domenica 17 gennaio 2010

IL SOGNO NEL SOGNO



Da qualche giorno a questa parte, ho ricominciato a sognare. Gli studiosi, gli psicologi e tutti i luminari che si intendono di questioni oniriche, sostengono che sogniamo tutti, sogniamo sempre quando dormiamo. Io non credo, o almeno, non ne sono proprio sicura. Ci sono mattine in cui mi sveglio e non mi è rimasta appiccicata addosso nessuna sensazione. Non provo niente, non sono sconvolta, nè felice, nè triste. Sono sicura di non avere sognato niente. Sono assolutamente in grado di dire che il mio sonno non è stato disturbato in alcun modo da pensieri indipendenti dalla mia volontà. Ma da qualche giorno, ho ripreso a sognare. E non solo. Oltre a fare un semplice sogno, di quelli che anche se non sono lineari ci si ricorda bene la dinamica e magari hanno un senso, io, addirittura, faccio anche i sogni nei sogni. Tipo che sogno che dormo e sogno qualcosa. E poi mi sveglio convinta di essere tornata alla realtà e invece sogno ancora e sono al sogno base. Sconvolgente, ma non certo così strano, suppongo. Il problema del sogno nel sogno è che quando ti sveglia veramente, alla fine, ti chiedi se tu non stia ancora sognando o se finalmente sei riuscita a liberarti del tutto dal circolo di avvenimenti inspiegabili che hanno popolato la tua mente per  tutto il tempo del sonno. Rimani un po' in bilico...e prima di fare delle scelte sensate impieghi un po' di tempo in più rispetto al normale. Ma poi passa. Ma non passano i sogni che hai fatto, nè le sensazioni che lasciano. Nel sogno del sogno, andavo in cucina e nello schermo nero della televisione spenta vedevo materializzarsi il volto di mia nonna. E' la prima volta che la sogno fantasma. Di solito la sogno viva. Viva che io so che è morta e lei non lo sa. E allora, dicevo, si materializza il volto di mia nonna, un volto bellissimo e sorridente e rilassato. E io non ho paura. Urlo e piango di gioia. Rivederla mi mette un'enfasi indescrivibile. Cerco di chiamare mia mamma che è in bagno per dirglielo, ma per quanto mi sforzi, la mia voce non si fa sentire. E poi mi sveglio. Ma sono ancora nel sogno e io non lo so. Credo di essere sveglia veramente. Così racconto il sogno a mia sorella e vado in cucina e sullo schermo nero della televisione spenta vedo ancora il volto di mia nonna, ma molto sfocato, solo alcuni tratti. E poi c'è un passaggio che mi manca, e comincio a litigare con mia sorella. Ci picchiamo, come facevamo da bambine, e lei si incazza e diventa rossa, tira fuori una forza sovrumana e io temo che possa uccidermi. Nei suoi occhi vedo il diavolo. La scanso con una sedia e lei si trasforma nella mia gatta. Così per casa ho tre gatti...i due gatti veri e mia sorella trasformata. Ma neanche a quel punto ho paura...perchè so che il gatto trasformato prima o poi se ne andrà. E il resto non me lo ricordo. Non so più niente. So che ho fatto altri sogni che al risveglio, il risveglio effettivo, intendo, sono rimasti attaccati al cuscino e non sono riuscita a portarli con me. La cosa più nitida che ricordo, però, è il sogno nel sogno...che così potrebbe sembrare un sogno di serie b, invece è più chiaro del sogno vero. Il volto di mia nonna, sullo schermo nero. Un sorriso dolce e tranquillo. Il viso rilassato. La cosa più chiara che mi è rimasta e che non vorrei perdere col passare dei giorni. 

domenica 10 gennaio 2010

 





I tuoi occhi

nei  miei occhi

in quel primo attimo 

dove il senso di ogni cosa è chiaro. 

Gira l'universo

gira al ritmo perfetto

del tuo cuore che batte. 

E' il momento in cui so tutto, 

dove non ci sono più domande. 

Tu diventi la risposta ad ogni vecchio dubbio. 

Ti stringo tra le braccia

ammiro le tue piccole dita

che senza pensare ho creato dal nulla. 

Ora sei tu la ragione

e solo per te avrò forza. 

E delle mie mani, 

madri delle tue mani, 

farai carezze e funi. 

Camminerò al tuo fianco

quando avrai paura. 

Ti proteggerò da lontano

quando vorrai provarci da sola. 

Sarò presente sempre, 

anche quando non mi vorrai. 

Mi nasconderò

nelle ultime file di un teatro, 

e ti vedrò bella

anche quando crescerai

e avrai le braccia troppo lunghe

e i capelli crespi. 

Ti metterò pezze bagnate sulla fronte

quando starai male.

Ti asciugherò le lacrime

per aver perso il primo amore. 

E mi farai arrabbiare

e mille volte dirai di odiarmi

e per mille vote fingerò di non sentirti. 

Ci sarò sempre,

nei momenti felici

e in quelli tristi. 

Ci sarò anche quando non mi vedrai. 

E avrò le rughe

e sarò vecchia

ma ti sarò sempre accanto. 

I tuoi occhi

nei miei occhi

la prima ragione per andare avanti. 




 

sabato 2 gennaio 2010

LEANNE, FACEBOOK E TUTTO IL RESTO




 




Sono la regina delle malinconie, lo sapete. Come sapete che sono la regina delle cose non portate a termine, lasciate a metà. Però non sono la sola e questo mi rassicura. Solo che oggi ho provato un'immensa tristezza. Ho guardato il mio blog e in un anno avrò scritto pochissimi post. Magari li conto e poi vi dico quanti sono. E ho riflettuto su questa cosa, sul fatto di aver smesso di scrivere e di condividere...il problema è Facebook, non può essere altro. Il problema è che quando facebook non c'era e io avevo qualcosa da dire o una canzone che mi faceva emozionare o piangere, quando non c'era facebook, insomma, io quelle cose le scrivevo e le condividevo qui, insieme a voi. Poi  è arrivato fb. L'immediatezza, la velocità. Scrivi qualcosa? nel giro di pochi secondi c'è già qualcuno che ha apprezzato quello che hai scritto o che ha commentato. Hai messo una foto? Tutti a cliccare su "mi piace"...un video? subito qualcuno che ti dice che è una canzone meravigliosa. Insomma, la società ci impone ritmi serrati, ci fa correre, ci fa aver bisogno di non perdere tempo. Scrivere un post richiede tempo. Scrivere un commento decente ad un post richiede tempo. Scrivere una puttanata sullo stato di Fb richiede al massimo un pensiero di 420 caratteri! Come faccio io a scrivere un pensiero di 420 caratteri?!. Mi sono fatta inghiottire da una macchina sociale che ti imposta e ti impone. Mi sono fatta fregare dal fatto di avere poco e di sfruttarlo al meglio così. No, non è meglio così. Ho perso gli amici blogger per la strada. Molti blog non esistono più, molti sono fermi da aprile e stanno facendo muffa più del mio. Troppo facile abbandonare tutto, troppo facile spremere le meningi per dire qualcosa che non sia più lungo di 4 righe! Non denigro fb, mi ha dato l'opportunità di conoscere persone veramente speciali...conoscere è una parola grossa, magari. Perchè conosci quello che dicono, non le hai mai viste muoversi, magari a volte non le hai mai neanche sentite parlare..ma senti di conoscerle. E allora non rinnego quello che fino ad ora sono stata...ma io non sono tipa da 4 righe...io sono tipa da post. Ottimizzare il poco tempo che ho, vuol dire scrivere quello che sento in maniera decente. Scrivere un post invece di 10 stati..ma scriverlo bene. Io torno qui, almeno ci provo. Questa è la mia casa...la mia vera casa. E questa sono io...la vera Leanne.