Stanotte ho sognato che mia sorella era incinta. Eravamo in ospedale perchè doveva partorire. Resisteva stoica al dolore delle doglie e sembrava non patisse molto male. Aveva un pancione bellissimo, tutto rotondo e con la pelle tirata. Quando l'hanno portata in sala parto hanno detto che in meno di mezz'ora sarebbe nato. Avevo una gran ansia. Mia sorella stava per diventare madre. E mentre ero lì che aspettavo, pensavo tra me e me...cavolo, è più giovane di me e già sa quello che vuole...Così mi son svegliata. Sapete quando ci si sveglia da un sogno e si rimane a letto ancora un po', con quel rincoglionimento addosso che ancora non ci fa capire bene se il sogno era vero oppure no?! In quel momento mi sono messa a pensare...insomma, lo so che il discorso figli è molto ricorrente in questo blog. Non so bene quale sia il motivo, ma inizio a farmi tante domande. Sarà che c'è una pressione esterna non indifferente...Vedo pance in proncinto di sfornare da un momento all'atro (passatemi il termine sfornare e non fate polemica...partorire l'avevo già usato prima e non volevo ripetermi!), amiche che tra qualche giorno avranno tra le braccia il loro bimbo, altre amiche che ce l'hanno già, mia mamma che "alla tua età io avevo già due figlie"...troppa pressione esterna, troppa. Già, l'età. Sarà mica perchè tra pochi mesi arriverò alla famigerata soglia dei trent'anni?! Quella che ti dice "ehi...tic tac tic tac...è il tuo orologio biologico parla. Ti ricordo che sei ormai in dirittura d'arrivo, hai rimasto solo un'ovaia e se continui così tra un po' sei spacciata. Tic tac tic tac". Ma vaffanculo. Io non so se voglio avere un figlio. Ancora non lo so! Mi lasciate in pace tutti, per cortesia?! Mi mettete il panico! Che a me i bambini piacciono, sia chiaro. Quelli degli altri sono una meraviglia. Ti prendi il meglio dai bambini degli altri. La coccola, il sorrisino, la manina che stringe il tuo dito. Gu gu gu ghe ghe ghe e i vari gorgoglii. Ma avere un figlio proprio è tutta un'altra storia. Un sacrificio al quale non sono in grado, almeno credo, di sottostare. Sono un'egoista forse. O sono troppo cosciente?! Son domande che mi faccio di continuo. Che poi dove sta scritto che una donna deve per forza fare dei figli? Come una mattina di qualche mese fa. Ero al parco con una mia amica e la sua bimba. Come dicevo prima, mi stavo prendendo il meglio. Giocavo con lei e mi divertivo. Si avvicina un signore che aveva con sè le due nipotine. Mi chiede se la frugoletta è mia. Gli dico no, guardi, non è mia...Domanda fatidica "ma lei non è sposata? non ha dei figli?"...risposta mia, la solita, quella che do sempre in questi casi "no...grazie. sto a posto così.". "ah, ma prima o poi li avrà!" "ah..ma anche no!". Mi chiedo perchè la gente non si faccia mai i cazzi suoi. Potrebbero esserci mille motivi per i quali una donna non ha figli. Potrebbe non poterne avere, per esempio. Potrebbe avere un marito o un compagno che non può averne. Potrebbe non avere un uomo con cui farne. Perchè sembra sempre tutto così scontato agli occhi degli altri?! Questo non fa che alimentare i miei dubbi. Perchè si fa un figlio?! Per completarsi? Per non sentirsi soli? Per avere un bastone nella vecchiaia? Per amore? Per amore di chi? Siamo convinti che questi bambini vogliano nascere? Lo so che sono un po' troppo riflessiva sull'argomento. Ma me lo sto chiedendo? Ho mille motivi per cui non farlo e nessuno per cui farlo. L'argomento sarebbe chiuso qui se non facessi questi sogni strani. Se l'orologio biologico non parlasse. Se mia mamma non parlasse. Se una cliente l'altro giorno non mi avesse detto "anche se sono capitate tutte e due, le mie figlie sono la cosa più bella che abbia mai fatto. Loro non lo sanno, ma sono l'unica cosa che mi ha fatto sentire orgogliosa di me". Sarebbe chiuso qui l'argomento se la mia testa andasse avanti da sola, senza le famose pressioni esterne. Avrei la mai coscienza, il mio modo di vedere la cosa, la mia convinzione. E se mai dovessi fare un figlio, non potrei fare a meno di chiedermi, per tutta la vita, se l'ho fatto perchè lo volevo io o perchè lo volevano gli altri.