lunedì 25 aprile 2011

RESISTIAMO!!!




C'è un bel silenzio questa mattina. La foschia avvolge il paese e lo rende come morto. Solo qualche rondine garrisce, spiegando le ali, e vola disegnando ampi cerchi invisibili. Lente, poche persone salgono i gradini della chiesa. Lontanto, molto lontano, il rumore del motore di una macchina che passa, solo per un attimo, spezza la quiete. Nessuna voce, nessun grido, neanche un pianto di bambino. E' giorno di festa, oggi. La festa più vera e profonda, quella che smuove le nostre anime resistenti e ci fa stringere i denti. Oggi non è il giorno dopo Pasqua. Oggi è il giorno della nostra Libertà! La assaporo piano, anche se è solo una libertà fittizia. Sappiamo bene che è solo apparente. Ma il ricordo di quello che è stato più di sessanta anni fa, il ricordo che il 25 aprile rievoca in noi, ci fa sperare che, prima o poi, riusciremo a liberarci di nuovo dall'oppressione. Un'oppressione fatta di leggi finte, di vite misere e di tanto sudore! Oggi non ci sarà una guerra dalla quale salvarci, ma io, voi, noi, le persone che siamo, i nostri sogni, la pace, la nostra dignità!...abbiamo ancora speranza. Resistete, resistiamo, perchè se oggi siamo qui è grazie a chi ha lottato, a chi ha dato la vita per consentirci un futuro. Guardiamolo questo futuro. Difendiamolo a pugni stretti. Teniamocelo caro e non facciamocelo togliere...di nuovo!!

A voi, a me, a noi...buon 25 Aprile...buona Libertà!


domenica 17 aprile 2011

MINCHIOLANDIA


Non ce la faccio più a vivere in questo paese...e per paese, ormai, non intendo solo l'Italia...intendo il mondo. Non ce la faccio più. Questo globo gira troppo in fretta, per i miei gusti...Siamo figli di un tempo che non ci appartiene, un tempo che ci ha mangiato l'anima sputandone gli avanzi! Abbiamo dato valore al tempo e lo abbiamo reso importante, ci siamo imposti di seguirlo, di dargli un peso. Abbiamo dato valore ai soldi, al lavoro, convincendoci che senza un lavoro non si viva. Eppure io non sono convinta...tutta questa voglia di denaro, di potere, tutta questa superbia che ci fa sentire più forti e che ci fa pensare che gli altri siano più deboli, che ci da il diritto di prendere a bastonate un cane e lasciarlo sul ciglio della strada, o che ci da il diritto di ammazzare un uomo e poi voltarci dall'altra parte come se non fosse successo niente! Ma chi siamo?! Chi siamo diventati?! Cosa ci hanno fatto diventare?! Robottini impilati in fila, ogni mattina, alla stessa ora e ogni sera, alla stessa ora...che ci spostiamo, chi più chi meno, verso la stessa direzione, alla ricerca del benessere, o meglio, di quello che qualcuno ci ha fatto credere fosse benessere. Siamo figli di un tempo che ci fa correre, che non ci lascia più spazio, e poi finiamo per stupirci se non sappiamo più chi siamo, dove andiamo e cosa vogliamo! Viviamo di cose, di macchine e non ci accorgiamo che anche noi siamo diventati macchine! Ci siamo inventati di tutto pur di non vivere come dovremmo. Dal primo uomo che inventò il fuoco, dal primo che inventò la ruota, dal primo che trafisse un animale e scoprì che la sua carne era buona e se la mangiò, abbiamo smesso di essere! Oh, certo, abbiamo conquistato il pensiero, le nostre belle filosofie new age per sentirci meno stressati, abbiamo imparato la musica, abbiamo cominciato ad usare la parola...Ma non ci sentiamo, forse, più primitivi di quanto non lo fosse il primo uomo che scoprì che se ci si copriva si stava più caldi?!...Odio questo posto, questo posto dove non ci sia più un valore che sia tale. Dove la politica è un covo di delinquenti che fanno di tutto per pararsi il culo! Odio che venga impiccato un ragazzo, un ragazzo con le palle, che cercava di portare pace con le sue sole mani, senza armi e odio che qui, in Italia, se ne sia parlato così poco rispetto a chi, invece, va a morire per soldi e con un mitra in mano! Siamo a Minchiolandia, signore e signori! Viviamo nel paese del pressapochismo e dell'indifferenza, vediamo arrivare per mare, dopo quattro giorni di viaggio, stremati, persone che hanno lasciato la loro casa perchè non potevano più viverci e quello che ci diciamo è "vengono qui a rubare"!...Certo..perchè voi lascereste la vostra dimora per andare a rubare in un altro paese!? Ci fermiamo a pensare che potrebbero esserci ben altri motivi?! Ci ricordiamo, forse, che anche l'Italia ha passato un brutto periodo e noi pure siamo stati costretti ad andarcene!? E cosa eravamo nel paese dove arrivavamo?! Ladri, mafiosi, sporchi, spulciosi e portavamo malattie! Ma tutto il mondo è paese!! Tutto il mondo è Minchiolandia! Stiamo andando alla deriva e io qui non ci voglio più vivere. Voglio andare a vivere a Utopìa. In quel posto bellissimo, dove non esistono più soldi, non ci sono proprietà, dove tutto è di tutti e niente di nessuno. Dove le persone si aiutano a vicenda, dove regna la pace, dove non c'è superbia, dove non c'è potere, dove tutti sono uguali, dove oguno ha gli stessi diritti. Dove non esiste il migliore, dove non c'è competizione, dove l'uomo è semplicemente un uomo e il rispetto non è una cosa in più, ma la base! Voglio andare a vivere a Utopìa, dove non esistono macchine, dove non ci sono armi, dove la parola è l'unico mezzo per placare gli animi. Dove con un pezzo di pane prendi un caspo di insalata, dove una pesca costa un cetriolo. Dove il tempo riprende forma, diventa solo tempo, dove le stagioni si inseguono e dove nessuno muore di fame. Dove gli animali vivono sereni, senza il terrore di essere abbandonati, maltrattati, dove le idee non sono più ideali e la vita diventa semplice e vera. Voglio andare a vivere a Utopìa...e se tanto mi da tanto, se davvero questa fantomatica fine del mondo arriverà, non mancherà molto affinchè questo paese si costruisca. Un paese senza chiese, senza religioni, senza politche, senza eroi...un paese vero, degno di essere chiamato così!