lunedì 28 febbraio 2011




 



"Pensavo di essere grande abbastanza da colmare il tuo vuoto, pensavo che chiunque non avrebbe potuto farlo, qualcuno sì: io.

Sapevo di essere il tuo qualcuno ma non sono riuscita a insegnartelo, eri un alunno distratto, guardavi fuori della finestra cercando il chiunque di cui non avresti avuto bisogno se mi avessi ascoltata – vorrei perdonarmi per tutto quello che non ho saputo, per tutto quello che non ho capito, per avere creduto di essere il tuo qualcuno – per avere creduto che tu avessi bisogno di qualcuno e non di chiunque, per non essere stata capace di essere chiunque, farmi trovare diversa ogni volta che ho gettato la testa all’indietro per scoprirmi il viso, offrirti il collo, per non essermi saputa accontentare di essere chiunque e non qualcuno, per non essere riuscita a essere qualcuno che non ti avrebbe fatto sentire la mancanza di chiunque."



All of a Sudden I Miss Everyone « yellow letters (via batchiara)



Rubata da qui 


domenica 27 febbraio 2011


E nel frattempo sono arrivata a compiere 29 anni...e nel mentre il blog ne ha già fatti 5 di anni...se fosse un figlio andrebbe a scuola a settembre!...E nel frattempo mi sono anche tagliata i capelli, ce l'ho fatta, salvo poi pentirmi di avere osato per un taglio troppo drastico. Capire che non si deve MAI e dico MAI decidere di tagliarsi i capelli sull'onda emozionale di un'ipotesi di cambiamento. Si, perchè l'avvicinarmi ai 30 mi fa oltremodo riflettere sulla mia condizione e sulla mia vita e non posso fare a meno di chiedermi "dove cazzo sto andando?"....e l'unica risposta è che, comunque, da qualunque parte ci stiamo dirigendo, andiamo tutti verso lo stesso punto...la morte. Quindi ho deciso che non mi farò più domande del genere, che tutto quello che dovrà venire verrà e se non verrà prenderò quello che rimane e andrà bene così. Che a farsi dei crucci, alla fine, si è sempre in tempo. Inutilmente vaghiamo per le strade di una vita che non sarà mai come quella che abbiamo sempre sognato. Quindi ecco, io ho fatto...sono arrivata a compiere 29 anni e per ora è sufficiente


domenica 13 febbraio 2011

DELL'ITALIA...E DI 150 ANNI BUTTATI NEL CESSO




So già come andrà a finire, perchè tanto è inevitabile. Succederà. Succederà perchè la gente è stanca, e quando la gente inizia ad averne le palle piene, fame o non fame, succede sempre prima o poi. Perchè è vero, abbiamo ancora la pancia troppo piena per cominciare a muoverci sul serio, non siamo ancora nella crisi nera che, per esempio, ha mosso l'Egitto. Eppure, forse, la nostra crisi, e quando dico nostra lo dico perchè, benchè me ne vergogni, io sono ancora italiana, è una crisi diversa. Io non voglio dire che mi vergogno di essere italiana, perchè l'Italia ha una storia che farebbe invidia a molti. Perchè l'italia, 150 anni fa, diventava Italia grazie a gente che aveva dei valori veri...C'è crisi di valori, allora. C'è crisi di persone per bene. E per "per bene", sia chiaro, non intendo moraliste. Intendo con dei principi, gente che conosce parole come "onestà", "lealtà", "diritti", "umanità", "diplomazia", "democrazia", "libertà". Forse il cibo vero ancora molti di noi ce l'hanno e, forse, fino a quando potremo mangiare non muoveremo un dito. Ma di tutte queste cose, di onesta, lealtà, diritti e libertà, non abbiamo fame? Io onestamente si! E allora forse non è questo il momento giusto? Il momento per dire basta e agire?! Ma la mia domanda è: "agire come?".



Quando si parla di rivoluzione, nella stragrande maggioranza dei casi, si parla di violenza, di armi e di bombe. Ce lo insegna la storia che i veri cambiamenti si pagano con il prezzo di molte vite. Ce lo hanno insegnato i partigiani, è vero, senza la loro lotta e la loro fede nel domani, oggi non staremmo qui a parlarne. Eppure sono convinta di una cosa, anzi, forse di più cose. In primo luogo, pochi, pochissimi di noi, oggi, sarebbero disposti a fare quello che fecero loro. Alzi la mano chi lascerebbe tutto, casa, famiglia, comodità, per ritrovarsi a strisciare nel fango, con un fucile in mano per liberare questa Italia che forse non se lo merita neanche. Scommetto pochi, molto pochi. In secondo luogo, invece, credo che oggi, dalla nostra, abbiamo la conoscenza, la cultura che in tanti anni ci ha portato ad avere menti più attive e forse più astute. Non abbiamo forse i mezzi e la coscienza per evitare di usare violenza fisica?! Io credo di si. Io credo che le nostre teste, messe insieme, una soluzione diversa potrebbero trovarla. 



Forse sono una stupida utopista, anzi, questo è certo, ma non è con la stessa utopia che altri hanno cercato di cambiare?! E mi rimane questa sensazione che con l'intelligenza si possano sanare molti mali. In fin dei conti, parliamo dei evoluzione. E se nei millenni l'uomo sviluppava formazioni fisiche per conformarsi all'ambiente, oggi sviluppiamo formazioni mentali per farlo. E già nel corso di pochi decenni abbiamo preso molta coscienza. Quindi no, non credo che la violenza sia l'unica soluzione al cambiamento. Loro sono pochi, hanno paura, quando parlano urlano e urla sempre chi non ha ragione perchè sa di non averne. Loro non si prestano ad un dialogo sensato e logico perchè non hanno argomenti di riscontro. Alzano la testa e vanno avanti, ma mentre camminano stringono le chiappe...perchè lo sanno anche loro. In un modo o nell'altro, prima o poi, sarà rivolta. E che sia una rivolta di bombe o una rivolta di parole e fatti che non uccideranno nessuno ma che faranno lo stesso effetto, sarà sempre una rivolta. La rivolta che li manderà a casa. E qui non parlo di parti politiche, ormai il partito preso ha una valenza minima. Qui si parla di far vivere degnamente le persone che abitano questo paese, di far sentire che essere italiani non è una vergogna, ma un grande pregio. Di ricordarci di quello che c'è stato prima, di chiudere una parentesi di merda che ci ha fatto affondare nell'ultimo ventennio. Spegnamo le tv, dicono. Si, è giusto,  è una soluzione, no?...non è poi così difficile visto quello che ci propinano. Ma noi abbiamo una mente che certe cose le capisce.  E loro? E chi la mente aperta non ce l'ha e si fa infinocchiare da quell'immagine di lui, della sua vita?! Lo sapete che ci sono persone che lo invidiano?! E loro? Cullate dal sogno di diventare uno come lui o che la figlia sposi uno come lui o,  a questo punto, che la figlia diventi una del suo harem, ragazze che si fanno pagare e per cui la laurea non conta niente, avere una testa non conta niente, una testa per pensare, per parlare, per dire quello che deve cambiare...ragazze manipolate da un sistema malato, malsano, mignottesco e terribile. Scelta loro, certo...ma come cade questa italia? Cosa penserebbe Anita, oggi, se vedesse tutto questo?...Cosa penserebbe Giuseppe...come dice Crozza...avrebbe fatto lo stesso la famosa spedizione se ci avesse visto oggi?!...No, non ne sarebbe valsa la pena. E noi lo sappiamo tutti. 







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domenica 6 febbraio 2011

BENE....


Bene, ricominciamo a scrivere un  po', che a me vedere i blog morti mi fa venire del nervoso puro...ma nervoso per davvero. Che mi chiedo, se non scrivo più nel blog, che cazzo lo tengo a fare, allora?! E poi mi rendo conto che, in fin dei conti, non è che abbia poi molto da raccontare. Insomma, la vita scorre, per mia fortuna, abbastanza serena e abbastanza senza tante cunette e senza tanti dossi. Anzi, il tempo scivola veloce, come sabbia tra le mani, e io mi ritrovo catapultata al week end praticamente senza accorgermene. Il week end, che è sempre pieno di cose da fare, di stanze da pulire, di gatti a cui andare a dare da mangiare, di radio ogni tanto, di piatti da preparare perchè anche nel week end si mangia, e di piatti da lavare. C'è Fabio, che in quelle poche ore che ci sono concesse me lo vorrei godere un po', tra un film, un bacio e una cazzo di partita della juve. Ci sono io, che mi dovrei tagliare i capelli da mesi e che ancora non ho avuto voglia di prendere un appuntamento dal parrucchiere, perchè sarebbero altre due ore che mi  rubo. Ci sono i libri, che non ho mai tempo di leggere, c'è Bukowski che mi aspetta sul comodino tutte le sere, e tutte le sere lo accontento leggendone un capitolo. Ci sono i giorni, ci sono le ore, ci sono le parole che non scrivo più e mi chiedo perchè. Mi chiedo da quanto tempo io non trovi il tempo di scrivere seriamente qualcosa, una poesia, due righe di qualcosa di serio, di qualcosa di sensato. Ogni tanto ho sprazzi di papabili post fatti come si deve, avrei anche un'agenda sulla quale segnarmi qualche appunto, ma poi non lo faccio mai, e via, scivolano via i pensieri, e le sensazioni, come avere una macchina fotografica a portata di mano e non usarla. E adesso c'è il sole, questo sole di febbraio che ti fa venire voglia di lavare la macchina, e la lavi la macchina, e poi ti fa venire voglia di andare a camminare, ma il tempo è scaduto, non ce l'hai più il tempo, perchè adesso è ora di farsi un bagno, di lavarsi i capelli e di prendersi anche un attimo per respirare...un po' di tuta, di divano e di relax, da sola. Perchè Fabio è tornato a casa, perchè dovrò aspettare ancora il venerdì, perchè io sono la donna che aspetta il venerdì, che odia il lunedì, che corre rovinandosi le ginocchia tutti i giorni, che respira a fatica, che poi si riposa, e si riprende e ricomincia. E allora lasciamola qui, questa domenica di sole, questo tramonto che sta per arrivare e chiude questa bella giornata, che è bella davvero come giornata, e che non mi mette malinconia perchè mi fa ricordare la primavera, e allora primavera sia. Perchè per la primavera e per l'estate ho in programma un sacco di cose, sempre ammesso che non mi si squagli il cervello, perchè c'è anche quello. Che adesso, quando sto per addormentarmi, mi lancia delle scosse stravolgenti e mi fa venire da vomitare. Non lo so, non sono tanto stressata, in fin dei conti, non riesco a capire perchè faccia così. E allora non ci pensiamo, ci manca solo che mi vada in tilt quel poco di testa che mi è rimasta e siamo a posto. E adesso basta, ho detto qualcosa, ho detto tutto...e questo blog non è morto, sia chiaro!