sabato 12 marzo 2016

CANCELLANDOTI

Sai, l'altra notte, mentre mi avvolgevi gli incubi, mi sono svegliata e ho dovuto cercare un modo per eliminarti....ho pensato, magari, ci fosse una tecnica, una strategia, per farti andare via da questa testa che non dorme più, che non ragiona più, che non ne vuole sapere di arrendersi e di lasciarti andare. Allora ho provato a visualizzarti. Ho visualizzato un'immagine neutra di te. Non nudo, che immaginarti nudo non mi faceva venire voglia di cancellarti. Vestito. Ma non con la felpa verde scuro, quella col cappuccio...che quella felpa mi fa impazzire solo a pensarla e mi sa di abbracci caldi. E con poca barba, giusto un'ombra, perché eliminare la tua barba, per me, sarebbe come eliminare una parte di me. Insomma, ti ho visualizzato così, dicevo, neutro, a figura intera, proprio naturale. E poi ho dovuto visualizzare anche una grande gomma. Piano, piano, partendo dai piedi, ho cominciato a cancellare parti di te. Le dita. Le mani. Un polpaccio...piano piano, come se non volessi sgualcire il foglio immaginario. Un foglio che conteneva tutto te. Sai quanto è difficile dimenticare quando sai che devi farlo ma non vuoi farlo? Sai quanto costa fatica e costanza sentire le mancanze, le assenze e non poterle riempire? Lo sai? Lo so che lo sai. Ma non è colpa tua. Non è neanche colpa mia. Ci provo, lo giuro. Da quella sera, ogni notte, prima di addormentarmi, io prendo la gomma e comincio a strisciarla su di te, sulle tue labbra, sulla tua faccia, sulla pelle, sulle braccia. Ma restano gli aloni, restano le pieghe, resta il segno della matita, troppo marcato, troppo spinto, troppo e basta. Sai cosa vuol dire? Lo sai? No...forse non lo sai.