So già come andrà a finire, perchè tanto è inevitabile. Succederà. Succederà perchè la gente è stanca, e quando la gente inizia ad averne le palle piene, fame o non fame, succede sempre prima o poi. Perchè è vero, abbiamo ancora la pancia troppo piena per cominciare a muoverci sul serio, non siamo ancora nella crisi nera che, per esempio, ha mosso l'Egitto. Eppure, forse, la nostra crisi, e quando dico nostra lo dico perchè, benchè me ne vergogni, io sono ancora italiana, è una crisi diversa. Io non voglio dire che mi vergogno di essere italiana, perchè l'Italia ha una storia che farebbe invidia a molti. Perchè l'italia, 150 anni fa, diventava Italia grazie a gente che aveva dei valori veri...C'è crisi di valori, allora. C'è crisi di persone per bene. E per "per bene", sia chiaro, non intendo moraliste. Intendo con dei principi, gente che conosce parole come "onestà", "lealtà", "diritti", "umanità", "diplomazia", "democrazia", "libertà". Forse il cibo vero ancora molti di noi ce l'hanno e, forse, fino a quando potremo mangiare non muoveremo un dito. Ma di tutte queste cose, di onesta, lealtà, diritti e libertà, non abbiamo fame? Io onestamente si! E allora forse non è questo il momento giusto? Il momento per dire basta e agire?! Ma la mia domanda è: "agire come?".
Quando si parla di rivoluzione, nella stragrande maggioranza dei casi, si parla di violenza, di armi e di bombe. Ce lo insegna la storia che i veri cambiamenti si pagano con il prezzo di molte vite. Ce lo hanno insegnato i partigiani, è vero, senza la loro lotta e la loro fede nel domani, oggi non staremmo qui a parlarne. Eppure sono convinta di una cosa, anzi, forse di più cose. In primo luogo, pochi, pochissimi di noi, oggi, sarebbero disposti a fare quello che fecero loro. Alzi la mano chi lascerebbe tutto, casa, famiglia, comodità, per ritrovarsi a strisciare nel fango, con un fucile in mano per liberare questa Italia che forse non se lo merita neanche. Scommetto pochi, molto pochi. In secondo luogo, invece, credo che oggi, dalla nostra, abbiamo la conoscenza, la cultura che in tanti anni ci ha portato ad avere menti più attive e forse più astute. Non abbiamo forse i mezzi e la coscienza per evitare di usare violenza fisica?! Io credo di si. Io credo che le nostre teste, messe insieme, una soluzione diversa potrebbero trovarla.
Forse sono una stupida utopista, anzi, questo è certo, ma non è con la stessa utopia che altri hanno cercato di cambiare?! E mi rimane questa sensazione che con l'intelligenza si possano sanare molti mali. In fin dei conti, parliamo dei evoluzione. E se nei millenni l'uomo sviluppava formazioni fisiche per conformarsi all'ambiente, oggi sviluppiamo formazioni mentali per farlo. E già nel corso di pochi decenni abbiamo preso molta coscienza. Quindi no, non credo che la violenza sia l'unica soluzione al cambiamento. Loro sono pochi, hanno paura, quando parlano urlano e urla sempre chi non ha ragione perchè sa di non averne. Loro non si prestano ad un dialogo sensato e logico perchè non hanno argomenti di riscontro. Alzano la testa e vanno avanti, ma mentre camminano stringono le chiappe...perchè lo sanno anche loro. In un modo o nell'altro, prima o poi, sarà rivolta. E che sia una rivolta di bombe o una rivolta di parole e fatti che non uccideranno nessuno ma che faranno lo stesso effetto, sarà sempre una rivolta. La rivolta che li manderà a casa. E qui non parlo di parti politiche, ormai il partito preso ha una valenza minima. Qui si parla di far vivere degnamente le persone che abitano questo paese, di far sentire che essere italiani non è una vergogna, ma un grande pregio. Di ricordarci di quello che c'è stato prima, di chiudere una parentesi di merda che ci ha fatto affondare nell'ultimo ventennio. Spegnamo le tv, dicono. Si, è giusto, è una soluzione, no?...non è poi così difficile visto quello che ci propinano. Ma noi abbiamo una mente che certe cose le capisce. E loro? E chi la mente aperta non ce l'ha e si fa infinocchiare da quell'immagine di lui, della sua vita?! Lo sapete che ci sono persone che lo invidiano?! E loro? Cullate dal sogno di diventare uno come lui o che la figlia sposi uno come lui o, a questo punto, che la figlia diventi una del suo harem, ragazze che si fanno pagare e per cui la laurea non conta niente, avere una testa non conta niente, una testa per pensare, per parlare, per dire quello che deve cambiare...ragazze manipolate da un sistema malato, malsano, mignottesco e terribile. Scelta loro, certo...ma come cade questa italia? Cosa penserebbe Anita, oggi, se vedesse tutto questo?...Cosa penserebbe Giuseppe...come dice Crozza...avrebbe fatto lo stesso la famosa spedizione se ci avesse visto oggi?!...No, non ne sarebbe valsa la pena. E noi lo sappiamo tutti.
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