domenica 12 febbraio 2012

Della neve...e dei trenta

 



Nevica. Nevica disordinatamente da più di una settimana. Nevica di vento, nevica forte, nevica piano, smette di nevicare, ricomincia a nevicare. Nevica. E a me la neve piace, perchè mi fa ricordare che sono ancora una bambina adulta. Mi piace la neve, mi piace tanto. Ovatta le cose, i rumori, imbianca le case. Come se fosse un silenziatore a questo mondo cupo e orrendo. Ovatta le anime. Che con la neve, secondo me, le persone diventano più buone...o un po' meno peggiori. Mi piace la neve. Mi piace perchè mi ricorda di andare piano, di vivere lentamente, respirando un po' di più. La pioggia, per esempio, non mi piace, mi agita. Ma la neve...la neve mi fa sentire bene. Anche se, diciamoci la verità, dopo dieci giorni è diventata anche un po' una trinciatura di palle, via. E io sono qui, davanti alla finestra, che la guardo cadere e intanto penso...penso che tra una settimana avrò ufficialmente 30 fottutissimi anni, che la soglia degli -enti è passata definitivamente. Ma io, mi chiedo, sono davvero in grado di portarli sulle spalle questi anni importanti? Sono così tanti come sembrano? Mi viene un po' il panico a pensarci. Cosa si deve fare a questa età? Continuo ad essere com'ero? Mi devo dare una svegliata? Devo muovermi? A fare cosa? Devo togliermi le scarpe sportive e portare scarpe tacco 12? Devo spogliarmi di jeans e felpe e iniziare a vestire pantaloni eleganti, gonne, tailleur?!...Devo truccarmi un po' di più? Devo mettere su la famosa testa!? Io non ho voglia di compiere trent'anni. Ne farei volentieri a meno, lo eviterei caldamente. Ma è inevitabile. I miei ultimi sette giorni da non trentenne. E tra una settimana mi sveglierò e avrò passato il muro, il mezzo del cammin di nostra vita (non intendo vivere ancora per molto...altri trent'anni direi che possono essere più che sufficienti). Io voglio andare in mezzo ad un campo pieno di neve, rotolarmici in mezzo, affondare dentro, mangiare la mia bianca amica fino ad esserne completamente sazia. Voglio continuare ad essere io, non voglio convenzioni, non voglio pressioni. Rivoglio i miei enti...anche i miei diciotto, possibilmente. Crescere non è mai stato facile, lo hanno sempre detto. Io non voglio farlo. Voglio fermarmi qui. Alla settimana prima. A quando ancora potevo pensare che non c'era nessuna fretta.