giovedì 10 aprile 2008


STRAORDIANARIAMENTE


(nel senso di non ordinariamente)


 


Quando ero piccola volevo essere come gli altri. Ci tenevo proprio, sopratutto in fase adolescenziale, quando le mie amiche avevano i Levi's o i dottor Martins (ve li ricordate? Pare che a breve torneranno di moda!) o quando avevano il motorino, quando potevano andare a ballare la domenica pomeriggio. Ecco, io volevo fare/avere/essere come loro. Vestita bene, truccata se possibile...e mia mamma, alle mie proteste di “ma la tizia lo fa”, mi diceva sempre “non mi interessa niente di quello che fanno gli altri”. Questa frase deve avermela detta talmente tanto spesso da farla rimbombare per tutti questi anni in testa e, mio malgrado, fino a farmi convincere che degli altri, delle loro opinioni, del loro non accettarci se non fossimo stati come loro, me ne sarei dovuta ampiamente fregare. Così, quando ho preso coscienza e ho cominciato a crescere da sola, ho deciso che mai e poi mai mi sarei mischiata alla massa e avrei condotto la mia vita in base ai miei principi, ai miei ideali e al mio essere. Non sono quello che gli altri vogliono che sia...sono quella che sono e sono fiera di essere così. Il fatto è che a volte penso che questo non essere nella norma, questo essere un tantino fuori dalle righe, in un primo tempo affascini, faccia pensare di avere trovato una persona vera, speciale, una persona che non è ipocrita come quelle che si vedono in giro oggi. Poi, lasciatemelo dire, sono anche convinta che le stranezze dopo un po' stanchino chi ci sta intorno. Che fare i conti con una che legge le favole ai gatti per farli star calmi, che si mette a studiare religioni strane, che si racconta le storie da sola per rilassarsi,  non sia certo cosa semplice. Ecco...forse in questi momenti penso che vorrei essere la massa, vorrei essere come tutti gli altri, per essere accettata sempre, indipendentemente dal mio essere. E vorrei una maschera...perchè una maschera fa sempre comodo, perchè adesso è troppo tardi davvero per non essere quello che sono. Oggi un mio amico mi ha detto “Io sono così. Se mi vogliono, mi prendono così”. Già...allora lo dico anche io. “Io sono così. Se mi volete, mi prendete così. Se non mi volete...bè...io vivo bene lo stesso!”


5 commenti:

  1. e mi pare giusto!brava Vale

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  2. grazie, angelita bella!:)

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  3. Io credo che non dobbiamo nè voler essere parte della massa nè voler essere per forza controcorrente... credo che dobbiamo usare sempre la razionalità per fare ciò che riteniamo giusto... se quel giusto va secondo corrente va bene andare secondo corrente... se quel giusto va controcorrente va bene andare controcorrente:-)

    Un abbraccione tenerissimo per te e l'augurio di una bellissima domenica:-)

    Marco

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  4. mah io con le/i mie amiche/i non c'entro una cippa...è questo il bello se no sai che noia tutti uguali :P

    Non mi pongo il problema, non dovresti farlo nemmeno tu se no vuol dire che ti guardi troppo con gli occhi degli altri ;)

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  5. ma neanche io mi pongo il problema...è solo che a volte questa diversità è nettamente marcata...e allora ci rifletto solo un po' sopra!...comunque hai ragione: meglio avere delle persone un po' strampalate nel gruppo di amici...:)

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