Ho tirato fuori il taccuino, quello nero famoso, quello che si dice usassero artisti del calibro di Picasso, Van Gogh ed Hemingway per scrivere appunti o fare schizzi. Non è con una Moleskine in mano che si diventa dei geni. Eppure speravo potesse portarmi un po' di ispirazione, come speravo potesse portarmene la primavera. Sono uscita in terrazzo portandomi dietro una sedia e mi sono messa lì, in attesa. Aspettando che da un momento all'altro arrivasse il barlume di un verso, uno strascico di poesia. E invece niente, il nulla assoluto. Come se tutto questo crepitare di boccioli che rinascono, come se il cinguettio degli uccelli e l'aria tiepida intorno non mi toccassero e non mi dessero emozioni. E allora mi chiedo se l'assenza di emozioni non sia, per caso, un'emozione anch'essa. Il senso di vuoto, non è forse, paradossalmente parlando, l'emozione triste di non sentire niente? O forse, magari, le cose le sento e per difendermi dico di non sentirle? Non è sempre facile da gestire una lacrima e forse è più semplice tenerla nascosta e convincersi di non provare gioia. Ma una lacrima di gioia è diversa da una lacrima di dolore. Eppure, alla fine, non è pur sempre una lacrima?

domenica 21 marzo 2010
21 MARZO, E' PRIMAVERA...E IO NON SO COSA DIRE
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