di film goduti. Ma se mi chiedeste "com'è stato il 2009?" io vi direi semplicemente "una merda". Le mie difese immunitarie mi hanno abbandonata, come mia nonna mi ha abbandonata, come ogni cosa che potesse farmi sentire bene. E io ci spererei anche nel 2010, e mentre fuori inizio a sentire i primi fuochi d'artificio e mancano appena due ore alla fine di questo giorno, io giuro che sto sperando con tutta me stessa di migliorare, di stare meglio, di non buttarmi giù ad ogni difficoltà, di essere una donna e non più una ragazzina. E mentre penso a queste cose mi viene anche da dire che ero più donna quando ero una ragazzina. Che adesso sono qui, in casa, senza aver voglia di fare qualcosa che possa assomigliare ad una festa, ad un festeggiamento, mi viene da pensare ai miei capodanni passati. Se non ci fosse fabio, giuro che tirerei fuori tutti i miei diari e leggerei tutti i 31 dicembre che ho scritto dal 1995 al 2008...e sono sicura che di cose da dire ne avrei. Ma non lo faccio, non voglio annoiare l'unica ragione di serenità che ho qui questa sera. Anzi, adesso posto questo post, vado a prepararmi per il brindisi..ovvero a mettermi il pigiama sperando di arrivare a mezzanotte sveglia...e poi, bo, poi andrò a dormire sperando, sperando che quando si dice "anno nuovo, vita nuova" si dica una cosa vera. E allora speriamo che sia una nuova vita, una nuova vita per me e per voi. Un nuovo giorno, un nuovo in put, una nuova ragione per andare avanti e come unico pensiero quello di non avere pensieri. Magari. 

venerdì 25 dicembre 2009

 





Folle non è colui che non vede,

ma colui che guarda oltre,

coglie sfumature, particolari e piccolezze.

folle è chi non si ferma all'apparenza,

folle è colui che cerca l'essenza.

folle è chi ha dentro un tarlo,

un tarlo assopito nei giorni di sole,  

vivace e famelico in quelli di pioggia.

folle è colui che non si appoggia

alle certezze.

folle è chi cammina ogni giorno sul filo

convinto di non cadere.

domenica 13 dicembre 2009

DELLE DOMENICHE SERA DICEMBRINE





 

 






 

A volte non so se odio più le domeniche sera invernali o quelle estive. Certo è che ormai odio le domeniche sera in solitudine. Non mi dispiace stare da sola, non avere vincoli d'orari per esempio e dormire fino a quando mi pare se mi pare. Solo che questi giorni si portano dietro un odore di ricordi che mi spiazza. Sento il profumo delle patate al forno di mia nonna, i vetri appannati della cucina, il sapore dei fagiolini conditi con l'aceto bianco e l'olio d'oliva, quello buono. La domenica sera per me è famiglia. Un camino acceso e chiacchiere spensierate. E invece sono qui, davanti a un computer, a scrivere un post, con un po' di musica in sottofondo, un mal di testa atroce e le luci sulle terrazze dei vicini che si accendono e si spengono e mi ricordano che tra poco è Natale. E quest'anno il mio Natale non sarà come quelli di una volta. Mancherà lei a quel tavolo, mancheranno i suoi cappelletti e il suo polpettone, i suoi sottaceti e "vally, non mangiarne troppi perchè ti fanno male allo stomaco". Odio le domeniche sera, odio le feste, odio questo senso di nausea che mi perseguiterà fino a metà gennaio. Non riesco ad essere obbiettiva, mi spiace. Non riuscirò mai a farmi piacere questo clima festoso di facciata, questo facciamo del bene perchè a natale siamo tutti più buoni. Non sarò tra le persone che affolleranno i centri commerciali in cerca dei regali più belli da fare agli amici. Per fortuna ne ho pochi e quei pochi si accontentano del pensiero. Il clima festaiolo io l'ho perso da anni. Da tempo. Da quando ho smesso di correre sotto l'albero di Natale alle 6 di mattina del 25 dicembre. Non me ne frega più niente. Non me ne frega niente del fatto che non me ne freghi niente. 

domenica 6 dicembre 2009

ESISTO ANCORA?

 A volte mi chiedo se esisto ancora. Non so più chi sono e a tratti mi dimentico anche di quello che sono stata. Quasi quattro anni fa, questo blog ha preso vita da una ragazza che in giro per la rete si faceva chiamare Leanne. Chi era Leanne? Io ormai non lo ricordo più. Cerco tra le tasche dei vecchi cappotti, ma trovo solo fazzoletti usati, scontrini di spesa e pacchi vuoti di sigarette. Dove sono andata a finire? E se non esisto più, da quando ho smesso di esistere? e soprattutto, perchè? E' il problema della razionalità. Questo blog ormai non lo sento più. Era una parte di me e adesso non lo sento più. Come se mi avessero tagliato un dito e io non ne sentissi la mancanza. Come si fa a non sentire che ti manca un dito? Sono cambiata. Che poi neanche, forse non sono cambiata neanche. Semplicemente ho smesso di essere. Continuo a guardarmi allo specchio e a cercare di riconoscermi...e non mi sento io. Una volta ero una strega. Dov'è, dove cazzo è finita quella strega?! Quella strega bianca, quella fata a cui piaceva sedersi sull'erba e parlare con gli animali? Dove cavolo è finita?! Non lo so. Una volta ero una persona che le cose le diceva, che si incazzava e che sputava fuori il veleno. Adesso non so dove sia finita quella persona li. Adesso mi chiedo cosa mi piacerebbe fare e non lo so. Mi chiedo cosa mi renderebbe felice e non lo so. Mi chiedo se mai potessi scegliere un lavoro quale sceglierei e non lo so. Non so neanche se ho dei progetti per il futuro. Non so neanche se l'avrò un futuro. Prendere contatto con la morte negli ultimi mesi, mi ha fatto capire che la vita non ha uno scopo. Che occorre cercare di campare il più serenamente possibile aspettando la fine. Ma che senso ha? Pare che un giorno capiremo tutto. Sembra che da qui a breve succederanno cose che ci apriranno gli occhi sul senso della vita. Qualche anno fa sarei stata in trepidante attesa. Oggi non me ne frega niente. Non mi interessa. Io non so chi sono. Questo è il dubbio a cui mi serve dare una risposta. Dove sono finita? Perchè ho smesso di esistere? E da quando? Da quando io non sono più io? Da quando io non sono più?!