"Mi guarda con gli occhi delusi. Gli occhi più delusi che abbia mai visto in vita mia. Non so cosa le ho fatto, ma sono sicuro di averle fatto qualcosa. Altrimenti non mi guarderebbe con quegli occhi lì. Distoglie lo sguardo e finge di non avermi visto. Lo so che ho fatto qualcosa, ma lei non me lo dice. Parla con gli altri, sorride, la sua voce è allegra. Poi si volta verso di me, dalla mia parte, fissa il muro dietro la mia testa e il suo sorriso sparisce. Le ho fatto qualcosa. E' che io non so come spiegarglielo che non l'ho dimenticata. Ma lei ha deciso di smettere di esistere. E' sparita. Le guardo la schiena, ma in realtà è diventata vapore, sfuma e svanisce. E' sparita, non esiste più...per me. Nel dubbio, non le passo neanche vicino quando me ne vado. Preferisco eclissarmi con effetti speciali, prendendo una strada diversa. Non voglio affrontarla. Non ne sono capace. Non l'ho mai fatto. E sapere che lei ha deciso di non esistere più, forse, mi da anche un senso di sollievo. Lei ha smesso di esistere. Lei non è più niente. Eppure c'è, perchè la vedo. Rimane lì, dietro il vetro, con il suo cappello viola e la sigaretta in bocca. C'è, lei respira, parla, ride. E' solo per me che non c'è più. O sono io che lei non vede? E se fossi io a non esistere? La verità, invece, è che esistiamo ancora entrambi, solo in maniera diversa. Perchè, alla fine, quello che resta sono i cocci. I nostri cocci. Nel ricomporci abbiamo messo nel posto sbagliato alcuni pezzi, diventando così quello che siamo oggi. Lei è qualcuno che io non conosco. Io sono qualcuno che lei non conosce. Di quello che eravamo non esiste più niente. E' questo che oggi conosciamo. La certezza di non conoscerci più."
NB: ogni riferimento a fatti realmente accaduti e a cose o persone realmente esistenti è puramente e assolutamente casuale.