domenica 29 aprile 2012

RICOMINCIAMO…O, ALMENO, CI PROVIAMO

Eccoci qua, in un nuovo blog, con un colore nuovo di capelli pronti per una nuova vita. Non è vero che sono pronta per una nuova vita, in realtà non credo che ci sia molto di diverso rispetto ai capelli e alla mia nuova casa multimediale. Semplicemente continuo ad esistere, come sempre, come prima. Un po’ meglio, però. Sono caduta nel baratro degli psicofarmaci, quelli forti. Non ne potevo più. Dopo dodici anni di patimenti, e crisi e un cazzo e l’altro, ho deciso che o così o finivo con una corda al collo. E allora eccomi qui, pronta almeno ad andare avanti, con gli effetti abbastanza positivi della paroxetina, se non altro. Eccomi qui. Dopo 12 anni ho tolto il lutto. Non so perchè questa coincidenza, ma dodici anni fa cominciavo a stare male e sempre dodici anni fa tingevo i miei capelli biondi facendoli diventare neri. Neri come mi sentivo dentro, come quel vortice senza fondo che mi mangiava l’anima. Neri…come la tristezza e la sofferenza che pativo e non mi faceva respirare. Neri. Punto. Come se fosse morto qualcuno, come se io fossi morta e mi stessi celebrando. Andati. Quei capelli neri non ci sono più. Al loro posto c’è un bel colore rosso scuro…scuro, si..ma rosso. E mi guardo allo specchio e mi vedo un po’ più lucente, come se insieme al nero dei capelli se ne fosse andato anche un po’ del nero dentro. Via. Andiamo avanti. E siccome è anno bisesto, e anno bisesto anno funesto, e ogni anno bisesto io ho l’abitudine di fare del casino, tipo lasciare qualcuno o innamorarmi di qualcuno, ho deciso che quest’anno farò una sola grande pazzia…cercherò di innamorarmi di me stessa. Speriamo che questi capelli nuovi e questo blog nuovo siano di buon auspicio. 


Piano piano prenderemo forma…troveremo una bella foto da mettere, troveremo un bel template e diventeremo un po’ meglio, via. Si, dai…piano piano. Non ci corre dietro nessuno. 



domenica 22 aprile 2012

SULLA VITA...E ALTRE SCIOCCHEZZE

E' che è così, non ci si può far niente. La vita è questo ingarbugliarsi di cose belle e di cose brutte. Ci sono i momenti buoni, quelli meno buoni, quelli pessimi e quelli in cui ti sembra di aver toccato il fondo. E' la sua prerogativa. La vita non può essere o tutta nera o tutta bianca. Lo abbiamo capito da sempre, dal momento in cui siamo nati. Da quando abbiamo emesso il primo vagito, da quando abbiamo succhiato il primo sorso di latte, dal nostro primo sorriso. Alti e bassi, bassi e alti. Più bassi che alti, pensiamo a volte. Forse solo perché tentiamo sempre a ricordarci i brutti momenti e ad accantonare quelli migliori. E' l'indole umana, suppongo, il compiangersi. Eppure, se ci pensiamo bene, c'è un attimo, quell'attimo in cui, ogni tanto, tutto sembra in ordine. Una giornata di sole, il profumo di un fiore appena sbocciato, un gabbiano che spiega le ali e macchia il cielo limpido. Il colore rosa delle nuvole al tramonto che contrasta con le fronde verdi degli alberi appena rinati. L'attimo. L'attimo di pace interiore. Come quando sul nostro percorso incontriamo persone. Le persone che fanno la differenza. Sono quelle che ci insegnano qualcosa, che ci fanno stare bene, magari solo un po', quel poco che però, se ci pensiamo, vale giusto la pena per ringraziare di essere in vita. Sono le comparse. Coloro che appaiono come inutili personaggi nel nostro film, quelli che hanno poche battute, che hanno poca rilevanza all'interno della nostra storia. Sembrano, ma non lo sono. Sono proprio loro che, invece, fanno la differenza, che quando sulla nostra bobina comparirà la parola "fine", avranno dato la morale al nostro copione. Capita spesso di inciampare in loro, e la maggior parte delle volte non ce ne accorgiamo. Avvertiamo la loro presenza, ma ce le lasciamo sfuggire senza capire. Sono quelli che raccontano, che si svelano, che aprono a noi le proprie debolezze e le esternano. Sono quelli che hanno provato un dolore profondo, che lo provano ancora, dolore che magari ha un motivo preciso, o che a volte non ne ha. Sono quelli che ci danno una dritta, che senza saperlo o senza volerlo, ci danno una risposta in più, un piccolo tassello da aggiungere al nostro puzzle. Io le chiamo le anime affini. Quelle anime che ti trovano per caso, che sanno che cos'hai dentro e anche se non lo sanno o non lo capiscono fino infondo, lo possono intuire. Ne ho visti tanti, per mia fortuna. C'è quella donna che ne ha passate di tutte, tra il padre ubriaco, la madre depressa, i sacrifici fatti per crescere e diventare grande. Quella donna che ti dice che se non avesse avuto fede probabilmente non sarebbe qui. Massimo rispetto. Io non ho fede...non nel senso religioso del termine, almeno. Eppure il suo sorriso dopo tanto patire mi ricorda che non bisogna mai mollare. C'è l'altra donna, quella coi capelli ricci, magra magra, che ha ormai cinquant'anni che non dimostra, e che si sente sola, che mangia cioccolato, che aveva un marito e poi non l'aveva più, che adesso vorrebbe un compagno e che non esce la sera. La vedo simile a me. Anche se abbiamo vent'anni di differenza. Mi dice che io ho ancora una possibilità, ma che lei non ce l'ha più. Non è vero...la vita è piena di sorprese. Lo so...almeno, me lo auguro. C'è quel ragazzo coi capelli un po' lunghi, che quando era bambino si è posto la domanda "ma cosa ci faccio io qui?"...una mente superiore, una sensibilità che lo ha fatto diventare una persona stupenda, di quelle persone che starei sempre ad abbracciare, per quanto mi riguarda. Lui, con la sua risata, dopo aver tanto sofferto, e nonostante il male che si porta ancora dentro, mi convince che si deve continuare, che si deve perchè uno straccio di motivo ci sarà a questa vita! Ci sono gli amici, quelli che incontri nel loro negozio di libri, dove le pagine profumano, dove la luce ti fa stare bene. Quegli amici che ti conoscono da poco ma che ti trattano come se foste cresciuti insieme. Che ti coccolano, ti abbracciano e ti dicono che sono contenti di vederti sorridere. Ecco...questa è la vita. Fatta di queste cose che ti riempiono l'anima, che ti gonfiano di ottimismo e speranza. Che ti fanno capire che oltre il muro di schifo che questa società ci propina, c'è ancora chi è capace di voler bene, di amare, di amarsi, di fare in modo che le cose cambino, che il tuo mondo cambi.