FILOSOFIA DEL DOLORE
L'altro giorno, conversando via sms con un amico di vecchia data, si è arrivati a parlare della sofferenza. mi ha fatto una domanda su una sua situazione personale chiedendomi perchè si continui ad essere legati alle persone che, non volendoci, ci fanno soffrire. la mia risposta è stata "perchè la sofferenza ci fa sentire vivi". Riflettiamo su questa teoria, pensiamoci bene. Stare male fa pulsare il sangue nelle vene, fa piangere, fa battere il cuore. Sentendo il cuore in movimento, abbiamo la certezza di essere vivi...mal messi, magari...ma vivi! Ecco, forse, perchè non abbiamo la forza o il coraggio di lasciarci alle spalle il passato e guardare avanti. La strada più facile è provare dolore e, conseguentemente, e paradossalemente, ci si sente vivi. Essere felici non è così semplice, sentire il sangue scorrere nelle vene per la felicità è ben più raro...e allora ci abbandoniamo al male, alla tristezza, alle lacrime, alla sofferenza...anche se, per sentirsi al mondo, basterebbe fermarsi a guardare un campo di grano durante un tramonto dopo una corsa in bicicletta...
siamo tutti un poco masochisti?
RispondiEliminaNon credo che sia la voglia di sentirsi vivi a continuare a farci star male, ma bensì la speranza che cambi qualcosa, a farci continuare a vivere.
"perchè la sofferenza ci fa sentire vivi"
RispondiEliminasemplicemente, il piacere ha parole che richiedono allenamento. un attimo di gioia non te lo spieghi. non ti fermi e cerchi di coglierlo. altrimenti scappa. lo vivi.
il dolore è più presente perché maggiore è il numero di cose che ci negano. lo si può dire in molti più modi. per questo parecchi blog sembrano un inno al lamento: possono fare a meno della precisione.
la sofferenza non fa sentire vivi. non più di qualsiasi altra cosa.
è che ci stiamo abituando a costruire drammi su ogni unghia che fa male.
...o avere una persona speciale che ti porta della sabbia nel mezzo di un viaggio...ricordandosi di te...e facendoti sentire prezioso :-)
RispondiEliminaGrazie leanne per la tua solarità e amicizia. Questo post è molto bello e lo condivido...:)
Ho preso ferie dal 1 al 13 luglio...almeno vengo a sentirti e nessuno me lo può impedire :)
oggi compro la bottiglietta per la sabbia...;)
Un abbraccio
erika
concordo con enon.
RispondiEliminaaggiungo che del dolore si parla, si scrive, si dipinge , si canta, perchè nessuno se lo vuole tenere, e diciamo la verità, a volte anche perchè fa figo e poeta maledetto. La gioia invece uno cerca di tenersela, perchè potrebbe durare poco, ed è meglio consumarsela tutta.
per erika: ad agosto aspetto un po' di terra olandese! :)
RispondiEliminaperchè il dolce non sarebbe altrettanto dolce, senza l'amaro! ;)
RispondiEliminaxfreng: anche tu sei parecchio filosofico, eh?!! non hai tutti i torti...
RispondiEliminaxenon: credo tu abbia ragione...e infatti il concetto è proprio questo...ci lasciamo cullare dal dolore perchè è più facile provarlo e più facile da spiegare...la gioia, la felicità, sono momenti rari che si cerca di vivere senza esternarli...
xerika: mi fai arrossire così:)...grazie a te!...davvero allora vieni ad assistere alla mia certa figura di cacca al microfono?!!...grazie per il sostegno!
un abbraccio a te!
xivan: non è che parlare di dolore nelle poesie faccia per forza poeta maledetto...è che viene spontaneo sfogarsi per il male. io ho scritto anche poesie felici, però!!...al contrario di te, mi sa!
xvioletta: da te sapevo che potevo aspettarmi una bellissima perla di saggezza!! :)
RispondiEliminainfatti scrivo per quello, e poi le butto. E da un bel po' non le faccio nemmeno leggere a nessuno.
RispondiEliminabasta così poco per essere felici.. è che non ci accontentiamo facilmente;a volte ci procuriamo il dolore da soli, forse bisognerebbe aprire il proprio cuore alla vita e non cercare la sofferenza per sentirsi vivi... :)
RispondiEliminanon condivido sai ? cioè passi pure quel dolore sano,naturale e umano che puo' nascere da una rottura di una relazione e che va vissuto ma la sofferenza non puo' rendere vivi! Questa affermazione nasce secondo me da un background tipicamente cristiano che permea la nostra cultura e che vede nella sofferenza dell'uomo l'unica via di salvezza per la redenzione finale. Pensa a quando hai veramente sofferto...ti sentiva davvero viva o avevi la sensazione di essere morta o che una parte di te fosse morta ?
RispondiEliminaI ricordi non si possono eliminare ma vivere nella contemplazione del passato è da folli anche perche' l'abitudine è una brutta bestia e solo con una prova di forza ( che testimonia l'esistenza della stessa ) si puo' voltare pagina..questo è sentirsi vivi ! Le persone possono avere un grande peso nella nostra vita ma per cio' che mi riguarda nessuno è insostituibile..
Ci si sente vivi emozionandosi...da un dolore e dalla visione di un campo di grano al tramonto, è lo stesso...
RispondiEliminaMa per vivere meglio bisognerebbe davvero abbandonare i ricordi dolorosi e i rancori...cicatrici da richiudere in fretta...altrimenti continuano a infettarsi...
legge una persona che....a volte ammette di pensare in modo moooolto negativo per quello, probabilmente succede quando, pur di provare emozioni si rimane ancorati a qualcosa di forte (anche se le emozioni poi sono negative)....insomma è un mondo difficile, diciamocelo!!!^^
RispondiEliminax ivan: ah capisco...data l'autosostentamento con la terra olandese ci fai tulipani o ci allevi una mucca e fai il formaggio(olandese?) ;-P
RispondiEliminax leanne: solo ora mi accorgo che il verdolino per le pareti è simile a una tonalità del tuo blog :-P
Pulsare il sangue nelle vene, piangere, battere il cuore...
RispondiEliminaTutte cose che anche la Felicità produce...piangere per la Gioia Immensa che ti fa scoppiare il Cuore e sentire le Farfalle nello Stomaco nn è forse meglio del soffrire??? :)
Condivido pienamente il commento di ARESTIX!!
RispondiEliminaNon penso che il vero dolore ti renda vivo, anzi...!
Magari quelli di cui parli tu sono capricci...e non dolori che arrivano a lacerarti l'anima...
uncaroragazzoscrive.blogspot.com
cosa mi sono persa? quando canti, e dove?
RispondiEliminatorno dal corso di pompieressa e trovo un sacco di commenti a cui rispondere...cominciamo pure...
RispondiEliminaxivan: io non riesco a buttare ciò che scrivo...magari non le faccio leggere a nessuno...ma le conservo nei momenti di lucidità per poterle rileggere e dire "ma quanto cazzo ero patetica"???
xmonicanta: infatti credo che il nocciolo del discorso sia proprio quello...conosco persone che vedono nero anche quando la loro vita va discretamente...semplicemente perchè è più facile vedere il marcio...non è giusto, non è salutare...no no...
xarestix: la mia è una teoria...non un concetto reale...è quello che secondo me molte persone fanno...mi chiedi se ho mai sofferto davvero...si, sono stata davvero male dopo una rottura...avevo lo stomaco a pezzi...ricordo che sul mio diario scrivevo "respiro e cammino...solo per questo credo di essere viva"....quando stai veramente male, ma veramente, sei morto dentro...io parlo di una situazione che non ci fa star bene...magari la classica storiella con un uomo che c'è quando vuole, che non si fa trovare, che ci prende e ci molla quando gli pare...non sarebbe una storia da chiudere? certo...ma provare fastidio, provare rabbia, soffrire un po', ci fa capire che siamo vivi...ci sono tipi e tipi di sofferenza...ma questo lo tratterò in un post a parte! ti parla, tra l'altro, una persona che voltando pagina ha capito tante cose...che è stata meglio certo...e che ha incominciato a sentirsi viva dopo...e so cosa vuol dire stare bene dopo essere stata così male! :)
xtambas: non sempre è così facile..credo che molti rimangano legati ai ricordi per paura di perdere del tutto una persona...meglio tenersi i ricordi brutti, ricordandoli facendosi del male, piuttosto che ritrovarsi senza niente tra le mani...ma poi ci si accorge di quanto più leggera possa essere la vita senza un simile bagaglio...e la musica cambia in meglio
xsun: a chi lo dici!! non mi ricordo chi diceva "le donne arrivano ad amare anche il dolore purchè sia romantico"...mi ci sono vista tantissime volte in questa frase!
xerika: ahahah...così nella tua nuova casa avrai anche un po' di Leanne!!! :)
xSilvia: certo che è meglio piangere di felicità e sentire le farfalle nello stomaco...ma è una sensazione più difficile da provare rispetto a quella della dolore!!...:)
xuncaroragazzo: no, come già detto ad arestix, non sono pene insopportabili...ovvio..se si parla di dolore vero la storia cambia...
xmonica: dovrei incominciare un concorso canoro i primi di luglio a cesena...ne abbiamo parlato sabato mentre tu dormivi!! :) scriverò un post in merito al momento giusto! :)
ciao,
RispondiEliminacome sai ultimamente non riesco proprio a passare per leggere e commentare, sul lavoro è un momento un po' così, ma sono molto serena, anzi direi che lo sono come raramente lo sono stata!!
quel we di luglio (mi pare intorno al 15) ci vediamo, ormai è deciso eh!!
comunque, mi farebbe piacere se ci sentissimo un po' di più l'indirizzo email che trovi sul mio blog arriva direttamente in ufficio, se ti va di scrivermi lì ci facciamo due chiacchere e ci mettiamo meglio d'accordo, ok??
un bacione
Vale
secondo me se spesso non riusciamo a staccarci da persone che ci fanno soffrire perchè a volte è più semplice sopportare che avere il coraggio di cambiare. Al dolore ci si "abitua", anche se grande, mentre affrontare l'ignoto che un brusco stacco dal passato porta con sè fa decisamente molta più paura..
RispondiEliminaNon mi sono firmata, sono Giulia..:-P
RispondiEliminaxgiulietta: bentornata! mi stavo preoccupando! credo che tu non abbia tutti i torti...anche questo è vero...ma lede alla nostra salute e ci preclude la possibilità di essere felici...non pensi!?
RispondiEliminaciao cara,sono stata qualche giorno in sardegna..certo che lede alla nostra salute,purtroppo facciamo sempre un sacco di cose che vanno contro il nostro benenessere..baci e buona giornata,Giulia
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